Il progetto UNA REGIA EXTRASCUOLA UN PONTE SUL MONDO si è concluso lo scorso ottobre, ma potete continuare a consultare e scaricare l'ultima versione della mappatura dei servizi di supporto allo studio tradotta in tre lingue: albanese, arabo e francese.
Abbiamo deciso di condividere con voi le riflessioni e gli interessanti consigli dei professionisti che lavorano nei servizi mappati che ci racconteranno le problematiche più comuni che arrivano nei loro studi che riguardano la motivazione, il metodo di studio, i disturbi specifici dell’apprendimento, le emozioni degli studenti e ci spiegheranno come lavorano per affrontarli con successo.
Oggi parliamo di emozioni...
Quando una persona si rivolge a
noi perché sospetta che il figlio o la figlia abbia un disturbo di
apprendimento, quello che emerge, oltre alle difficoltà con diverse materie o
nell’approccio allo studio, è anche un groviglio di emozioni legate alla scuola
e con connotazione negativa. Ansia nel dover affrontare una prova o
semplicemente all’idea di dover metter piede in aula, paura davanti al foglio
bianco, rabbia e frustrazione all’ennesimo risultato negativo dopo aver passato
il pomeriggio sul libro oppure all’accusa di non essersi impegnati abbastanza,
tristezza per dover constatare che non c’è modo di memorizzare tabelline o
formule o date, vergogna per dover affrontare lo sguardo dei compagni o dover comunicare
nuovamente un voto negativo, noia per dover affrontare qualcosa di poco
piacevole ed infruttuoso, senso di colpa perché non si è in grado di soddisfare
le aspettative proprie ed altrui. Se
riflettete, si tratta di un quadro decisamente negativo.
Un obiettivo della certificazione
di D.S.A., che spesso viene trascurato o non appare in evidenza come
meriterebbe, è quello di portare benessere nella vita di chi la riceve, in
particolare nell’ambiente scolastico.
Come presentato dalla
professoressa Daniela Lucangeli (in Cinque lezioni leggere
sull’emozione di apprendere, Daniela Lucangeli, edizioni Erickson, 2019) le emozioni positive favoriscono
l’apprendimento, andando ad attivare il meccanismo di ricerca: provo
qualcosa di piacevole, quindi, ricordo e faccio in modo di ricreare il contesto
in cui l’ho sperimentato. Questo meccanismo si contrappone alla memoria
dell’alert, ovvero la memoria di qualcosa da evitare perché associato a
emozioni negative. Se la scuola è fonte di emozioni spiacevoli, automaticamente
la sola reazione che si può avere è quella di fuga, non solo dal contesto, ma
anche dalle nozioni.
In seguito alla certificazione è
importante il PDP (piano didattico personalizzato) ed il rispetto di quanto in
esso indicato per permettere un ambiente scolastico maggiormente sereno ed
accogliente. È però altrettanto importante un percorso di trattamento dei
disturbi emersi, che porti ad una consapevolezza delle proprie difficoltà e
degli strumenti utili per compensarle e che aiuti a migliorare l’approccio con
le materie ad esse correlate, lavorando anche su aspetti organizzativi e sul
metodo di studio. Il trattamento non deve venire pertanto vissuto come un
ulteriore lavoro, ma deve avvenire in un clima gioioso e giocoso: attraverso,
ad esempio, tecnologia ed attività ludiche si possono ottenere miglioramenti
senza percepire la fatica.
Dott.ssa Marianna Cordone, Psicologa di Informalamente
Alle pagine 5 e 6 della mappatura
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