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lunedì 8 giugno 2020

PILLOLE POSITIVE DALLA QUARANTENA: il racconto di ROBERTA L.

Ma ora vogliamo lasciare spazio ai nostri soci e volontari che a turno ci racconteranno le loro esperienze e soprattutto i piccoli lati positivi del loro isolamento forzato, in una rubrica che abbiamo chiamato Pillole positive dalla quarantena”.


Ecco la testimonianza di Roberta L. che ci racconta il suo viaggio dall’Italia alla Tunisia, paese in cui risiede. Ci racconta di essere  partita il 24 febbraio da Milano Malpensa, la pandemia era sul nascere in Italia, erano appena stati scoperti i primi casi.
In aeroporto poche persone con la mascherina, invece in aereo l’intero equipaggio con mascherine e guanti, una situazione a cui non eravamo ancora abituati, che spaventava un po’. In più la paura che qualche passeggero con lei a bordo avesse il Covid-19.
All’arrivo in Tunisia accoglienza fatta di moduli da compilare e misurazione della febbre, senso di incredulità e ansia, aumentata il giorno successivo quando una telefonata del Ministero della Sanità tunisina la informa che si sarebbe dovuta sottoporre a 14 giorni di quarantena. Il suo volo è stato l’ultimo partito da Milano, appena dopo la Tunisia ha bloccato gli arrivi dalle zone a rischio per tutelarsi, dato che lì ancora non c'era un’emergenza vera e propria.
Ci racconta che all’inizio ha preso molto male la notizia della quarantena forzata, intorno a lei vedeva la vita degli altri trascorrere normalmente mentre lei non poteva uscire nemmeno nel suo giardino (solo la seconda settimana ha avuto questa concessione) e aveva l’obbligo di indossare mascherina e guanti anche in casa per evitare i contatti con i familiari. Inoltre tutti i giorni veniva chiamata per comunicare se aveva la febbre e monitorare la sua salute.
Dopo i primi due giorni di sconforto, ha deciso di sfruttare tutto questo tempo libero. Ha seguito corsi online, letto libri, si è data alle folli pulizie della casa, cercando di impegnare al meglio il tempo. E alla fine, quando le hanno comunicato che la quarantena era terminata, un po' le è pure dispiaciuto, si era affezionata a quelle voci sconosciute che ogni giorno le chiedevano come stava!
Proprio quando la sua “reclusione” poteva dirsi terminata è iniziata quella di tutta la Tunisia, anche lì si erano verificati i primi contagi ed è stata dichiarata l’emergenza: chiusura di scuole, negozi, ditte tranne quelle che producono materiale medico, coprifuoco dalle 18 alle 7 del mattino e, come qui in Italia, spostamenti consentiti solo per motivi medici, lavoro, spesa.
A questo punto però non era più in casa da sola, ma con il marito e insieme si sono dedicati con calma a tutte quelle attività che di solito si è costretti a svolgere di fretta, o non si fanno proprio, per mancanza di tempo, come curare il giardino piantando alberelli, verdure e legumi e prendersi cura dei loro animali. Si sono dati alla pazza gioia in cucina facendo il pane fresco tutti i giorni e hanno stretto amicizia con una gatta  che era di passaggio dal giardino e che da allora non si è più allontanata!
Da metà maggio, anche in Tunisia, si sta tornando alla normalità, coprifuoco alleggerito, riaperture varie, anche gli asili hanno riaperto, le scuole invece no, ma gli studenti dovranno comunque sostenere gli esami!
Concludendo…periodo non facile ma con molte “pillole positive”: lettura, giardinaggio, più tempo trascorso con il marito, nuove ricette sperimentate, amicizia con medici del Ministero della Sanità, corsi online effettuati, pet therapy con gli animali del giardino e un nuovo gatto! 
E ovviamente ha dedicato un po’ del suo tempo al Centro Studi Creativamente, collaborando con grande entusiasmo direttamente dalla sua casa in Tunisia.