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domenica 2 ottobre 2022

#IMPARAREDIVERTENDOSI L'AGENDA 2030

Sabato 1 ottobre, i volontari di Centro Studi Creativamente erano presenti presso la Biblioteca Civico17 di Mortara PV per una mattinata dedicata ai 17 obiettivi fissati per lo sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030.
Evento che ben esemplifica il lavoro di rete che da anni stiamo tessendo con CSV Sud Lombardia, Sistema Bibliotecario Lomellino, L’Antina di Vigevano. Inoltre, nostro primo evento ufficiale di ingresso nella Community La trama dei Diritti.

Dopo una prima parte rivolta agli adulti con un incontro dedicato a riflessioni e proposte per la sostenibilità del pianeta, nella seconda parte, bambini, famiglie e alcuni ragazzi dell’ANFFAS di Mortara, suddivisi in 5 squadre, si sono sfidati nel “Gioco dell’oca”, ideato dall’ONU, alla scoperta dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030. 
Una fantastica occasione per #impararedivertendosi!
Tra un lancio di dado (anzi dadone), scale che facevano avanzare velocemente lungo il percorso del tabellone e cascate che facevano ritornare indietro, i partecipanti hanno incontrato numerose domande sui 17 obiettivi che li hanno spinti a riflettere, confrontarsi e fare squadra per arrivare a una risposta e lanciare di nuovo il dado. 
Sono stati davvero bravissimi! Siamo sicuri di aver stimolato la loro curiosità (alcune domande hanno messo in difficoltà pure gli adulti) e che ognuno di loro sia andato a casa avendo imparato qualcosa di nuovo su come aiutare a migliorare il Pianeta che ci ospita.
Il gioco nell’apprendimento “aggancia” l’attenzione, stimola al rispetto delle regole e al lavoro di gruppo. 
Il risultato è sorprendente perché il bambino prima di tutto si diverte, e contestualmente impara, quasi senza rendersene conto.


Non sono stati solamente i partecipanti al gioco ad aver imparato divertendosi, ma anche i giovani studenti, volontari di Creativamente che hanno potuto sperimentare una formazione sul campo. 
Ecco la testimonianza di uno di loro:
“Mi chiamo Davide, sono un ragazzo di 16 anni e frequento la quarta Scienze Umane presso il Liceo Benedetto Cairoli di Vigevano.
La mattina è stata una grande occasione per grandi e piccini di capire quali siano gli obiettivi futuri per migliorare e rendere più sostenibile il nostro pianeta, tramite la modalità di #impararedivertendosi.
A livello personale, ho potuto sperimentarmi e apprendere come animare la competizione tra i bambini, come coinvolgerli e relazionarsi con loro e come motivarli a ragionare.
Creativamente con le sue attività si rivela sempre professionale nel guidare i giovani verso le frontiere psico-socio-pedagogiche”.



giovedì 23 giugno 2022

Prospetto rendicontazione dei contributi pubblici ricevuti nel 2021

elaborato ai sensi dell’art. 1, commi da 125 a 129 della Legge n. 124 del 4 agosto 2017.
Tale prospetto viene pubblicato sul nostro blog entro il 30 giugno 2022.

UTILIZZATI PER IL PROGETTO Bando Volontariato 2020
Una regia extrascuola: un ponte sul mondo
MAGGIORI INFO SULLE AZIONI QUI

sabato 28 maggio 2022

GIOCARE È PER TUTTI



28 MAGGIO – Giornata mondiale del gioco

In tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale del Gioco, un’iniziativa lanciata con successo nel 2003 da Freda Kim in qualità di presidente dell’ITLA (Associazione internazionale delle ludoteche).
Questa proposta nasce con l’obiettivo di evidenziare il bisogno ed il valore del gioco, in primo luogo per i bambini (come sostenuto dalla Carta dei Diritti delle Bambine e dei Bambini) ma anche per gli adulti, per gli anziani e per tutti coloro che, attraverso il gioco, hanno voglia recuperare e riscoprire tempi e spazi di qualità che nella vita di tutti i giorni vengono spesso dimenticati. 
Il gioco, non solo inteso come attività fisica con regole precise, ma come disposizione mentale, stato d’animo, energia psichica non finalizzata, senza uno scopo definito, semplicemente divertente e piacevole, può fare veramente molto… anche negli adulti: può infatti smuove le energie, favorire il cambio prospettico ed incrementare la sensazione di libertà.
"Non siamo più pienamente vivi, più completamente noi stessi e più profondamente assorti in qualcosa, che quando giochiamo" diceva Charles Schaefer, eppure sembra che per farlo, superata la “soglia della normalità”, che coincide approssimativamente con il termine delle scuole elementari, ci si debba quasi giustificare, poiché, il gioco si trasforma in qualcosa di improduttivo ed inutile che consuma le nostre energie. Ciò, in realtà, non è affatto vero e ci sono tante buone ragioni per cui è importante continuare a giocare.
Alcuni studi longitudinali hanno evidenziato la correlazione tra gioco e longevità: le persone che giocano di più sono anche quelle che vivono più a lungo. Al contrario, la vita senza gioco risulta desolante per l’individuo, che, in età adulta, può sviluppare gravi problematiche sociali e relazionali e sintomi depressivi: si parla di “deprivazione da gioco”.
Giocare, quindi, fa bene alle nostre relazioni, mantenendo i rapporti freschi ed eccitanti,  aprendo alla fiducia ed all’intimità ed  insegnando a cooperare.
Anche la produttività migliora: alcune imprese oltreoceano hanno capito che gioco e divertimento si traducono in termini di produttività, poiché incrementano la soddisfazione lavorativa, innalzano il morale e diminuiscono stress e assenteismo.
Infine, giocare aiuta anche il nostro cervello, poiché stimola la flessibilità e contribuisce al rinnovo ed al mantenimento delle connessioni neurali, stimola le aree cerebrali dedicate ad emozioni e funzioni esecutive e favorisce l’adattamento. 
Giocare, dunque, è un'attività fondamentale ad ogni età ed una sana abitudine che non andrebbe persa crescendo, poiché ha proprietà terapeutiche potentissime ed aiuta ad alleggerirsi dallo stress quotidiano, a ricaricarsi, a stimolare la creatività e recuperare spontaneità e leggerezza.

mercoledì 13 aprile 2022

#leggerefabene SBLAM 22 - invito per i docenti

Come CENTRO STUDI CREATIVAMENTE supporta da sempre l'interesse e l'amore per la lettura nell'ambito scolastico, extrascolastico e associazionistico. Miriamo ad aiutare i giovanissimi studenti nelle loro attività scolastiche ed extrascolastiche, coinvolgendoli in un'ottica complessiva come soggetti all'interno del mondo, dove spesso non è facile orientarsi. Ed è proprio in questo senso che la lettura può venire considerata: un faro che illumina la rotta e permette di navigare anche di notte, senza avere paura di smarrirsi nei meandri dell'oceano. Il libro non deve essere percepito come un'imposizione meramente scolastica, ma un amico che si sceglie autonomamente in base alle proprie esigenze e al proprio sentire.

Abbiamo così aderito e sosteniamo il progetto "SBLAM" (acronimo di Sistema Bibliotecario della Lomellina Album Multimediale) che nasce in seno al Sistema Bibliotecario della Lomellina (di cui siamo parte) con la collaborazione dell'Associazione Hamelin, la quale si occupa del di una formazione specifica per lo sviluppo della lettura negli adolescenti.
Nasce come progetto scommessa nel 2019 e si concretizza come una rete tra scuola e territorio che coinvolge sinergicamente più realtà e soggetti educativi. Il principio che sta alla base è promuovere la lettura tra i giovani, avvicinando e motivando il più possibile bambini e ragazzi alla lettura, attraverso strategie che, al giorno d'oggi, puntano molto sulla multimedialità e l'utilizzo di sistemi informatici.

“SBLAM” è una sorta di “database” che collega le varie biblioteche della regione Lomellina e propone dei titoli selezionati.

Il nodo cruciale consiste nel creare una rete di collaborazione sempre più ambia nel territorio e, dunque, formare adeguatamente i vari enti e associazioni, nonché il personale docente in quanto gli enti scolastici sono il punto di partenza e il terreno fertile per inserire la lettura come uno strumento di crescita personale.

Progetto “SBLAM” vi aspetta 
per la formazione dei docenti 
il 20/04/2022 e il 12/05/2022 
dalle ore 15 alle ore 17.00 
con Nicola La Forest.

E' attivo un GRUPPO DI CONDIVISIONE interno al progetto PSICOBIBLIOTECA, volto a sostenere il #leggerefabene.
Referente Erika GARDIN - VUOI ESSERE DEI NOSTRI? 
scrivici su creativamente.pv.azioni@gmail.com

domenica 10 aprile 2022

BISCOTTI PASQUALI

Pronti per mettere le mani in pasta? Divertimento da leccarsi i baffi!


INGREDIENTI
150 g di farina
1 cucchiaino di lievito in polvere
15 g di cacao in polvere
50 g di zucchero di canna
65 g di burro freddo a cubetti
45 g di miele liquido
2-3 cucchiaini d’acqua 


PROCEDIMENTO
Scaldare il forno a 180°C.
Impastate la farina, il lievito in polvere, il cacao, lo zucchero, il burro e il miele e amalgamateli fino a ottenere un impasto sabbioso. 
Aggiungete l’acqua e impastate fino a ottenere una palla omogenea.
Trasferite la pasta sulla spianatoia leggermente infarinata e stendetela con il mattarello a uno spessore di circa 5 mm.    
Ritagliate i biscotti con gli appositi stampini (o appoggiando un modello precedentemente disegnato sulla carta forno sulla pasta dei biscotti e ritagliandoli con la rotella). 
Disponeteli poi sulla teglia ricoperta da carta forno. 
Cuocete nel forno caldo per 25 minuti e lasciateli raffreddare prima di decorarli.

DECORAZIONE
cioccolato bianco tritato, riccioli di cioccolato bicolore, granella di mandorle, granella di nocciole, mirtilli rossi essiccati

Sciogliete il cioccolato bianco a bagnomaria  o nel microonde.
Spennellate il cioccolato fuso su un lato dei biscotti e cospargeteli di frutta secca e riccioli di cioccolato. Se preferite create un motivo decorativo a vostro piacere.
Lasciate raffreddare e indurire il cioccolato prima di servire i biscotti. 

Potete conservarli in un vaso a chiusura ermetica al riparo dalla luce per circa 2 settimane oppure confezionarli in bustine trasparenti e infiocchettarli come più vi piace e trasformarli in un originale idea regalo per Pasqua.


domenica 3 aprile 2022

UN LABIRINTO PER IMPARARE DIVERTENDOSI

In un solo gioco, una palestra che allena l’ingegno (costruire il gioco), la capacità di creare delle sequenze logiche, le abilità motorie, l’equilibrio e la coordinazione.


COSA SERVE

rotoli di carta igienica o da cucina vuoti

una scatola di cartone bassa e larga 
(ad esempio quella delle scarpe o contenitori che i supermercati scartano)

forbici, colla (tipo vinilica), pennarello

una pallina leggera 
(che è possibile costruire appallottolando della carta d'alluminio)


COME FARE
1. Tagliate i rotoli in pezzi lunghi circa 5 cm

2. Una volta ottenuti 10 pezzi (o anche di più se volete complicare il gioco), posizionateli a caso nella scatola. Fate attenzione a lasciare abbastanza spazio tra l’uno e l’altro, in modo che la pallina possa passare tra i vari pezzi senza incastrarsi

3. Ottenuta la configurazione che vi piace incollate ogni pezzo e lasciate asciugare bene la colla (ci vorrà un’oretta di pazienza!)

4. Con un pennarello scrivete i numeri 1-10 (o in base a quanti pezzi avete messo) in ordine casuale.

5. Iniziate a giocare cercando di far rotolare la pallina nei piccoli tunnel nel corretto ordine

Al posto dei numeri potete scrivere le lettere dell’alfabeto, i giorni della settimana, i mesi, le parole di uno scioglilingua o di una canzoncina o quello che volete.

PRONTI....VIA...


sabato 2 aprile 2022

L' AUTISMO NON E' UNA MALATTIA MA UNA CONDIZIONE


Nel 2007 le Nazioni Unite decisero di istituire il 2 aprile quale giornata mondiale dell’autismo e associarono ad essa il colore blu in quanto esso rimanda a una sensazione di calma e accettazione, in un mondo multisonoro e frenetico, in cui le persone con autismo possono non sentirsi a loro agio. Una tinta che ha il potere di risvegliare il senso di sicurezza e il bisogno di conoscenza. Sono proprio questi i due temi che coinvolgono il mondo dell’autismo. La sicurezza intesa sia come la possibilità di vivere un’esistenza libera e protetta per le persone autistiche ed i loro genitori, sia come sicurezza del futuro. La conoscenza vista sia come ricerca scientifica, sia come consapevolezza per tutti nel sapere come comportarsi con una persona autistica.

L'autismo è un disturbo del neuro-sviluppo che si manifesta nei primi tre anni di vita del soggetto. In Italia si stima che 1 bambino su 77 (età 7-9 anni) presenti un disturbo dello spettro autistico. 
Il funzionamento della persona autistica impatta in aree specifiche, la comunicazione, l’interazione sociale, la ripetitività e la ristrettezza di interessi.

In occasione di questa giornata, la nostra socia Sara Cerastico (laurea in Sc.Educazione) vuole condividere con voi il ricordo di un’interessante incontro con il professor Lucio Moderato, al quale ha partecipato da neolaureata. Nonostante sia ormai passato qualche anno, quelle parole sono ancora ben impresse nella sua memoria…

…”Mi è piaciuta la definizione semplice ma evocativa, che il Professor Moderato ha dato dell’autismo: l’autismo è una condizione. Quest’ultima una parola alla portata di tutti che non categorizza, a cui è stata poi aggiunta una valutazione, ovvero l’autismo è una condizione complessa che, e questo è un mio parere personale, non può non prescindere dalle esperienze vissute e dalle ricerche scientifiche che in continuo aggiornamento cambiano lo scenario sul tema” dice Sara.

Lucio Moderato, deceduto lo scorso anno a causa del Covid, è stato uno Psicologo e psicoterapeuta, considerato uno dei massimi esperti italiani di autismo.
Oltre 20 anni fa ha iniziato a parlare in Italia di autismo e dei trattamenti terapeutici di tipo educativo-comportamentale idonei per migliorare questa condizione. Grazie a lui c’è stata una svolta positiva nella visione dell’autismo. Mentre intorno a lui, vari professionisti erano ancora legati a una visione dell’autismo che vedeva questo disturbo come derivante da un rapporto relazionale difettoso tra madre e figlio, dove una madre anaffettiva causava l’autismo nel bambino.
Il professore è stato tra i primi a capire che l’autismo fosse un disturbo del comportamento e non una patologia e ha insegnato che le possibilità contano più dei deficit.
La sua passione lo ha spinto a individuare una serie di modelli virtuosi che definiscono specificamente che cos’è l’autismo e che permettono di creare dei percorsi a beneficio di migliaia di soggetti autistici, migliorando in maniera significativa gli effetti della loro condizione, utilizzando un approccio globale alle disabilità intellettive a cui oggi tante strutture dedicate fanno riferimento e traggono ispirazione.
Con caparbietà e ostinazione cercava di insegnare qualcosa anche agli adulti con autismo che per altri esperti erano casi irrecuperabili, riuscendo comunque a trovare il modo di migliorarli e dando loro nuova dignità.

mercoledì 30 marzo 2022

LA CECITA' DIVIDE LE PERSONE DALLE COSE

“ La cecità divide le persone dalle cose”
Helen Keller

Con la sua partecipazione al festival di Sanremo e con la fiction “Blanca”, l’attrice Maria Chiara Giannetta ha portato sotto i riflettori la tematica del deficit visivo.

Nella vita di tutti i giorni si usa il termine CECITA’ in senso lato per indicare la mancanza di discernimento, di buon senso o di intelligenza. Il dizionario, però, definisce la CECITA' come mancanza o perdita della facoltà visiva.

La persona affetta da cecità può essere definita come CIECA o IPOVEDENTE. Il prefisso IPO, in parole composte, indica insufficienza. L’IPOVEDENTE quindi è un soggetto che ha una vista insufficiente per condurre una vita definita “normale”.
Tuttavia esistono molti tipi di cecità perché l’occhio è un organo molto complesso. Oltre alle patologie visive più conosciute (miopia, presbiopia, astigmatismo, daltonismo,…), esistono altri difetti visivi come anisometropia (differenza significativa di diottrie tra i due occhi), nictalopia (difficoltà a vedere oggetti illuminati con luci intense), …
Le persone affette da deficit visivo hanno a loro disposizione molti ausili che li aiutano a condurre una vita autonoma come il bastone bianco o il lettore vocale. La tecnologia ha aiutato ulteriormente con la nascita di applicazioni utili a riconoscere gli ambienti, i colori, …

L’ausilio più diffuso è il codice Braille, un sistema di scrittura tattile che vediamo spesso sulle scatole dei medicinali, sui tasti degli ascensori, … Questo sistema di scrittura consente alle persone cieche ed ipovedenti di leggere.

Vuoi saperne di più? E’ in partenza un corso sul codice Braille e sullo sviluppo del bambino cieco.

Per info  clicca qui  oppure scrivi a formazione@asspabbiategrasso.it

domenica 27 marzo 2022

TESTA D'UOVO CAPELLONA

Un modo simpatico per dare il benvenuto alla primavera...giorno dopo giorno i bambini si renderanno conto della magia della vita e dell’importanza di prendersene cura.

COSA SERVE

Un uovo

Cotone o terra per riempire il guscio 

Lenticchie 

Acqua

Pennarelli per disegnare la faccina


Aiutate il bambino a svuotare l’uovo, è un’operazione un po’ complicata, occorre molta delicatezza: fate un buco della dimensione di una moneta oppure rompete la parte superiore dell’uovo con un cucchiaio.

Svuotate il contenuto dell’uovo, sciacquatelo per bene e lasciate asciugare.

Da questo punto in poi il bambino può diventare autonomo. 
Decorate l’uovo disegnando col pennarello una faccina buffa (eventualmente si possono utilizzare gli occhietti già pronti da incollare).

Con delicatezza riempite il fondo del guscio d’uovo con del cotone o della terra e aggiungete uno strato di lenticchie.

Umidificate abbondantemente con dell’acqua e sistematelo in un posto tiepido.

Perché l'uovo stia in piedi, potete appoggiarlo in un vasetto, in un porta-uovo o su un tappo di plastica.

Ogni giorno ricordatevi di innaffiare le lenticchie (il divertimento sta soprattutto qui): usando come innaffiatoio un contenitore con poche gocce d'acqua, o uno spruzzino il bimbo potrà svolgere l'operazione da solo, senza rischiare di provocare un'inondazione!

Entro pochi giorni, con gioia e sorpresa, spunteranno le prime piantine e sembrerà che all'omino siano cresciuti i capelli!!!

domenica 20 marzo 2022

TIMBRINI HOMEMADE

In attesa della primavera e delle giornate passate all'aria aperta, vi diamo qualche suggerimento per tenere occupati i vostri bambini nei momenti di noia, per evitare che si attacchino allo schermo della tv o ai videogiochi e chissà...magari anche voi adulti potrete divertirvi un po' con loro, si sa che i lavoretti manuali aiutano a liberare la mente e scaricare lo stress.

TIMBRINI HOMEMADE

Occorrente: sedano, fogli, tempere, e fantasia

Semplicemente utilizzate i singoli gambi di sedano come pennelli con una particolare punta a mezzaluna, perfetta per fare tante squame colorate al nostro pesciolino…
Oppure inventate nuovi divertenti animaletti!


Occorrente: sedano, spago, fogli, tempere, pennelli e fantasia 

Prendete alcuni gambi di sedano (almeno 4 o 5) e legateli con un pezzetto di spago per tenerli insieme, intingete nella tempera e stampate…fiori, fiori grandi, fiori piccoli, in base alla fantasia e al numero di gambi che si legano insieme.
Potrete poi completare i fiori aggiungendo dei dettagli, come steli e foglie

Questi lavoretti sono facilmente adattabili anche ai bimbi più piccoli, proponendo loro di sperimentare queste tecniche di pittura in modo libero, come in una sorta di scarabocchio, senza pensare alla composizione di un disegno…si divertiranno comunque un sacco!

Ora cambiamo ortaggio...

Occorrente: patate, coltellino, fogli, tempere, pennelli e aiuto di un adulto per l’intaglio 
Le patate serviranno da stampino, quindi prima di iniziare pensate a come intagliarle, utilizzando un coltellino, per ottenere poi una trama o una greca sul foglio. Fate attenzione perché si tratta di un operazione delicata!
Ottenuto l’intaglio desiderato coloratene la superficie con le tempere e stampate.

Se non vi sentite sicuri nel cimentarvi nell’intaglio limitatevi a tagliare la patata a metà! Potrete decorare lo stampo, una volta asciutta la tempera, direttamente sul foglio utilizzando i pennarelli o incollandoci materiali di riciclo quali cotone, pezzetti di stoffa, giornale, brillantini o quello che più vi piace…verranno benissimo lo stesso!

Potreste utilizzare questa tecnica per realizzare insieme ai bambini, le decorazioni per Pasqua. 
E’ vero, è un po’ presto, ma noi ci portiamo avanti!

E ora…mettetevi all’opera e mostrateci i vostri capolavori!

mercoledì 16 marzo 2022

[MOTIVIAMOCI] EMOZIONI IN GIOCO IN CHI HA UNA DIAGNOSI D.S.A.

Il progetto UNA REGIA EXTRASCUOLA UN PONTE SUL MONDO si è concluso lo scorso ottobre, ma potete continuare a consultare e scaricare l'ultima versione della mappatura dei servizi di supporto allo studio tradotta in tre lingue: albanese, arabo e francese.


Abbiamo deciso di condividere con voi le riflessioni e gli interessanti consigli dei professionisti che lavorano nei servizi mappati che ci racconteranno le problematiche più comuni che arrivano nei loro studi che riguardano la motivazione, il metodo di studio, i disturbi specifici dell’apprendimento, le emozioni degli studenti e ci spiegheranno come lavorano per affrontarli con successo.
Oggi parliamo di emozioni...

Quando una persona si rivolge a noi perché sospetta che il figlio o la figlia abbia un disturbo di apprendimento, quello che emerge, oltre alle difficoltà con diverse materie o nell’approccio allo studio, è anche un groviglio di emozioni legate alla scuola e con connotazione negativa. Ansia nel dover affrontare una prova o semplicemente all’idea di dover metter piede in aula, paura davanti al foglio bianco, rabbia e frustrazione all’ennesimo risultato negativo dopo aver passato il pomeriggio sul libro oppure all’accusa di non essersi impegnati abbastanza, tristezza per dover constatare che non c’è modo di memorizzare tabelline o formule o date, vergogna per dover affrontare lo sguardo dei compagni o dover comunicare nuovamente un voto negativo, noia per dover affrontare qualcosa di poco piacevole ed infruttuoso, senso di colpa perché non si è in grado di soddisfare le aspettative proprie ed altrui.  Se riflettete, si tratta di un quadro decisamente negativo.

Un obiettivo della certificazione di D.S.A., che spesso viene trascurato o non appare in evidenza come meriterebbe, è quello di portare benessere nella vita di chi la riceve, in particolare nell’ambiente scolastico.

Come presentato dalla professoressa Daniela Lucangeli (in Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, Daniela Lucangeli, edizioni Erickson, 2019) le emozioni positive favoriscono l’apprendimento, andando ad attivare il meccanismo di ricerca: provo qualcosa di piacevole, quindi, ricordo e faccio in modo di ricreare il contesto in cui l’ho sperimentato. Questo meccanismo si contrappone alla memoria dell’alert, ovvero la memoria di qualcosa da evitare perché associato a emozioni negative. Se la scuola è fonte di emozioni spiacevoli, automaticamente la sola reazione che si può avere è quella di fuga, non solo dal contesto, ma anche dalle nozioni.

In seguito alla certificazione è importante il PDP (piano didattico personalizzato) ed il rispetto di quanto in esso indicato per permettere un ambiente scolastico maggiormente sereno ed accogliente. È però altrettanto importante un percorso di trattamento dei disturbi emersi, che porti ad una consapevolezza delle proprie difficoltà e degli strumenti utili per compensarle e che aiuti a migliorare l’approccio con le materie ad esse correlate, lavorando anche su aspetti organizzativi e sul metodo di studio. Il trattamento non deve venire pertanto vissuto come un ulteriore lavoro, ma deve avvenire in un clima gioioso e giocoso: attraverso, ad esempio, tecnologia ed attività ludiche si possono ottenere miglioramenti senza percepire la fatica.

Dott.ssa Marianna Cordone, Psicologa di Informalamente

Alle pagine 5 e 6 della mappatura
tutte le informazioni sul servizio INFORMALAMENTE

sabato 12 marzo 2022

LAVORI IN CORSO PER LA FESTA DEL PAPA'...

Si, lo sappiamo, la festa del papà è tra una settimana ma in questo modo avrete tutto il tempo per procurarvi il materiale e creare senza fretta!
Ecco due simpatiche idee, la prima è più semplice, la seconda un pochino più laboriosa, a voi la scelta!

Occorrente: foglio o cartoncino, matita, colla vinilica e…quello che volete incollare
Prima di tutto scegliete cosa incollare per creare la scritta: caramelle colorate, fagioli, perline, pasta*…
Sul foglio tracciate la scritta PAPA’ con una matita, ricopritela con la colla vinilica e iniziate ad incollare!
Ovviamente potrete arricchire il lavoretto come più vi piace, decorando il foglio con pastelli e pennarelli o scrivendo un messaggio per papà.
*Se sceglierete la pasta, ideale sarebbe quella più piccola (tipo ditalini) perchè vi verrà poi più facile seguire la scritta, ma siete ovviamente liberi di sperimentare le diverse forme. Per colorare la pasta mettetela in una scodellina, versateci sopra la tempera (poca per volta, mi raccomando) e giratela usando un pennello finchè la pasta non si sarà ricoperta di tempera. Lasciatela asciugare qualche ora prima di incollarla.

Occorrente: foglio o cartoncino colorato, matita, colla vinilica, pennello, palline di carta crespa o velina (o in alternativa di carta di giornale**), un tappo di sughero tagliato a metà, pastelli o pennarelli

Prendete  un foglio colorato sul quale disegnerete una bottiglia.
Realizzate tante tante palline con la carta crespa/velina, stendete un bello strato di colla dentro i contorni della bottiglia e iniziate a incollare le palline vicine, vicine finché tutta la sagoma sarà piena. 
**In mancanza di carta crespa/velina potreste utilizzare tante palline di carta di giornale che potreste colorare con le tempere una volta incollate sulla bottiglia e ben asciutte.
Ora incollate anche il tappo (leggermente lontano dalla bottiglia, come se stesse partendo perché appena stappato), lasciate asciugare e scatenate la fantasia per decorare il lavoretto.
Con un altro foglietto potrete creare l’etichetta, da mettere in centro alla bottiglia, sulla quale fare un vostro disegnino o scrivere una bella frase, come "Tanti auguri papà”, “Papà ti voglio bene".




mercoledì 9 marzo 2022

[MOTIVIAMOCI] QUAL E' IL METODO DI STUDIO PIU' EFFICACE?

Il progetto UNA REGIA EXTRASCUOLA UN PONTE SUL MONDO si è concluso lo scorso ottobre, ma potete continuare a consultare e scaricare l'ultima versione della mappatura dei servizi di supporto allo studio tradotta in tre lingue: albanese, arabo e francese.


Abbiamo deciso di condividere con voi le riflessioni e gli interessanti consigli dei professionisti che lavorano nei servizi mappati che ci racconteranno le problematiche più comuni che arrivano nei loro studi che riguardano la motivazione, il metodo di studio, i disturbi specifici dell’apprendimento, le emozioni degli studenti e ci spiegheranno come lavorano per affrontarli con successo.
Partiamo parlando di metodo di studio…

Qual è il metodo di studio più efficace? 
C’è una strategia per ottenere il massimo della resa con il minimo sforzo?

È una domanda che molti studenti si fanno… e la psicologia, forse, li può aiutare! Anche se non esiste una regola universale e valida per tutti, possiamo tracciare alcuni accorgimenti che torneranno sicuramente utili per il prossimo compito in classe!
Innanzitutto partiamo con le cose da non fare: mai cercare di ricordare tutto subito dalla prima lettura. Una lettura rapida è infatti il miglior modo per approcciarsi al testo, perché permette di ricavare una visione globale dell’intero elaborato. Non è affatto necessario imparare immediatamente nomi, formule, indizi… l’importante è capire i concetti e gli snodi fondamentali del nostro oggetto di studio. Questa fase permette poi di potersi addentrare ad analizzare meglio i vari particolari e i concetti più significativi. Solo durante la seconda lettura è utile soffermarsi sui dettagli e sulle parole ancora sconosciute così man mano, con la dovuta concentrazione, il bagaglio delle nostre conoscenze si arricchisce sempre più.
Sarebbe anche utile evidenziare parti del materiale, magari adottando colori diversi a seconda del grado di importanza dei concetti, scrivere le parole chiave sul lato della pagina ecc. in modo da poter selezionare le informazioni più importanti. Infine il rapporto con il testo non deve essere passivo: per poter garantire un ricordo duraturo nel tempo e soprattutto ben organizzato e coerente con quanto già appreso, è un’ottima abitudine sintetizzare i brani con schemi, mappe concettuali o diagrammi riassuntivi. Porsi delle ipotetiche domande e possibili risposte è un ulteriore metodo per poter verificare eventuali lacune, per ricostruire e rielaborare personalmente quel che si è letto. 
Legrenzi ha unito tutti questi passaggi nel metodo PQ4R, acronimo da lui ideato per descrivere la sequenza migliore da applicare durante la memorizzazione di un testo. 
Preview: scorrere velocemente i capitoli del testo; 
Questions: domande da porsi per ogni argomento; 
Read: lettura attenta; 
Reflect: comprensione del significato; 
Recite: ricordo delle informazioni apprese; 
Review: rassegna finale di tutti i concetti presi in esame.

Ora non mi resta che augurare a tutti buono studio, non dimenticate mai però che la psicologia ci può aiutare fornendo gli strumenti per migliorare le nostre prestazioni, ma questi devono essere a loro volta aiutati da una giusta dose di motivazione, impegno e desiderio di apprendere.

Dott.ssa Michela Quaglia, Psicologa e Psicoterapeuta

Alle pagine 9 e 10 della mappatura
tutte le informazioni sulle attività dello studio della Dott.ssa Michela Quaglia 

martedì 22 febbraio 2022

Alunni BES, DSA, DVA ?!?! Facciamo chiarezza...



Sentiamo spesso utilizzare gli acronimi BES, DSA, DVA riferendosi ad alunni che a scuola hanno bisogno di attenzioni speciali. Ma spesso non conosciamo cosa si intenda con questi acronimi e cosa implichino per i bambini/ragazzi che vengono identificati come BES, DSA o DVA.
La Direttiva Ministeriale del 27/12/12 del MIUR (ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) fa chiarezza indicando come BES solo quegli alunni che, pur manifestando un Bisogno Educativo Speciale (BES), non rientrano nelle misure previste dalla L. 104/92 sulla disabilità e dalla L. 170/10 sui Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA).
Gli alunni che presentano una richiesta di speciale attenzione, per ragioni molteplici ed eterogenee, sono in costante aumento. La Direttiva Ministeriale indica lo svantaggio scolastico come un’area che comprende problematiche diverse. Queste problematiche sono definite in modo generico come Bisogni Educativi Speciali (BES) ma comprendono alunni indicati come BES, alunni indicati come DSA e alunni indicati come DVA.
In questa categoria sono compresi: 
  • alunni con svantaggio socioeconomico, linguistico o culturale indicati con la sigla BES. In questo caso, pur non essendo in presenza di una problematica certificata o diagnosticata, si rileva un bisogno educativo speciale, generalmente limitato nel tempo, dovuto a situazioni molteplici e contingenti, che sono causa di svantaggio e, pertanto, richiedono per un certo periodo una particolare attenzione educativa. Si tratta ad esempio degli alunni di recente immigrazione, che non hanno ancora appreso la lingua italiana, oppure di allievi che si trovano in una situazione sociale, economica o culturale difficile, che comporta disagi molteplici nel regolare percorso scolastico.
  • Alunni con disturbi evolutivi specifici indicati con la sigla DSA. La Direttiva Ministeriale chiarisce che in essa rientrano non solo i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA), diagnosticati ai sensi della L. 170/10, ma anche i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell'attenzione e dell'iperattività (ADHD). Questi alunni possiedono una certificazione che attesta tipologia, aree e livello delle difficoltà e strumenti compensativi e dispensativi atti a minimizzare o compensare tali da garantire il successo scolastico degli allievi. 
  • Alunni con disabilità indicati con la sigla DVA certificata ai sensi della L. 104/92. Solo in questo caso è prevista la presenza del docente di sostegno, per un numero di ore commisurato al bisogno.
Per approfondire:
- A cura di Ricerca e Sviluppo Erickson, “BES a scuola”, Erickson
- G. Stella e L.Grandi, “Come leggere la dislessia e i DSA”, Giunti scuola
- G. Daffi, C. Prandolini, Cristina “ADHD e compiti a casa : strumenti e strategie per bambini con difficoltà di pianificazione, di organizzazione e fragilità di attenzione”, Erickson