28 MAGGIO – Giornata
mondiale del gioco
In tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale del
Gioco, un’iniziativa lanciata con successo nel 2003 da Freda Kim in qualità di presidente dell’ITLA (Associazione
internazionale delle ludoteche).
Questa proposta nasce con l’obiettivo di evidenziare
il bisogno ed il valore del gioco, in primo luogo per i bambini (come sostenuto dalla Carta
dei Diritti delle Bambine e dei Bambini) ma anche per gli adulti, per gli anziani e per tutti coloro che, attraverso il gioco, hanno voglia recuperare
e riscoprire tempi e spazi di qualità che nella vita di tutti i giorni vengono spesso
dimenticati.
Il gioco, non solo inteso come attività fisica con
regole precise, ma come disposizione mentale, stato d’animo, energia psichica non
finalizzata, senza uno scopo definito, semplicemente divertente e piacevole,
può fare veramente molto… anche negli adulti: può infatti smuove le energie,
favorire il cambio prospettico ed incrementare la sensazione di libertà.
"Non siamo
più pienamente vivi, più completamente noi stessi e più profondamente assorti
in qualcosa, che quando giochiamo" diceva Charles Schaefer, eppure
sembra che per farlo, superata la “soglia della normalità”, che coincide
approssimativamente con il termine delle scuole elementari, ci si debba quasi
giustificare, poiché, il gioco si trasforma in qualcosa di improduttivo ed inutile
che consuma le nostre energie. Ciò, in realtà, non è affatto vero e ci sono
tante buone ragioni per cui è importante continuare a giocare.
Alcuni studi longitudinali hanno evidenziato la
correlazione tra gioco e longevità:
le persone che giocano di più sono anche quelle che vivono più a lungo. Al
contrario, la vita senza gioco risulta desolante per l’individuo, che, in età
adulta, può sviluppare gravi problematiche sociali e relazionali e sintomi
depressivi: si parla di “deprivazione da
gioco”.
Giocare, quindi, fa bene alle nostre relazioni, mantenendo i rapporti
freschi ed eccitanti, aprendo alla
fiducia ed all’intimità ed insegnando a cooperare.
Anche la produttività
migliora: alcune imprese oltreoceano hanno capito che gioco e divertimento si
traducono in termini di produttività, poiché incrementano la soddisfazione
lavorativa, innalzano il morale e diminuiscono stress e assenteismo.
Infine, giocare aiuta anche il nostro cervello, poiché
stimola la flessibilità e
contribuisce al rinnovo ed al mantenimento delle connessioni neurali, stimola le
aree cerebrali dedicate ad emozioni e funzioni esecutive e favorisce l’adattamento.
Giocare, dunque, è un'attività fondamentale ad ogni
età ed una sana abitudine che non andrebbe persa crescendo, poiché ha proprietà terapeutiche potentissime ed aiuta
ad alleggerirsi dallo stress quotidiano, a ricaricarsi, a stimolare la
creatività e recuperare spontaneità e leggerezza.