“La
creatività è un tentativo di risolvere un conflitto generato da pulsioni
istintive biologiche non scaricate, perciò i desideri insoddisfatti sono la
forza motrice della fantasia ed alimentano i sogni notturni e quelli a occhi
aperti” (Sigmund Freud)
“La
creatività non è altro che un'intelligenza che si diverte” (Albert Einstein)
“La
creatività è mettere in connessione le cose” (Steve Jobs)
Sul
dizionario della lingua italiana Treccani la creatività viene definita come la capacità di creare con l’intelletto, con la
fantasia.
In
psicologia, il termine indica un processo intellettivo che ha come fattori
caratterizzanti: particolare sensibilità ai problemi, capacità di produrre idee
originali, capacità di sintesi e di analisi, capacità di cogliere rapporti nuovi tra cose e/o idee, rinunciando a
vecchi schemi di pensiero o abitudini.
Se ci
chiedessero di immaginare una persona ricca di creatività la maggior parte di
noi inizierebbe ad immaginare un individuo particolarmente stravagante o
bizzarro, infatti la parola “creatività” è troppo spesso usata in riferimento a
un campo ristretto di attività o professioni. Così, è opinione di senso comune
che si tratti di una dote che hanno solo alcune persone, e applicabile
solo a determinati campi.
Numerose
ricerche scientifiche hanno smentito queste convinzioni. Secondo
uno studio del Copenhagen Institute of NeuroCreativity, approfondito
dalla Lego Foundation, dai 3 ai 5 anni abbiamo una creatività piena che si
aggira intorno al 98%, dai 13 ai 15 anni passa al 10% per poi diminuire
ulteriormente dai 25 anni in poi attestandosi al 2%.
Tutto questo è
interessante perché riconosce a tutti la possibilità di essere creativi, certo,
essa diminuisce con l’età, ma questo succede anche con la vista e mica per
questo un giorno decidiamo di non vedere più le cose che ci circondano. La cosa
bella è che la creatività può essere
allenata, così come si allena un muscolo.
Da qui l’importanza
di riconoscere e utilizzare il gioco e la creatività fin dal periodo scolastico
come un’utile palestra per sviluppare società pronte ad accogliere i rapidi
cambiamenti associati alla tecnologia e alla globalizzazione.
Adoperarsi
per sperimentare nuove soluzioni concede oggi vantaggi competitivi notevoli.
Questo nel mercato del lavoro fa la differenza.
Sollecitare
la creatività negli alunni può
allora aiutare questi ultimi a maturare sensibilità, pensieri e atteggiamenti meno convenzionali e più
personali. Ad esempio l'incontro con l'arte stimola il pensiero e il
giudizio critico, partendo dalle sensazioni e dalle emozioni, permette loro di
stupirsi e di meravigliarsi, e di sviluppare la sensibilità creativa.
Nietzsche
credeva che la vita e il mondo dovessero essere considerati come un'opera
d'arte. Le personalità creative possono essere più propense a vedere il mondo
in questo modo e a cercare costantemente opportunità di auto-espressione nella
vita quotidiana. L'espressione creativa
è espressione di sé, di bisogni, di desideri e della propria unicità.
Sfruttare le
nostre passioni può essere un canale privilegiato per far emergere la
creatività
e aprire nuovi percorsi di vita.
Molte delle start up create da giovani imprenditori partono
proprio da un’idea creativa nata per risolvere il problema di un lavoro che
manca o non li soddisfa. Leggendo le interviste ad alcuni di loro si scopre
come spesso tutto sia partito da una passione (musica, arte, moda, viaggi, cucina…)
o da un’abilità che avevano “dimenticato” di possedere perché le circostanze li
aveva costretti a metterla da parte, che fa capolino all’improvviso nella mente
e da sogno ad occhi aperti si concretizza giorno dopo giorno.
Il
piacere di cucinare con la nonna scoprendo nuovi gusti, di aiutare il nonno
nell’orto o a fare le riparazioni in casa osservandone ogni minimo gesto per
un’infinità di volte, il perdersi in una vecchia macchina fotografica o tra gli
scaffali che profumano di libri sono tutti esempi di come anche le attività più
scontate possano diventare esperienze uniche, come delle piccole personalissime
perle che solleticano la mente.
La creatività consente di portare fuori da sé
ciò che si ha dentro in diverse “forme”. Come la magia che si crea quando un
pittore sfiora con la punta colorata del pennello, una tela bianca ancora da
riempire. Ma non si deve per forza esser
pittori per iniziare a pensare da qualcosa di bianco, nullo, non ancora
esistente e farlo diventare la nostra opera d’arte.
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Ecco alcune letture consigliate che puoi trovare nella
Psicobiblioteca di Creativamente
Pensiero creativo: come sviluppare soluzioni originali
per le sfide di tutti i giorni di Michael Michalko, Urgnano (BG): A.
Roberti, 2011
Come diventare un esploratore del mondo: museo
(d'arte) di vita tascabile di Keri Smith, Mantova: Corraini, 2011
Mindstorms: bambini, computers e creatività di Seymour
Papert, Milano: Emme, 1984