mercoledì 30 marzo 2022

LA CECITA' DIVIDE LE PERSONE DALLE COSE

“ La cecità divide le persone dalle cose”
Helen Keller

Con la sua partecipazione al festival di Sanremo e con la fiction “Blanca”, l’attrice Maria Chiara Giannetta ha portato sotto i riflettori la tematica del deficit visivo.

Nella vita di tutti i giorni si usa il termine CECITA’ in senso lato per indicare la mancanza di discernimento, di buon senso o di intelligenza. Il dizionario, però, definisce la CECITA' come mancanza o perdita della facoltà visiva.

La persona affetta da cecità può essere definita come CIECA o IPOVEDENTE. Il prefisso IPO, in parole composte, indica insufficienza. L’IPOVEDENTE quindi è un soggetto che ha una vista insufficiente per condurre una vita definita “normale”.
Tuttavia esistono molti tipi di cecità perché l’occhio è un organo molto complesso. Oltre alle patologie visive più conosciute (miopia, presbiopia, astigmatismo, daltonismo,…), esistono altri difetti visivi come anisometropia (differenza significativa di diottrie tra i due occhi), nictalopia (difficoltà a vedere oggetti illuminati con luci intense), …
Le persone affette da deficit visivo hanno a loro disposizione molti ausili che li aiutano a condurre una vita autonoma come il bastone bianco o il lettore vocale. La tecnologia ha aiutato ulteriormente con la nascita di applicazioni utili a riconoscere gli ambienti, i colori, …

L’ausilio più diffuso è il codice Braille, un sistema di scrittura tattile che vediamo spesso sulle scatole dei medicinali, sui tasti degli ascensori, … Questo sistema di scrittura consente alle persone cieche ed ipovedenti di leggere.

Vuoi saperne di più? E’ in partenza un corso sul codice Braille e sullo sviluppo del bambino cieco.

Per info  clicca qui  oppure scrivi a formazione@asspabbiategrasso.it

domenica 27 marzo 2022

TESTA D'UOVO CAPELLONA

Un modo simpatico per dare il benvenuto alla primavera...giorno dopo giorno i bambini si renderanno conto della magia della vita e dell’importanza di prendersene cura.

COSA SERVE

Un uovo

Cotone o terra per riempire il guscio 

Lenticchie 

Acqua

Pennarelli per disegnare la faccina


Aiutate il bambino a svuotare l’uovo, è un’operazione un po’ complicata, occorre molta delicatezza: fate un buco della dimensione di una moneta oppure rompete la parte superiore dell’uovo con un cucchiaio.

Svuotate il contenuto dell’uovo, sciacquatelo per bene e lasciate asciugare.

Da questo punto in poi il bambino può diventare autonomo. 
Decorate l’uovo disegnando col pennarello una faccina buffa (eventualmente si possono utilizzare gli occhietti già pronti da incollare).

Con delicatezza riempite il fondo del guscio d’uovo con del cotone o della terra e aggiungete uno strato di lenticchie.

Umidificate abbondantemente con dell’acqua e sistematelo in un posto tiepido.

Perché l'uovo stia in piedi, potete appoggiarlo in un vasetto, in un porta-uovo o su un tappo di plastica.

Ogni giorno ricordatevi di innaffiare le lenticchie (il divertimento sta soprattutto qui): usando come innaffiatoio un contenitore con poche gocce d'acqua, o uno spruzzino il bimbo potrà svolgere l'operazione da solo, senza rischiare di provocare un'inondazione!

Entro pochi giorni, con gioia e sorpresa, spunteranno le prime piantine e sembrerà che all'omino siano cresciuti i capelli!!!

domenica 20 marzo 2022

TIMBRINI HOMEMADE

In attesa della primavera e delle giornate passate all'aria aperta, vi diamo qualche suggerimento per tenere occupati i vostri bambini nei momenti di noia, per evitare che si attacchino allo schermo della tv o ai videogiochi e chissà...magari anche voi adulti potrete divertirvi un po' con loro, si sa che i lavoretti manuali aiutano a liberare la mente e scaricare lo stress.

TIMBRINI HOMEMADE

Occorrente: sedano, fogli, tempere, e fantasia

Semplicemente utilizzate i singoli gambi di sedano come pennelli con una particolare punta a mezzaluna, perfetta per fare tante squame colorate al nostro pesciolino…
Oppure inventate nuovi divertenti animaletti!


Occorrente: sedano, spago, fogli, tempere, pennelli e fantasia 

Prendete alcuni gambi di sedano (almeno 4 o 5) e legateli con un pezzetto di spago per tenerli insieme, intingete nella tempera e stampate…fiori, fiori grandi, fiori piccoli, in base alla fantasia e al numero di gambi che si legano insieme.
Potrete poi completare i fiori aggiungendo dei dettagli, come steli e foglie

Questi lavoretti sono facilmente adattabili anche ai bimbi più piccoli, proponendo loro di sperimentare queste tecniche di pittura in modo libero, come in una sorta di scarabocchio, senza pensare alla composizione di un disegno…si divertiranno comunque un sacco!

Ora cambiamo ortaggio...

Occorrente: patate, coltellino, fogli, tempere, pennelli e aiuto di un adulto per l’intaglio 
Le patate serviranno da stampino, quindi prima di iniziare pensate a come intagliarle, utilizzando un coltellino, per ottenere poi una trama o una greca sul foglio. Fate attenzione perché si tratta di un operazione delicata!
Ottenuto l’intaglio desiderato coloratene la superficie con le tempere e stampate.

Se non vi sentite sicuri nel cimentarvi nell’intaglio limitatevi a tagliare la patata a metà! Potrete decorare lo stampo, una volta asciutta la tempera, direttamente sul foglio utilizzando i pennarelli o incollandoci materiali di riciclo quali cotone, pezzetti di stoffa, giornale, brillantini o quello che più vi piace…verranno benissimo lo stesso!

Potreste utilizzare questa tecnica per realizzare insieme ai bambini, le decorazioni per Pasqua. 
E’ vero, è un po’ presto, ma noi ci portiamo avanti!

E ora…mettetevi all’opera e mostrateci i vostri capolavori!

mercoledì 16 marzo 2022

[MOTIVIAMOCI] EMOZIONI IN GIOCO IN CHI HA UNA DIAGNOSI D.S.A.

Il progetto UNA REGIA EXTRASCUOLA UN PONTE SUL MONDO si è concluso lo scorso ottobre, ma potete continuare a consultare e scaricare l'ultima versione della mappatura dei servizi di supporto allo studio tradotta in tre lingue: albanese, arabo e francese.


Abbiamo deciso di condividere con voi le riflessioni e gli interessanti consigli dei professionisti che lavorano nei servizi mappati che ci racconteranno le problematiche più comuni che arrivano nei loro studi che riguardano la motivazione, il metodo di studio, i disturbi specifici dell’apprendimento, le emozioni degli studenti e ci spiegheranno come lavorano per affrontarli con successo.
Oggi parliamo di emozioni...

Quando una persona si rivolge a noi perché sospetta che il figlio o la figlia abbia un disturbo di apprendimento, quello che emerge, oltre alle difficoltà con diverse materie o nell’approccio allo studio, è anche un groviglio di emozioni legate alla scuola e con connotazione negativa. Ansia nel dover affrontare una prova o semplicemente all’idea di dover metter piede in aula, paura davanti al foglio bianco, rabbia e frustrazione all’ennesimo risultato negativo dopo aver passato il pomeriggio sul libro oppure all’accusa di non essersi impegnati abbastanza, tristezza per dover constatare che non c’è modo di memorizzare tabelline o formule o date, vergogna per dover affrontare lo sguardo dei compagni o dover comunicare nuovamente un voto negativo, noia per dover affrontare qualcosa di poco piacevole ed infruttuoso, senso di colpa perché non si è in grado di soddisfare le aspettative proprie ed altrui.  Se riflettete, si tratta di un quadro decisamente negativo.

Un obiettivo della certificazione di D.S.A., che spesso viene trascurato o non appare in evidenza come meriterebbe, è quello di portare benessere nella vita di chi la riceve, in particolare nell’ambiente scolastico.

Come presentato dalla professoressa Daniela Lucangeli (in Cinque lezioni leggere sull’emozione di apprendere, Daniela Lucangeli, edizioni Erickson, 2019) le emozioni positive favoriscono l’apprendimento, andando ad attivare il meccanismo di ricerca: provo qualcosa di piacevole, quindi, ricordo e faccio in modo di ricreare il contesto in cui l’ho sperimentato. Questo meccanismo si contrappone alla memoria dell’alert, ovvero la memoria di qualcosa da evitare perché associato a emozioni negative. Se la scuola è fonte di emozioni spiacevoli, automaticamente la sola reazione che si può avere è quella di fuga, non solo dal contesto, ma anche dalle nozioni.

In seguito alla certificazione è importante il PDP (piano didattico personalizzato) ed il rispetto di quanto in esso indicato per permettere un ambiente scolastico maggiormente sereno ed accogliente. È però altrettanto importante un percorso di trattamento dei disturbi emersi, che porti ad una consapevolezza delle proprie difficoltà e degli strumenti utili per compensarle e che aiuti a migliorare l’approccio con le materie ad esse correlate, lavorando anche su aspetti organizzativi e sul metodo di studio. Il trattamento non deve venire pertanto vissuto come un ulteriore lavoro, ma deve avvenire in un clima gioioso e giocoso: attraverso, ad esempio, tecnologia ed attività ludiche si possono ottenere miglioramenti senza percepire la fatica.

Dott.ssa Marianna Cordone, Psicologa di Informalamente

Alle pagine 5 e 6 della mappatura
tutte le informazioni sul servizio INFORMALAMENTE

sabato 12 marzo 2022

LAVORI IN CORSO PER LA FESTA DEL PAPA'...

Si, lo sappiamo, la festa del papà è tra una settimana ma in questo modo avrete tutto il tempo per procurarvi il materiale e creare senza fretta!
Ecco due simpatiche idee, la prima è più semplice, la seconda un pochino più laboriosa, a voi la scelta!

Occorrente: foglio o cartoncino, matita, colla vinilica e…quello che volete incollare
Prima di tutto scegliete cosa incollare per creare la scritta: caramelle colorate, fagioli, perline, pasta*…
Sul foglio tracciate la scritta PAPA’ con una matita, ricopritela con la colla vinilica e iniziate ad incollare!
Ovviamente potrete arricchire il lavoretto come più vi piace, decorando il foglio con pastelli e pennarelli o scrivendo un messaggio per papà.
*Se sceglierete la pasta, ideale sarebbe quella più piccola (tipo ditalini) perchè vi verrà poi più facile seguire la scritta, ma siete ovviamente liberi di sperimentare le diverse forme. Per colorare la pasta mettetela in una scodellina, versateci sopra la tempera (poca per volta, mi raccomando) e giratela usando un pennello finchè la pasta non si sarà ricoperta di tempera. Lasciatela asciugare qualche ora prima di incollarla.

Occorrente: foglio o cartoncino colorato, matita, colla vinilica, pennello, palline di carta crespa o velina (o in alternativa di carta di giornale**), un tappo di sughero tagliato a metà, pastelli o pennarelli

Prendete  un foglio colorato sul quale disegnerete una bottiglia.
Realizzate tante tante palline con la carta crespa/velina, stendete un bello strato di colla dentro i contorni della bottiglia e iniziate a incollare le palline vicine, vicine finché tutta la sagoma sarà piena. 
**In mancanza di carta crespa/velina potreste utilizzare tante palline di carta di giornale che potreste colorare con le tempere una volta incollate sulla bottiglia e ben asciutte.
Ora incollate anche il tappo (leggermente lontano dalla bottiglia, come se stesse partendo perché appena stappato), lasciate asciugare e scatenate la fantasia per decorare il lavoretto.
Con un altro foglietto potrete creare l’etichetta, da mettere in centro alla bottiglia, sulla quale fare un vostro disegnino o scrivere una bella frase, come "Tanti auguri papà”, “Papà ti voglio bene".




mercoledì 9 marzo 2022

[MOTIVIAMOCI] QUAL E' IL METODO DI STUDIO PIU' EFFICACE?

Il progetto UNA REGIA EXTRASCUOLA UN PONTE SUL MONDO si è concluso lo scorso ottobre, ma potete continuare a consultare e scaricare l'ultima versione della mappatura dei servizi di supporto allo studio tradotta in tre lingue: albanese, arabo e francese.


Abbiamo deciso di condividere con voi le riflessioni e gli interessanti consigli dei professionisti che lavorano nei servizi mappati che ci racconteranno le problematiche più comuni che arrivano nei loro studi che riguardano la motivazione, il metodo di studio, i disturbi specifici dell’apprendimento, le emozioni degli studenti e ci spiegheranno come lavorano per affrontarli con successo.
Partiamo parlando di metodo di studio…

Qual è il metodo di studio più efficace? 
C’è una strategia per ottenere il massimo della resa con il minimo sforzo?

È una domanda che molti studenti si fanno… e la psicologia, forse, li può aiutare! Anche se non esiste una regola universale e valida per tutti, possiamo tracciare alcuni accorgimenti che torneranno sicuramente utili per il prossimo compito in classe!
Innanzitutto partiamo con le cose da non fare: mai cercare di ricordare tutto subito dalla prima lettura. Una lettura rapida è infatti il miglior modo per approcciarsi al testo, perché permette di ricavare una visione globale dell’intero elaborato. Non è affatto necessario imparare immediatamente nomi, formule, indizi… l’importante è capire i concetti e gli snodi fondamentali del nostro oggetto di studio. Questa fase permette poi di potersi addentrare ad analizzare meglio i vari particolari e i concetti più significativi. Solo durante la seconda lettura è utile soffermarsi sui dettagli e sulle parole ancora sconosciute così man mano, con la dovuta concentrazione, il bagaglio delle nostre conoscenze si arricchisce sempre più.
Sarebbe anche utile evidenziare parti del materiale, magari adottando colori diversi a seconda del grado di importanza dei concetti, scrivere le parole chiave sul lato della pagina ecc. in modo da poter selezionare le informazioni più importanti. Infine il rapporto con il testo non deve essere passivo: per poter garantire un ricordo duraturo nel tempo e soprattutto ben organizzato e coerente con quanto già appreso, è un’ottima abitudine sintetizzare i brani con schemi, mappe concettuali o diagrammi riassuntivi. Porsi delle ipotetiche domande e possibili risposte è un ulteriore metodo per poter verificare eventuali lacune, per ricostruire e rielaborare personalmente quel che si è letto. 
Legrenzi ha unito tutti questi passaggi nel metodo PQ4R, acronimo da lui ideato per descrivere la sequenza migliore da applicare durante la memorizzazione di un testo. 
Preview: scorrere velocemente i capitoli del testo; 
Questions: domande da porsi per ogni argomento; 
Read: lettura attenta; 
Reflect: comprensione del significato; 
Recite: ricordo delle informazioni apprese; 
Review: rassegna finale di tutti i concetti presi in esame.

Ora non mi resta che augurare a tutti buono studio, non dimenticate mai però che la psicologia ci può aiutare fornendo gli strumenti per migliorare le nostre prestazioni, ma questi devono essere a loro volta aiutati da una giusta dose di motivazione, impegno e desiderio di apprendere.

Dott.ssa Michela Quaglia, Psicologa e Psicoterapeuta

Alle pagine 9 e 10 della mappatura
tutte le informazioni sulle attività dello studio della Dott.ssa Michela Quaglia