Là dove noi adulti vediamo il pathos di una
battaglia, un bambino di sette anni vede la lucentezza delle armature. E se
della Venere di Botticelli a noi maliziosi non sfugge la nudità, la loro
curiosità sarà attratta piuttosto dalla conchigliona sotto i piedi della dea.
I bambini vedono nell’arte cose che noi non
possiamo o non vogliamo più vedere!
Come ogni anno dal 1977, ICOM promuove la Giornata internazionale dei musei. Per l’edizione 2020, che sarà celebrata domenica 17 maggio, il tema scelto è Musei per l’eguaglianza: diversità e inclusione.
I musei sono luoghi in cui
formarsi, creare e vivere esperienze significative per persone di qualsiasi
origine e condizione, istituzioni che promuovono uno sviluppo sociale
sostenibile all’interno della nostra società.
Inclusione nel museo vuol
dire ad esempio che gli individui di ogni età, con o senza disabilità, possono
visitare una mostra senza incontrare ostacoli. Diversità, invece significa
valorizzare l’eterogeneità e la diversa concezione della vita.
Il museo è un luogo fantastico per
educare e sviluppare competenze trasversali. Molti di
essi, negli ultimi anni, hanno creato
percorsi pensati ad hoc per i bambini, usando la metodologia hands-on e l’approccio plurisensoriale:
imparare giocando e quindi divertirsi imparando è un ottimo modo per stimolare la
curiosità e l’immaginazione attraverso il gioco, la manipolazione, l’esplorazione
sensoriale dei materiali/oggetti osservati e costruire così apprendimenti duraturi alimentando il
piacere della scoperta.
Metodologia
che il Centro Studi Creativamente supporta da sempre e utilizza nelle attività
proposte.
Arricchire
il contesto educativo di mezzi d’espressione e materiale didattico attivante,
scientificamente progettato, in grado di stimolare nel bambino la capacità di
toccare, manipolare, interagire, disegnare, sperimentare e utilizzare i diversi
sensi, permette alla mente del bambino di mettersi alla prova, di esprimersi in
tutte le sue potenzialità, centrando il
processo di apprendimento sulle caratteristiche ed esigenze del soggetto in
formazione e costruendo solidi legami tra logica, emozioni e creatività.
Inoltre,
secondo Munari, l’educazione all’arte ha
anche una valenza “sociale”, ovvero consente al bambino di sviluppare un
personale punto di vista, di giungere ad un’interpretazione critica della
realtà che lo circonda, sfuggendo al pensiero omologante della società di
massa.
Come
non essere d’accordo?
Quindi, in un momento come
questo, in cui gli spostamenti sono ancora limitati e i musei chiusi vi
proponiamo questo link in cui potrete trovare tantissimi spunti per un giro al
museo, seduti sul divano:
Inoltre vi suggeriamo questa
idea: dopo aver visitato il museo che avete scelto ed esservi persi e rimasti stupiti
da quelle immagini, proponete ai bambini di rappresentarlo in un disegno o in
un racconto!
E non dimenticatevi di
condividerlo con noi:
FB
@creativamentecentrostudi
INSTAGRAM
@centrostudi_creativamente