lunedì 16 settembre 2019

#LEGGERE FA BENE

Che ne dite di arrivare preparati all'incontro "Le trasformazioni della convivenza umana" del 29 settembre che si terrà nell'ambito del Festival delle Trasformazioni?
Ecco alcuni interessanti testi dell'autore Adriano Zamperini che potete trovare nella nostra Psicobiblioteca…






























L’ostracismo
On line e off line. Connessi e sconnessi. Parole chiave della contemporaneità che si fanno marcatori di destini personali. Segnalando i vincenti e i perdenti. I ricchi e i poveri di contatti sociali. Sforzi, spesso avvilenti o alienanti, votati a riconquistare l’accettazione. Lotte cognitive, emotive e comportamentali che ruotano attorno al fenomeno dell’ostracismo, ossia l’essere esclusi, respinti e ignorati.

L’indifferenza
La nostra società appare ai più popolata di passanti distratti e noncuranti, affetti dall’indifferenza dell’uomo verso l’uomo, dotati di una moralità precaria e asservita all’interesse personale. Il libro risale alle spalle di questo atteggiamento, impreziosito inoltre da storie di vita (le peripezie di un peacekeeper nel corso di una missione umanitaria, l’angoscia e l’impotenza di un infermiere durante il G8 di Genova) generatrici di epifanie emotive che sollecitano risposte contrarie all’abituale.

Prigioni della mente
Dentro tre prigioni. Guantanamo, lembo di terra cubana. Stanford, seminterrato del dipartimento di psicologia. Londra, studi della Bbc. La prima, tragicamente reale. La seconda, una simulazione sperimentale degenerata in dramma. La terza, un’architettura carceraria stile Grande Fratello. Luoghi diversi eppure accomunati dalla medesima condizione: il loro essere siti dell’oppressione e della resistenza. Che cosa accade a persone comuni quando agiscono in situazioni estreme? Qual è il comportamento esibito da chi veste i panni di guardia e da chi assume il ruolo di prigioniero? Una presa di coscienza dei nuovi volti assunti dal male, anche e soprattutto all’interno delle società democratiche.

La bestia dentro di noi
Torturare un prigioniero in guerra, incendiare automobili, rompere vetrine durante una manifestazione, sparare sui compagni di scuola. Eventi diversi accomunati dall’idea che dentro gli esseri umani vi sia una bestia sempre pronta a esplodere, l’aggressività. Ma esistono istinti omicidi e pulsioni distruttive? La biologia umana è davvero irrimediabilmente maligna? O si tratta di stereotipi, come dimostra il libro?