lunedì 27 dicembre 2021

TO BE THE 10th MAN per il 2022

Mi rivolgo a tutti i giovani (e meno giovani)
A partire dal prossimo anno iniziate ad essere più critici (non haters o pessimisti, critici): guardatevi dentro, senza timore e osate!
Questo vi porterà a trovare la vostra strada, qualunque sia, quella che vi fa provare le farfalle nello stomaco, che vi fa brillare gli occhi e che vi tiene in equilibrio con il mondo. 

Una ventina d’anni fa, al termine degli studi ingegneristici, la mia strada è stata segnata dalla partecipazione ad un workshop sul 
dimensionamento delle piattaforme petrolifere soggette a carichi estremi. 
Il relatore, un ingegnere di una nota azienda multinazionale creata dallo Stato italiano, concluse dicendo che nel suo lavoro bisognava avere sempre la valigia pronta: ecco cosa volevo fare!
Ho girato un po’ il mondo, ho vissuto in diversi paesi, ho conosciuto persone appartenenti a culture a me estranee, sempre pervasa dalla curiosità lasciando scivolare via i (pre-)giudizi.
Con la mente aperta ho tratto grandi insegnamenti anche da percorsi di formazione comportamentali/motivazionali. Lo slogan che mi è rimasto più impresso è quello di comportarsi da decimo uomo: se ci sono 10 persone in una stanza e nove sono
d'accordo, il ruolo del decimo è quello di non essere d'accordo e sottolineare i difetti in qualunque decisione il gruppo abbia raggiunto.

Per essere critici bisogna avere gli strumenti per analizzare, strumenti che si apprendono con lo studio e dalla lettura, e l’umiltà di voler capire.
Pensa al di fuori degli schemi, sbaglia, cadi, persevera e trova la soluzione per risollevarti.
C’è sempre una soluzione, spesso è quella che non avevi considerato.

Alessandra Turconi, volontaria 

CON LA QUESTA STORIA DI UNA DI NOI
vi auguriamo di poter presto riprendere a 
viaggiare ed esplorare terre e culture;
di aprire la vostra mente;
di trovare tutti gli strumenti necessari per essere critici

BUON 2022

giovedì 25 novembre 2021

CONVEGNO LA CITTA’ (DEI) PER I BAMBINI. La città ideale tra sogno e meraviglia.

Interessante mattinata presso il palazzetto di Vigevano, Centro Studi Creativamente presente per restare aggiornati sulle iniziative cittadine e poter portare la nostra testimonianza ai nostri soci e alla famiglie che si appoggiano a noi in cerca di consigli. 
Un evento di formazione dedicato al mondo 0-6 anni organizzato dall'Assessorato alle Politiche Educative del Comune di Vigevano
Le tematiche affrontate hanno avuto come comune denominatore la meraviglia delle cose semplici e come essa porti all’apprendimento e all’acquisizione di competenze. Una posizione teorica che, come associazione, sosteniamo fortemente: i materiali poveri o di riciclo sono stati da sempre protagonisti dei nostri laboratori come strumenti privilegiati per solleticare la creatività e imparare facendo. 

Ecco il racconto di Sara TURKA, 
studentessa di Psicologia all’Università degli studi di Milano-Bicocca e 
stagista presso il Centro Studi Creativamente.
Sabato 13 novembre, si è svolto il convegno, rivolto specialmente al personale docente delle scuole dell’infanzia di Vigevano, comunali, statali e paritarie.
Questa quarta edizione è iniziata con i saluti istituzionali del Vicesindaco e Assessore alle Politiche Educative Antonello Galiani e di Katya Passarella, psicologa e psicoterapeuta.
A seguire, lo spettacolo degli attori della compagnia teatrale Teatro Bandito, focalizzato sul tema della pedagogia povera.
Pedagogia povera, NO MISERA! Perchè nella povertà possiamo trovare un’immensa ricchezza.
Gli attori han voluto dare uno spunto, ispirato ai progetti di Antonio Catalano, ossia quello di rivoluzionare il concetto di saggio di fine anno, per non vederla come una semplice recita finale, in cui i genitori stanno seduti a filmare i propri bambini con lo smartphone.
Propongono di dare uno scopo agli oggetti, progettando dei musei sensibili.
COME? per esempio possiamo fare il museo delle date di nascita dei bambini e raccontare cosa è successo in quel giorno, o il museo degli oggetti raccolti (materiale di recupero: sassi, foglie ecc) per poterli esporre e mostrare ai genitori, definendo questo lavoro come l’aver imparato a mettere le cose a posto con amore.
E’ indispensabile che la famiglia venga coinvolta nel processo educativo.
I bambini, inoltre, hanno bisogno di esprimersi con immaginazione e fantasia, per questo, gli esperti intervenuti, suggeriscono di togliere dalle classi i giochi “già fatti”, e di far “costruire” ai bambini i giochi con cui poi giocheranno.
COME? Per esempio il cartone può diventare la scatola dei sogni segreti. 
Le riflessioni della mattinata si sono concluse con una canzone interattiva.

venerdì 19 novembre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] - LA FORZA DEL GRUPPO E DEL LAVORO/STUDIO IN EQUIPE

Oggigiorno si sente parlare sempre più spesso di lavoro di squadra o capacità di lavorare in equipe, soprattutto quando ci si accosta al mondo del lavoro o quando si discute di percorsi di alternanza scuola-lavoro.
Cosa sta dietro a queste richieste espressioni? Come possiamo educare i ragazzi a queste competenze sempre più apprezzate a livello lavorativo?
Nelle situazioni lavorative, e non solo, le persone con cui dividiamo tempo ed obiettivi non una variabile trascurabile: il modo di rapportarci con loro può cambiare le sorti del compito intrapreso. A scuola, i compagni possono influenzare, se non proprio determinare, la qualità del clima educativo.
Inoltre avere un ambiente nel quale ci si sente a proprio agio rende lo studente/il lavoratore più efficiente.
Il fatto di stare bene a scuola/al lavoro dipende in larga misura da come si riesce a gestire il rapporto personale con chi condivide con noi lo spazio scolastico o lavorativo.

Su cosa ognuno di noi può riflettere per migliorare i rapporti con gli altri e rendere l’ambiente di lavoro/apprendimento più gradevole?
Valorizziamo le relazioni positive cercando di capire cosa le renda tali;
valorizziamo le qualità dell’altro,
riflettiamo sulle nostre capacità relazionali;
impariamo a riconoscere i vantaggi del gruppo.

Anche studiare in gruppo offre numerosi vantaggi: permette di condividere gli appunti e di integrare qualche “pezzo” perso per strada, di interrogarsi a vicenda, oltre a compensare le lacune e aiutarsi l'un l'altro a superare le difficoltà. E’ altamente probabile che in un gruppo ben selezionato ogni argomento sia stato compreso correttamente da almeno una persona. È un modo eccellente di eliminare dubbi e chiarire punti di difficile comprensione;
Inoltre è un’ottima spinta motivazionale e un alleggerimento del carico di stress che ognuno di noi accumula mentre studia.
Infine, prendersi una pausa in compagnia è più divertente e riposante per la mente
Accanto a ciò, si possono avere anche degli svantaggi: il primo, riguarda la distrazione. In gruppo, infatti, è più facile distrarsi e non concludere nulla.

Ricordiamo che il gruppo è occasione di confronto dal quale ognuno può ricavare punti di vista nuovi. Il confronto che non degenera in scontro offre a tutti i partecipanti di uscire dai propri schemi e costruirne di nuovi. L’INCONTRO ARRICCHISCE, SEMPRE!


Per approfondire questa tematica ti consigliamo i testi presenti nella nostra Psicobiblioteca:
- C. Cornoldi, R. De Beni “Imparare a studiare 2. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio”.
- Cousinet, Roger "Un metodo di lavoro libero per gruppi"


 

venerdì 12 novembre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] DIVENTA STRATEGA NELLO STUDIO

 

Partiamo col dire che non è umanamente possibile sapere tutto e anzi, non è quasi mai richiesto.
In che modo studi? Sempre nello stesso modo o in modo diverso a seconda delle materie? Sicuramente ti sarai reso conto anche da solo che le strategie che utilizzi per studiare la civiltà Egizia sono diverse da quelle per studiare le equazioni. Un bravo studente sa mettere in atto un atteggiamento strategico che include la capacità di assumere comportamenti differenti a seconda della prestazione attesa.

Ogni compito lo si risolve seguendo metodi e strategie particolari che dipendono sia dalle caratteristiche della disciplina, sia dall’obiettivo che ti proponi di raggiungere: più ampie sono le tue conoscenze strategiche e più avrai modo di impegnarti in modo efficace.
A seconda delle richieste, delle caratteristiche del testo e del compito uno studente deve essere in grado di selezionare un certo tipo di informazioni principali, fissare dei concetti base che fungano da capisaldi da cui partire per organizzare i concetti e, ancora meglio, facendo collegamenti con quanto già studiato.
Sapere ciò che verrà richiesto e con quale modalità permette di prepararsi di conseguenza. A tal fine diventa fondamentale seguire le indicazioni che l’insegnante fornisce, ad esempio sul capitolo da studiare, chiedere come sarà strutturata la verifica, ascoltare le interrogazioni dei compagni per scoprire le domande frequenti e capire meglio su quali concetti focalizzare maggiormente l’attenzione e la preparazione.

Sapere come è strutturata la prova che dovrai affrontare ti consente di individuare i corrispondenti comportamenti strategici più adeguati, risparmiare tempo di studio e di studiare in modo più mirato, senza spendere più energie del necessario.
Sarai d’accordo con noi che mettere una crocetta accanto all’alternativa di risposta corretta è ben diverso che esporre un argomento durante un interrogazione.
Quindi proviamo a fare qualche esempio pratico per capirci meglio:
- per affrontare un’interrogazione orale sarà più utile studiare cercando di formulare i concetti con parole tue, esponendoli ad alta voce;
- per una prova a domande aperte bisognerà studiare ponendosi delle domande (cercando di anticipare quali saranno) e formulare una risposta che sia allo stesso tempo chiara e sintetica;
- per un questionario a scelta multipla una strategia può essere quella di pensare a possibili esempi veri o falsi, o ripassare bene le definizioni per saper poi discriminare facilmente tra due alternative molto simili tra loro;
- per una prova con esercizi di matematica sarà necessario fare pratica, eseguendo qualche esercizio in più, il più simile possibile a quelli che saranno proposti e con gradi di difficoltà crescente.

Un ultimo suggerimento che vogliamo darti è quello della visualizzazione, un esercizio molto utile perché ti permette di entrare velocemente nel giusto focus e nel migliore stato d’animo per riuscire a portare a termine il tuo obiettivo, inoltre essa consente alla tua mente di familiarizzare con la situazione nella quale ti troverai, in modo che questa non sarà totalmente nuova. Una tecnica molto utilizzata anche dai grandi campioni dello sport.
Prima di iniziare a studiare chiudi gli occhi per qualche secondo immaginati mentre studi con tranquillità una pagina alla volta, riuscendo a comprendere facilmente tutti gli argomenti e di arrivare con soddisfazione all’ultima pagina in perfetto orario con i tempi prefissati.
Puoi anche provare a visualizzare il momento stesso dell’interrogazione, immaginare come sarà, le domande che potrebbero esserti poste, tu che rispondi in modo appropriato. Questa tecnica ti consentirà, piano piano, di affrontare anche l’ansia da interrogazione/verifica, rendendoti più consapevole della tua preparazione.

venerdì 5 novembre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] INTERNET: AIUTO O DISTRAZIONE?


Chi si ricorda le enciclopedie come fonte del sapere per una ricerca scolastica sta ormai per giungere alla mezza età, ora siamo nell'epoca del copia e incolla, usatissimo dagli studenti.
Sicuramente la didattica a distanza ha messo la scuola davanti alla necessità di educare i ragazzi a un uso consapevole del mezzo informatico. Il web è una fonte inesauribile di informazioni sotto forma di testi, schemi, video, immagini… Inoltre i contenuti sono presenti con livelli di approfondimenti diversi, così sia un bimbo della scuola primaria che un ragazzo della scuola secondaria possono trovare un contenuto su Giulio Cesare che possa essere utile a capire di più la figura di questo grande condottiero.
Le molteplici modalità in cui si presentano le informazioni permette a chiunque di trovare ciò di cui ha bisogno, favorendo anche quell’apprendimento interdisciplinare, tanto auspicato, ma spesso difficile da raggiungere.

Ma il web, si sa, è anche uno spazio che può contenere notizie false e fuorvianti. Inoltre nel web ci si può perdere facilmente, per studiare nell'era digitale occorre "domare" le tecnologie per arrivare ai contenuti.
A questo scopo è necessario che il primo passo sia quello di educare bambini e ragazzi a cercare sul web perché non si perdano e non confondano risorse e menzogne.
La navigazione infatti è spesso dispersiva. Attraverso poche parole chiave si arriva tantissimi contenuti i quali rimandano a loro volta ad altri documenti, aprendo un numero infinito di finestre. È il bello della Rete, no? 
I ragazzi che non hanno le idee chiare vanno incontro a delle difficoltà:
Quando dire basta e smettere la ricerca? 
Come riconoscere una via di ricerca feconda da una che non porta a nulla? 
Come distinguere le fonti autorevoli da quelle poco utili o addirittura fake?
Gli studenti non sempre si pongono consapevolmente queste domande e dunque possono subirne passivamente gli effetti rendendo il loro studio poco produttivo.

Il secondo passo è quello di guidare i ragazzi a capire quali siano i sussidi più utili ad ognuno di loro per apprendere e/o approfondire e come resistere alla tentazione di copiare, in rete si possono trovare compiti già fatti la cui qualità però non sempre è all'altezza. Anche in questo caso, il compito degli adulti è quello di aiutare gli studenti a comprendere le conseguenze negative di questo gesto che oltre a non essere utile al proprio apprendimento (anzi, a lungo andare rischia di creare delle lacune incolmabili) non permette di imparare a selezionare, gestire ed utilizzare vari contenuti e testi per realizzare qualcosa di proprio ed originale.

Per approfondire questa tematica ti consigliamo i testi presenti nella nostra Psicobiblioteca:
- C. Cornoldi, R. De Beni “Imparare a studiare 2. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio”.
- Papert, Seymour "Mindstorms: bambini, computers e creatività".



venerdì 29 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] DA DOVE ARRIVANO LE INFORMAZIONI PER STUDIARE?


La necessità di formare a distanza dettata dalla pandemia che ci ha colpiti durante gli ultimi 2 anni scolastici, ha fatto scoprire a studenti e docenti nuove modalità di trasmettere il sapere. Inoltre docenti di ogni ordine scolastico hanno usato sussidi diversi dal “solito” libro di testo per spiegare e/o valutare gli studenti.
Anche gli studenti, dal canto loro, hanno utilizzato tutti i mezzi a loro disposizione (a casa) per ricavare le informazioni utili ad ottenere una valutazione positiva.
Usare tutti i sussidi a propria disposizione in modo proficuo ed elaborando in modo attivo il materiale, aiuta lo studente ad avere un buon successo scolastico.

Cosa intendiamo per sussidi?
I libri di testo adottati oggi dalle scuole sono miniere di informazioni racchiuse nel testo, sintetizzate nelle mappe di fine capitolo, arricchite da immagini, didascalie, cartine... Lo studente spesso tende ad ignorare ciò che non è testo scritto non sapendo che tutto ciò che arricchisce il testo non è abbellimento ma sussidio utile all’apprendimento. Una cartina colorata che spiega la divisione di un territorio tra diverse popolazioni o il loro spostamento nel tempo, è un utilissimo modo di memorizzare visivamente un paragrafo di storia.

I sussidi vanno utilizzati così come sono?
Qui entra in gioco il concetto di “elaborazione” e di utilizzo dei sussidi nel modo più utile. Per comprendere cosa mi sia più utile devo sapere quale sia il mio modo di apprendere oppure posso provare ad utilizzare tutti i sussidi a mia disposizione e scoprire quali mi aiutano a comprendere un concetto e a memorizzarlo meglio.
E’ importante non solo imparare a usare i sussidi di base ma anche riconoscere come usarli e capire quando essi sono veramente utili (ad esempio, incontrando una parola nuova è inutile utilizzare il vocabolario inutile se il suo significato si può estrapolare dal contesto in cui è inserita).
Se invece, ti aiutano le immagini del libro fotocopiale e incollale sulla tua mappa riassuntiva! Se lo schema a fine capitolo è un buon punto di partenza per ripetere ad alta voce non perdendo nessun concetto importante usalo! In fin dei conti, i libri di testo costano così tanto…sfruttiamo tutto ciò che ci offrono al loro interno!

Familiarizzare con l’uso dei sussidi e imparare ad utilizzarli indubbiamente può portare vantaggi riscontrabili anche nella vita extrascolastica, ad esempio saper leggere e quindi trovare velocemente le informazioni necessarie guardando la mappa della metropolitana o saper orientarsi guardando una cartina geografica quando lo smartphone è scarico e Google maps inutilizzabile.

Per approfondire questa tematica ti consigliamo i testi presenti nella nostra Psicobiblioteca:
- C. Cornoldi, R. De Beni “Imparare a studiare 2. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio”
- Piaget, Jean "Psicologia dell'intelligenza" (traduzione di Dino Di Giorgi, presentazione di Alberto Marzi. - 5. ed.)
- Moro, Walter "Guida alla lettura delle immagini: per insegnanti della scuola elementare"
- Pontalti Beatrice "Laboratorio mappe: attività didattiche con schemi, mappe mentali e concettuali"


venerdì 22 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] ELABORAZIONE ATTIVA DEL MATERIALE DI STUDIO

Innanzitutto cosa vuol dire elaborazione? Significa raccogliere, analizzare e trasformare le informazioni che riceviamo per poterle utilizzare. In particolare in psicologia vengono individuate tre fasi principali dei processi di elaborazione mnestica:
- fase di codifica: si riferisce al modo in cui l’informazione viene inserita in un contesto di informazioni precedenti. Tale nuova informazione viene trasformata in un codice che la memoria riconosce.
- fase di ritenzione: il ricordo viene consolidato e stabilizzato in una condizione stabile e a lungo termine.
- fase di recupero: consiste nel recuperare l’informazione dalla memoria affinchè possa essere utilizzata.
L’intero processo di elaborazione mnestica nelle sue diverse fasi può essere influenzato da diversi fattori attentivi e motivazionali, dalla profondità di elaborazione dello stimolo, dalla rilevanza emotiva dello stimolo stesso, nonché dall’umore e dallo stato emotivo del soggetto.

Come si può facilitare tutti questi processi? Usando delle strategie attive!
Avere un atteggiamento attivo aiuta perchè ci consente di diventare padroni del nostro apprendimento dirigendolo nella direzione a noi più utile e meno faticosa.
L’elaborazione e lo studio attivo iniziano già in classe prestando attenzione alla lezione, interagendo, facendo domande all’insegnante se non si ha capito qualcosa o si hanno delle curiosità.
Si, lo sappiamo che certe lezioni sono davvero noiose, in questi casi provate a cambiare punto di vista e a cercarne comunque i vantaggi: seguire attentamente la lezione in classe significa meno lavoro a casa e più tempo per fare quello che vi piace...non è una motivazione convincente?
Per aumentare la concentrazione in classe ed evitare di distrarti, sintonizzandoti sulla lezione puoi semplicemente iniziare dal prendere appunti.

Scrivere durante la lezione non solo serve a capire quali sono i punti che più interessano al professore, cioè quelli che potrebbero essere chiesti all’interrogazione o inserirà come domanda nel compito in classe, ma consente anche di iniziare a memorizzare i concetti di base. Insomma, stare attento in classe e appuntare ciò che il docente spiega serve a farti risparmiare tantissimo tempo a casa, circa il 50%, e soprattutto a migliorare la qualità del tuo apprendimento. 

Prendere appunti però non significa scrivere tutto ciò che il professore dice: annota solo i concetti chiave (di solito sono quelli che il prof ripete più spesso); rielabora da subito i concetti con parole tue (tranne nel caso di quelle definizioni che devono essere prese in modo preciso); usa abbreviazioni, simboli, elimina parole inutili, non preoccuparti di scrivere in bella grafia.

Anche durante l'interrogazione dei compagni è molto vantaggioso ascoltare ed essere attivi invece di usare di nascosto il cellulare. Scrivi un elenco delle domande che l’insegnante pone (con grandissima probabilità, nel corso dei giorni potrai osservare come queste si ripeteranno) ti sarà poi molto utile come guida per lo studio a casa e ti permetterà di ridurre ancora di più il tempo passato sui libri perchè avrai sentito tante volte le risposte e sarai già quasi pronto per il tuo turno di interrogazione.

E una volta a casa?
La strategia più efficace è di riguardare il pomeriggio stesso gli appunti presi in classe, integrando le informazioni presenti sul libro di testo e trascriverli usando penne e pennarelli colorati per evidenziare i concetti più importanti e stimolare così anche la memoria visiva.
Altro metodo per lo studio attivo è costruire delle mappe che ti aiuteranno nella comprensione e a supportare la memorizzazione e/o il recupero delle informazioni.

venerdì 15 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] HAI MAI SENTITO PARLARE DI METACOGNIZIONE?

Per metacognizione si intende la consapevolezza del soggetto rispetto ai propri processi cognitivi e il controllo esercitato su questi. In altre parole vuol dire permettersi di adottare il metodo di studio più appropriato al proprio modo di apprendere. 
Sembra un parolone difficile, in realtà nasconde una pratica importante per ciascuno studente (e non solo).
Cosa significa davvero “metacognizione”? Perché è così fondamentale per lo studio e l’apprendimento?
La metacognizione è il pensiero sul pensiero, il ragionamento del ragionamento, in pratica è quella riflessione che si fa, o che si dovrebbe fare, sul funzionamento stesso della mente e sui processi che essa mette in atto. Ha a che fare con la consapevolezza, con il controllo, con la scelta.


Nel campo dell’apprendimento, la metacognizione si concretizza in mille modi diversi e svolge un ruolo cruciale.
Applicare la metacognizione è la differenza che passa tra uno studente passivo e inconsapevole, che studia così come gli viene, non si pone grandi domande e si ritrova spesso ad avere risultati mediocri, e uno studente attivo, consapevole, che mette in atto strategie definite sulle quali ha totale padronanza. Capace di capire la natura del compito, dei processi in esso implicati e riconoscere le relazioni di un compito nuovo con uno vecchio per il quale la strategia era stata appresa e applicata con successo. Senza questa visione generale del funzionamento della nostra mente difficilmente i due compiti sarebbero riconosciuti come simili e la strategia recuperata.

Metacognizione significa sapere che esistono strategie più appropriate per affrontare certi compiti e conseguentemente mettere in atto tutti quei processi metacognitivi di controllo, come valutare la difficoltà o l’importanza di un compito, porsi obiettivi, decidere le strategie da usare, valutare i risultati e trarne le conseguenze.
Insomma, c’è una bella differenza tra chi studia come ha sempre studiato, come gli viene o come gli è stato spiegato ma senza rifletterci su e chi ha una chiara visione d’insieme e poi applica volontariamente un metodo di studio, una strategia e delle tattiche. Spesso questa differenza si vede anche nelle valutazioni e nella “fatica” impiegata per studiare e prepararsi a verifiche ed interrogazioni. Grazie alla capacità metacognitiva, ad esempio, si può provare ad anticipare le domande del compito in classe e il livello di prestazione richiesto fino a prevedere il risultato ottenuto
È per questo motivo che è INDISPENSABILE riflettere sul proprio modo di pensare e i processi messi in atto in ambito cognitivo quando si studia. Questa riflessione sicuramente porterà a buoni risultati.

Per approfondire questa tematica ti consigliamo i testi presenti nella nostra Psicobiblioteca:
- C. Cornoldi, R. De Beni “Imparare a studiare 2. Strategie, stili cognitivi, metacognizione e atteggiamenti nello studio”.
- F. Pazzaglia et all. "Empowerment cognitivo e prevenzione dell'insuccesso"



mercoledì 13 ottobre 2021

DOPOSCUOLA MAPPATURA - Vigevano e dintorni - agg. OTTOBRE 2021

COME DICI? 
TUO FIGLIO NON STA ANDANDO BENE A SCUOLA? 
NON SA STUDIARE?
SEI IN CERCA DI UN DOPOSCUOLA?
SEI UNO STUDENTE E VORRESTI MIGLIORARE A SCUOLA? 
ABBIAMO LA SOLUZIONE PRONTA PER TE…


SCARICA AL LINK la III ed ottobre 2021
(I ed febbraio - II ed giugno 2021)

La terza edizione è stata TRADOTTA IN:
Nell’ambito del progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo” si è pensato di dare risposta ad un bisogno comune a molte famiglie, ovvero trovare qualcuno che aiuti il proprio figlio nello studio. La prassi è il classico giro di telefonate o messaggi tra i propri conoscenti per chiedere consiglio, per avere un contatto tramite il passaparola. 
Bisogno sentito anche dai docenti quando si trovano a dover dare una risposta ad un genitore durante un colloquio, o direttamente ad un loro alunno, nel momento in cui gli viene chiesto di suggerire un servizio dove poter andare nel pomeriggio per essere aiutati a studiare.
Abbiamo lavorato per risparmiarvi questo passaggio, mettendovi direttamente a disposizione un archivio di contatti (di servizi sia pubblici che privati) che forniscono supporto extrascolastico allo studio, per orientarvi con facilità tra le opportunità del territorio di Vigevano e dintorni, in caso di difficoltà scolastiche o per incrementare le competenze.
Nella mappatura trovate solo servizi in cui operano professionisti esperti e dunque capaci di intervenire nel modo più adeguato ad ogni specifica situazione.

La mappatura è stata realizzata grazie alla collaborazione del Coordinamento del Volontariato di Vigevano con alcuni studenti volontari del Biennio del Liceo Ginnasio “B. Cairoli” – Indirizzo Scienze Umane. I volontari, supportati da operatori esperti, hanno pensato e costruito una survey online per raccogliere le principali informazioni sui servizi di interesse, erogati dalle organizzazioni, pubbliche e private, disponibili sul territorio. I risultati sono poi stati raccolti e sistematizzati. 
La Mappatura resterà a disposizione del territorio e sarà costantemente aggiornata.

Richiedi la mappatura dei servizi di supporto extrascolastico allo studio, presenti sul territorio (Vigevano e dintorni) 
alla mail creativamente.pv.azioni@gmail.com
oppure
Leggi...
scegli il servizio più adatto a te...
e...
inizia il tuo percorso di miglioramento scolastico!

venerdì 8 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] DI CHI E’ IL MERITO O LA COLPA?

Un diverso aspetto della motivazione allo studio è legato alle attribuzioni causali cioè quelle spiegazioni che ti dai quando ottieni buoni o cattivi risultati in un'interrogazione, un compito in classe, nello sport che pratichi…
La teoria di Weiner sottolinea come le attribuzioni casuali influenzino profondamente i comportamenti futuri. Le persone in genere attribuiscono i loro successi e fallimenti a diverse cause: alcune sono più funzionali di altre per imparare. 

Quando realizziamo dei successi siamo contenti e soddisfatti di noi stessi, ma anche i fallimenti possono essere momenti importanti di apprendimento. È importante chiedersi perché le cose siano andate proprio così, individuare le cause che tu ritieni abbiano influito maggiormente sul tuo successo o insuccesso, interrogandoti su come hai preparato la prova di verifica ma anche cercando informazioni dagli insegnanti.
Un insegnante che afferma: “Bravo! Si vede che hai studiato in modo approfondito!” piuttosto che: “Questo compito era facile e sei riuscito a prendere la sufficienza, la prossima volta studia di più”, incide sull’attribuzione casuale dell’alunno: nel primo caso il successo è dovuto all’impegno (dimensione interna) mentre nel secondo alla semplicità del compito (dimensione esterna).
Di conseguenza le attribuzioni incideranno sull’apprendimento scolastico perché influenzano le aspettative di riuscita, la persistenza di fronte alla complessità della situazione affrontata, la scelta del livello di difficoltà del compito, le emozioni, la motivazione, le prestazioni cognitive e il senso di autoefficacia.


Gli studenti che attribuiscono principalmente all’impegno i loro successi o insuccessi insistono maggiormente nei compiti più difficili, maturano la convinzione di saper individuare in modo autonomo gli obiettivi, gli strumenti per raggiungerli, assegnano un maggior ruolo al controllo delle decisioni personali che non agli eventi esterni.
Al contrario, chi è abituato a non riuscire crede di non farcela in situazioni simili a quella in cui ha fallito. Questa idea, secondo la quale non è possibile fare niente per riuscire bene, porta il soggetto ad abbandonare subito il compito, senza persistere o provare strategie alternative di risoluzione e a formulare attribuzioni di questo tipo: sono sfortunato, il compito era troppo difficile, c’era troppo poco tempo, sono poco intelligente, non ho nessuno che mi aiuti, è colpa dell’insegnante che non mi capisce.

Sarebbe auspicabile far comprendere agli alunni che i loro risultati siano raggiungibili essendo determinati e tenaci, premiandone l’impegno. 
Per concludere ricordiamo che l’impegno è specifico per ogni situazione e quindi altro fattore determinante è imparare ad essere strategici.

domenica 3 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] LA MOTIVAZIONE: UN MATTONE FONDAMENTALE PER LA COSTRUZIONE DELL’APPRENDIMENTO

La motivazione è la forza che ci spinge a fare. Essere motivati a svolgere un’attività vuol dire avere la giusta spinta a concluderla in modo soddisfacente, dunque avere o creare una motivazione per ogni nostro impegno è un segreto per riuscire meglio e dimostra maturità.

Essere motivati nello studio favorisce l'apprendimento, migliora le competenze personali e scolastiche, aumenta l'autostima e la soddisfazione e permette lo sviluppo di altri ingredienti fondamentali come il desiderio di apprendere, la ricerca di nuove informazioni, la curiosità, la ricerca di nuove strategie e una maggiore forza di volontà.
Inoltre, essere motivati aiuta a superare le difficoltà, non abbattendosi davanti agli insuccessi ma cercando soluzioni nuove, arricchenti e quindi nuove strategie per favorire l’apprendimento.
Al contrario, studenti che incassano molti insuccessi e fallimenti dovuti al basso impegno scolastico di certo non saranno motivati a studiare, e vedranno ciò come un obbligo e talvolta qualcosa di inutile. Questo ovviamente si ripercuote su immagine di sé, autostima e comportamento.

Esistono due tipi di motivazione:
La motivazione intrinseca è una spinta a mettere in atto azioni volte a gratificare se stessi, per mettersi in gioco, sentirsi competenti, si agisce per sfida con se stessi, curiosità, interesse, desiderio ed espressione del sé.
La motivazione estrinseca è mossa da gratificazioni e ricompense esterne. Si attua un comportamento per ottenere qualcosa, mostrarsi ad altri o evitare punizioni o rimproveri.
La prima ha maggiori effetti positivi poiché coinvolge maggiormente l’individuo. 
Uno studente che studia per il piacere di apprendere, per interesse, per la consapevolezza dell’importanza dell’apprendimento e dell’aumento delle competenze personali, sarà maggiormente coinvolto ed efficiente di un altro che studia e fa i compiti per ottenere buoni voti, far contenti docenti e non deludere le aspettative dei genitori.
Quindi un ottimo modo per iniziare a lavorare sulla motivazione allo studio è partire dalle caratteristiche del ragazzo, dai suoi interessi e sue abilità, sfruttandole al meglio per offrire esperienze di successo motivanti.
Ma sappiamo bene che a scuola ci sono materie più ostiche di altre o altre che proprio non sopportiamo, quando il compito o la materia non è abbastanza attraente può diventarci meno ostile se riusciamo a vedere alcuni suoi benefici anche a lunga scadenza, in questi casi è possibile creare volontariamente una motivazione cercando una possibile utilità dell’attività richiesta.

Altra strategia importante è porsi degli obiettivi di studio che aiutino a focalizzarsi nella giusta direzione e a convogliare le energie verso una meta chiara e concreta.
Evita di porti obiettivi esagerati e difficili da raggiungere perché questo può portare a sentirsi molto frustrati se non si riesce a portare a termine il proprio obiettivo. E’ meglio organizzare lo studio in tappe, in micro obiettivi, come quando si gioca con i Lego, tanti piccoli mattoncini messi insieme formano un muro solido. Ad esempio, scegli un numero di pagine che pensi di essere facilmente in grado di studiare in quella mattina o pomeriggio. Eventualmente se poi ti rimane tempo puoi decidere di buttarti avanti un pochino per il giorno dopo.
Studiando in questo modo proverai più soddisfazione perché sentirai di aver portato a termine quanto prefissato e pian piano aumenterai la fiducia nella tua capacità di rispettare i tuoi obiettivi.
Avere obiettivi precisi migliora la motivazione, l’organizzazione e ti fa giungere più velocemente al traguardo.

venerdì 1 ottobre 2021

ULTIMI GIORNI PER ISCRIVERSI AL CORSO S.O.S SCUOLA

Come fare per cercare di aumentare la motivazione allo studio quando vi sono i segni di un cedimento, o addirittura cercare di farla ritrovare quando se ne è andata?

Già lo psicologo russo Lev S. Vygotskij introdusse il seguente concetto: il comportamento umano non può essere compreso se non si tiene conto del contesto in cui esso si sviluppa. Non nasciamo membri della società, piuttosto siamo predisposti alla socialità e impariamo ad essere membri della società. Ognuno di noi nasce in una struttura sociale entro la quale incontra persone che si prendono cura di lui, persone che risultano oggettivamente importanti in quanto sono esse che gli definiscono le coordinate, le risorse e i limiti entro i quali conoscere e costruire i significati del proprio mondo. Assumere un’identità significa essere collocati ed avere un posto specifico nel mondo in cui quell’identità trova senso.

Quindi, i genitori, la scuola e ogni contesto di vita assume un ruolo importante per il ragazzo, per aiutarlo a sostenere la sua motivazione allo studio e a diventare una persona che adotta strategie efficaci nel mondo. Molte volte le cose non vanno così bene e la motivazione allo studio inizia a scricchiolare. Può così instaurarsi un processo negativo che porta ad un progressivo peggioramento dei risultati scolastici fino a condurre ad una sorta di disinteresse per la scuola stessa.

SEI UN GENITORE, UN INSEGNANTE, UN EDUCATORE 
o semplicemente ti incuriosisce l’argomento? 
Fino a domani sei ancora in tempo ad iscriverti al corso SOS SCUOLA. 
Percorso per genitori ed educatori per sostenere gli studenti allo studio.

Nelle precedenti edizioni del corso, i partecipanti, si sono confrontati su varie tematiche legate all'apprendimento e alla motivazione allo studio. Sono stati analizzati i meccanismi, soprattutto di tipo psicologico, che possono portare gli studenti a "disinteressarsi" alla scuola, preoccupando e mettendo in crisi genitori e insegnanti. Sono state inoltre discusse strategie per un'efficace organizzazione dei tempi e degli spazi, sia a scuola che a casa, per lo svolgimento dei compiti.

venerdì 24 settembre 2021

riparte S.O.S. SCUOLA percorso per genitori ed educatori sulla motivazione allo studio

Ebbene sì, è arrivato il momento tanto temuto da molto genitori: dopo 15 giorni circa di ripresa, ora si ritorna a fare sul serio a scuola!

Qualsiasi sia il grado di istruzione scolastica che gli alunni frequentano, la domanda del genitore è sempre la stessa: “Come sarà questo anno scolastico? Avrà voglia di studiare!”. In realtà, sarebbe maggiormente efficace un cambio di punto di vista: "...sarò in grado di motivare mio figlio per lo studio? Incontrerà insegnanti in grado di incuriosirlo?"
Infatti, alla fine, sui genitori ricade la responsabilità di seguire il figlio nel percorso scolastico: fardello aumentato dallo “spauracchio” di alcuni insegnanti che “ suo figlio è intelligente ma non si applica”.
Abbiamo spesso l'occasione di stare a contatto con genitori, ragazzi ed in generale il mondo della scuola. In materia di psicologia scolastica, psicologia dell’apprendimento e motivazione allo studio ci confrontiamo e aggiorniamo per rispondere a domande tipo: come possiamo rispondere alle domande (almeno le più frequenti) di genitori, insegnanti e ragazzi? Da qui, sono nati anche i progetti "UNA SCUOLA GRANDE COME IL MONDO" Bando Volontariato 2012 e "UNA REGIA EXTRASCUOLA:UN PONTE SUL MONDO" Bando Volontariato 2020, in fase di chiusura.

Da cosa nasce la scarsa motivazione dei ragazzi nei confronti della scuola? I fattori in gioco sono talmente tanti! E’ possibile migliorare qualcosa, per rendere a questi poveri malcapitati del sapere più comprensibile l’utilità dell’apprendere ed avere un buon rendimento?
E…cosa fare per alleviare le fatiche dei genitori? 
E’ nata, quindi, l’idea di avviare un corso per aiutare genitori ed insegnanti a comprendere come aiutare a loro volta i ragazzi ad aumentare la propria motivazione nei confronti dello studio.
Tutto nasce dalla necessità di comprendere le motivazioni alla base della scarsa motivazione, per poter utilizzare strumenti ed attività pratiche efficaci a migliorare gli atteggiamenti.

Il corso, della durata di 5 incontri, si terrà presso la Biblioteca Civica “L. Mastronardi” a partire da martedì 5 ottobre 2021, h 19.30 - 21.00.
Per conoscere tutti i dettagli relativi al programma ed alle iscrizioni:
evento FB e link al sito della Biblioteca

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venerdì 3 settembre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] COME TROVARE LA MOTIVAZIONE PER RICOMINCIARE LA SCUOLA


L'estate è ormai agli sgoccioli, le vacanze sono terminate, per tutti è arrivato il momento di tornare ai propri doveri, chi al lavoro e chi sui banchi di scuola. 
La ripresa scolastica è un momento che coinvolge l’intera famiglia, la quale deve riacquisire i ritmi della vita quotidiana, riorganizzare impegni, regole e orari, ben diversi da quelli più rilassati delle vacanze estive, quindi spesso questo periodo viene vissuto come la fine del divertimento, senza che si intravedano prospettive piacevoli. 

Sicuramente la scuola è un impegno, studiare è faticoso e come per ogni nuovo inizio gli aspetti emotivi coinvolti possono essere vari, da quelli più positivi come la gioia di ritrovare i vecchi amici, la possibilità di stringere nuove amicizie, la curiosità di affrontare nuove sfide e opportunità di studiare nuovi argomenti utili, possono esserci materie mai affrontate in precedenza, che potrebbero rivelarsi molto stimolanti. Ahimè l’inizio dell’anno scolastico, in alcuni casi, porta con sé anche aspetti più negativi, come la preoccupazione di non essere all’altezza o di riattivare vecchi meccanismi vissuti come insuccessi scolastici, essere presi in giro o sentirsi giudicati/presi in giro…

E allora come fare ad iniziare col piede giusto? 
Nelle due settimane precedenti l’inizio delle lezioni si possono iniziare a programmare una serie di attività d’avvicinamento.
- ritornare gradualmente a ritmi di sonno il più possibile vicini a quelli dell’anno scolastico, quindi anticipare la sveglia e iniziare ad andare a dormire un pochino prima (si lo sappiamo, questa probabilmente sarà la parte meno piacevole!). 
- risvegliare anche l’abitudine allo studio, approfittandone per fare un ripassone. Identificare un tempo preciso della giornata da dedicare alle attività di studio, non solo servirà a rinfrescare i concetti appresi ma soprattutto a rimettere in moto il cervello e a riprendere l’abitudine quotidiana allo studio, seppur ancora con un ritmo blando. Magari si possono utilizzare i tanti esercizi interattivi proposti in rete per farlo in modo più piacevole o magari prevedere qualche pomeriggio di studio con un piccolo gruppo di compagni. 
- provvedere a preparare uno spazio adeguato per studiare, quindi se nel corso dell’estate sulla postazione studio si sono accumulati gli oggetti più disparati che nulla centrano con la scuola meglio trovare loro un altro posto e fare un po’ di ordine. L’ordine intorno facilita la concentrazione e spesso si riflette in ordine mentale. 
- fare un po’ di shopping, comprare e rinnovare i materiali scolastici può essere un’attività molto divertente. Scegliere lo zaino nuovo e l’astuccio, se necessitano di essere cambiati, o più semplicemente scegliere il diario, o il disegno della copertina dei quaderni. Questi acquisti permetteranno di recuperare il contatto con la scuola e le attività ad essa connesse. E perché no, magari lo shopping può prevedere anche un nuovo capo d’abbigliamento, che vi faccia sentire bene, da sfoggiare il primo giorno di scuola.

Nella vostra marcia di avvicinamento ripensate ai piccoli attimi piacevoli della scuola, come il suono della campanella che annuncia l’intervallo o la fine della giornata di lezione, le battute con i compagni su qualche strafalcione commesso dall’insegnante, il rivedere in corridoio il ragazzo/a che ci faceva battere il cuore…
E poi, dai…I primi giorni di scuola non sono poi così pesanti: grazie all'orario provvisorio, c'è ancora un po' di tempo per prepararsi alla ripresa della scuola vera e propria e perfino ancora l’opportunità di un weekend settembrino al mare/montagna o qualche bella gita fuoriporta per alleggerire la settimana e la ripresa delle attività.


martedì 15 giugno 2021

Al via la seconda indagine per la MAPPATURA ESTIVA

Il Coordinamento del Volontariato di Vigevano, in collaborazione con il Centro Studi Creativamente APS, ha realizzato nel mese di febbraio 2021 una mappatura dell’offerta extrascolastica socio-educativa, rivolta alle famiglie del territorio con l'obiettivo di creare un archivio di contatti per i genitori e gli studenti in modo da orientarsi con facilità tra le opportunità disponibili sul territorio lomellino, in caso di difficoltà scolastiche o per incrementare le proprie competenze.
Il documento è scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale del Comune di Vigevano.                      CLICCA QUI
oppure sui nostri canali Social (FB e IG)
oppure dal nostro blog, dove c'è una pagina riassuntiva del progetto che ti invito a visionare. CLICCA QUI se ancora non l'hai vista!

Entro fine mese, sarà diffuso un aggiornamento della Mappatura con l'intenzione di inserire nuove realtà che riprenderanno le attività, post chiusure COVID, e per aiutare le famiglie in cerca di attività di approfondimento estivo.

La mappatura è una delle azioni previste dal progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo”, capofila Coordinamento Volontariato Vigevano, in partnership con il Centro Studi Creativamente-APS e l’Università per il Tempo Libero e la Terza Età Luisa Rossi-APS. Il progetto ha ottenuto il finanziamento di Regione Lombardia nell’ambito del Bando 2020 a sostegno delle attività di volontariato e del Terzo Settore.

SEI UNA REALTA' che svolge attività di 
servizi extrascolastici sul territorio Lomellino?
La mappatura è realizzata attraverso il questionario compilabile
INVIA LA TUA SCHEDA ENTRO IL 21/06/2021
verrai così inserito nella revisione estiva
Per eventuali chiarimenti o supporto al 3385831727.




mercoledì 9 giugno 2021

Un anno fa, la progettazione



Il progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo", come ben sapete, è in pieno svolgimento. Da dicembre 2020 siamo impegnati nelle varie attività che lo compongono, ma è nella nostra mente da molto prima, esattamente dalla scorsa estate!

Proprio nel mese di giugno 2020 è stato pubblicato da Regione Lombardia il bando a Sostegno delle attività di volontariato e del Terzo Settore; in attuazione dell’Accordo di programma sottoscritto tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e la Regione Lombardia di cui alla DGR 2930/2020.
Senza pensarci troppo abbiamo deciso di proporre un progetto per  parteciparvi perché consapevoli fosse un’opportunità importante per una piccola associazione come la nostra di tornare a respirare, di riprendere le attività in grande dopo mesi difficili in cui, nostro malgrado, abbiamo conosciuto la pandemia, sopportato il lockdown, sperimentato emozioni contrastanti di paura, smarrimento, confusione e la sensazione che nessuno riuscisse a trovare un modo per uscirne. 
PROGETTARE significa ideare qualcosa,
immaginando il risultato che si vuole raggiungere ed ipotizzando
il modo attraverso il quale raggiungere tale risultato, utilizzando risorse adeguate.

Per noi, progettare è sedersi al tavolo e pensare a quali siano i bisogni del nostro territorio per proporre delle risposte efficaci.
Come psicologhe ed educatrici costantemente a contatto con il mondo scuola e le famiglie ci è venuto naturale pensare di realizzare un progetto che coinvolgesse questi attori, in ottica di prevenzione del disagio e promozione del benessere e delle reti di collaborazione. A maggior ragione dopo che, alle storiche difficoltà del mondo scuola, si è aggiunto l’aver vissuto da vicino la fatica e il disorientamento di docenti, studenti, famiglie sia a livello didattico/organizzativo che emozionale, durante il periodo di chiusura e di Didattica a Distanza.
E così, è nata l’idea di creare l’ormai famoso PONTE tra scuola/famiglie e i servizi (gestiti da  professionisti esperti e formati) esistenti sul territorio, per fare in modo che fossero facilmente identificabili dalle famiglie, attenuando così la loro fatica e permettendo loro di trovare la risposta più adatta ai bisogni di ogni specifica situazione.

Avere un’idea in mente è sicuramente un bel primo passo ma la strada per realizzarla è stata lunga…
Per partecipare al progetto di Regione Lombardia era necessario presentarsi in rete con altre associazioni/realtà del territorio e così è partita la ricerca dei partners…
Spiegare quello che avevamo in mente, incassare dei no secchi, dei forse, capire la fattibilità di ogni collaborazione. Tutto ciò nei mesi estivi di giugno e luglio con le scuole che avevano concluso le attività e alcune delle associazioni già proiettate alle vacanze. Così, rincorrendoci tra una videochiamata da sotto l’ombrellone, una  riunione su Meet (meno male siamo diventati tutti un po’ più tecnologici!) e decine di telefonate abbiamo trovato i collaboratori che hanno sposato la nostra idea iniziale: il Coordinamento del Volontariato di Vigevano, che diventerà poi capofila del progetto, e l’ Università per il Tempo Libero e la Terza Età Luisa Rossi – APS, come terzo partner.
I Presidente delle Associazioni
Casoni, Unitre - Buratti, Coordinamento Volontariato -
Boscolo, Centro Studi Creativamente

Rimaneva solo da scrivere il progetto: trasformare le idee in azioni concrete prevedendo tempi, spazi, costi, personale e volontari necessari a realizzarle, insomma prevedere e pianificare circa un anno di lavoro. 
Quindi? Ovviamente nuova serie di riunioni, scambi di idee, confronto tra i membri della neonata rete e i progettisti, meccanismi da oliare, idee da limare e adattare alle specificità di ognuno, in modo che tutti potessero fungere da risorsa.
Finalmente, dopo gli ultimi giorni di lavoro a capofitto e dopo aver trovato anche un titolo composto dalle parole chiave, il progetto, scritto e infiocchettato è stato inoltrato a fine luglio 2020. 
Dita incrociate, qualche tempo in più del previsto, in attesa della risposta e poi ricevere la comunicazione che era stato approvato per il finanziamento. Nel frattempo eravamo entrati nel pieno della seconda ondata Covid-19, di nuovo alle prese con le restrizioni e la chiusura delle scuole. Giorni di preoccupazione per capire come riassettarci, ma quando la progettazione è ben fatta e la rete forte gli ostacoli si superano e nuove energie si creano.
Che fatica a ripensarci ora che è tutto chiaro, organizzato e rodato, ma che soddisfazione vedere che le azioni, un anno fa solo immaginate, si stanno concretizzando una dopo l’altra! 

 

venerdì 4 giugno 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] - l'organizzazione del lavoro personale

Quante volte ti è capitato di trascorrere giorni senza aprire i libri e altri giorni in cui non ti sei alzato dalla sedia per delle ore o di ritrovarti il giorno prima della verifica a ripassare fino ad addormentarti sul libro? Risultato probabile: ti sei ritrovato con il cervello fuso, avendo fatto parecchia fatica e senza aver ottenuto un buon risultato. 

Che tu sia uno studente o che tu abbia terminato la scuola da tempo e sia alle prese con gli impegni lavorativi o della vita quotidiana certo ti sarai accorto quanto sia importante organizzare le attività da svolgere.
Inoltre dimostrare di sapersi organizzare e portare a termine tutti gli impegni presi permette di essere apprezzati dagli altri e di conquistare la fiducia di genitori, insegnanti e compagni oltre che aumentare la propria percezione di efficacia.
Ma che fatica iniziare a farlo, all'inizio ci può essere confusione e forse ti sembrerà di perdere tempo nelle operazioni di pianificazione, ma non è così! L'organizzazione aiuta la produttività e quindi a fine giornata/fine settimana/fine mese ti accorgerai di aver fatto più cose e con meno fatica. Bello no?
Come fare? Ecco qualche suggerimento pratico.

Usa il diario, o ancora meglio un’agenda o un planner settimanale che ti consenta di sapere in un solo colpo d’occhio quali sono tutti i tuoi impegni e quanto tempo puoi dedicarti allo studio in quella settimana.
Nel weekend scrivi tutte le attività in cui sei impegnato, non solo quelle scolastiche come verifiche e interrogazioni fissate, ma anche gli allenamenti di pallavolo, il corso di teatro, il pranzo in famiglia, la partita di calcio, le ripetizioni, l’appuntamento dal dentista, le ore da trascorrere con gli amici…
In questo modo saprai subito se una settimana sarà molto impegnata o se relativamente tranquilla e magari potrai concederti un’uscita in più con gli amici o un torneo in più con la playstation. Aggiorna il tuo programma man mano che la settimana progredisce e nuovi impegni si aggiungono.
Anche se un programma settimanale purtroppo non basta, sei a buon punto! 
Prima di iniziare a studiare preparati anche un programma giornaliero. Innanzitutto controlla se il giorno dopo hai qualcosa di importante da fare, in tal caso quella dovrà essere la priorità della tua giornata/pomeriggio di studio, oppure segnati se c’è qualcosa che il giorno precedente non hai completato (ahi ahi, forse non avevi pianificato bene!) e che deve essere portato a termine. Prima di iniziare a studiare decidi e scrivi quali materie dovrai affrontare, quante pagine dovrai studiare, quanti esercizi dovrai svolgere. Cerca di essere realista e di stimare bene il tempo che impiegherai, ad esempio se sai di essere un po’ lento a studiare storia e più spedito in matematica nello stilare il tuo programma tienilo in considerazione.
Una delle chiavi per la gestione del tempo di studio efficace è quello di iniziare con il quadro generale e poi programmare i dettagli. 
Man mano che porti a termine qualcosa che ti eri prefissato metti una spunta vicino o cancellalo dall’elenco, questo ti aiuterà ad automotivarti a continuare a lavorare.
Non dimenticarti di programmare delle pause, mica vorrai studiare tutto il pomeriggio ininterrottamente senza uno spuntino, sgranchirti un po’ le gambe o dare un’occhiata alle chat! 
Ultimo suggerimento: evita di porti obiettivi esagerati e difficili da raggiungere!
Ma di questo ne riparleremo. Continua a seguirci.

UNA REGIA EXTRASCUOLA: conclusi i tre cicli di serate a tema

Si sono concluse a fine maggio le serate di confronto e approfondimento sulle tematiche legate alla motivazione allo studio, organizzate dall'Università per il tempo libero e la Terza Età L. Rossi APS, in collaborazione con Centro Studi Creativamente APS, capofila del progetto Coordinamento Volontariato Vigevano; nell’ambito del progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo”.


La prima serata del III ciclo si è sviluppata attorno a tre argomenti principali: la scuola, le aspettative dei genitori e le scelte future possibili per ogni ragazzo/a nella costruzione del suo progetto di vita. Anche in questo incontro gli aspetti psicologici, la teoria e le definizioni più tecniche, ad esempio cosa si intenda per Piano Educativo Personalizzato, come si differenzia dal Piano Didattico Personalizzato, come una diagnosi possa diventare una risorsa nel percorso scolastico, si sono alternati a storie di vita scolastica di studenti con Disturbo Specifico dell’apprendimento o disabili e di come essi, nonostante tutto, abbiano ottenuto successo.


La seconda è stata una serata ricca di relatori, si è infatti deciso di dare spazio ai rappresentanti di alcune associazioni del territorio ludiche, sportive, culturali che ci hanno raccontato con entusiasmo l’importanza dei progetti extrascolastici e di come essi siano attività formative tanto quanto la didattica svolta nelle aule scolastiche, anzi si concretizzano come un modo nuovo e attivo di imparare divertendosi. Le abilità e le competenze acquisite, infatti si trasferiscono in diversi ambiti della vita quotidiana e possono incrementare le prestazioni in ambito scolastico.


La terza serata si è aperta con una prima parte dedicata alla spiegazione dei meccanismi che contribuiscono alla costruzione degli stereotipi. Conoscere come funziona la nostra mente ci consente infatti di rendere visibili quelle operazioni che mettiamo in atto senza rendercene conto e dunque ci permette di ridurne gli effetti. Come è stato per i precedenti due cicli anche quest’ultimo incontro, ha visto la partecipazione dei volontari di Coming-Aut LGBTI+ Community Center APS che attraverso una serie di domande e risposte ci hanno aiutato a sfatare alcuni stereotipi legati alle persone LGBTI+

Le serate hanno avuto un successo che è andato oltre le aspettative degli organizzatori, le visualizzazioni continuano ad aumentare; alcune raggiungono le 200 visualizzazioni.

Uno degli aspetti che ha messo d’accordo gli organizzatori e gli esperti intervenuti è sicuramente stato la creazione di una rete di collaborazione e di scambio di idee e esperienze che ci ha reciprocamente arricchiti, un affiatamento che si è consolidato sempre più strada facendo e che siamo sicuri costituirà una risorsa per future progettazioni sul territorio.

I 3 cicli di incontri sono a disposizione di tutti gli interessati sul canale YouTube di ReteCultura Vigevano e anche al nostro Canale YouTube dove abbiamo creato una Playlist

Se non l’hai ancora fatto ti invitiamo a vederle o a rivederle se le hai ritenute interessati!


giovedì 27 maggio 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] - scuola e quotidianità #impararedivertendosi

Scuola e motivazione ad apprendere...un binomio che dovrebbe essere inscindibile ma che spesso si trasforma in due binari che fanno fatica ad incontrarsi.
Molti studiosi paragonano la motivazione allo studio ad una pianta: per fare in modo che cresca rigogliosa dobbiamo nutrirla nel modo giusto e fornire tutto il necessario perché possa espandersi….la povera piantina, da sola, non può farci nulla se il vaso in cui è piantata è troppo piccolo!
A volte i piccoli esploratori di conoscenza sono semplicemente poco stimolati e non posseggono tutti gli strumenti efficaci per sanare la loro voglia di capire come funziona il mondo. 
Negli ultimi decenni si è creata un'immagine di scuola molto legata all'apprendimento come "inserimento di nozioni", pertanto più teorico che pratico. I vincoli burocratici e le aumentate sfide di tipo sociale e culturale rendono più complicato il contesto di lavoro per gli insegnanti e tutto ciò ha spesso allontanato dal piacere della scoperta.
In realtà, se ci si guarda intorno.... Ecco che le insegne dei negozi diventano un modo per ripassare l’alfabeto, i cartelli in autostrada aiutano con la geografia e l'accompagnare la mamma a fare la spesa un’occasione per mettere il bambino alla prova con i calcoli ed il valore dei soldi!
La gita, l'uscita didattica, simbolo di svago, diventano il momento migliore per consolidare le abilità acquisite a scuola in maniera spontanea, divertente e gradita al bambino che non si vede obbligato a sedere ore di fronte a noiose pagine di un quaderno di attività da completare! Ma se la gita è un'attività straordinaria, spesso basta una semplice passeggiata, anche di un'oretta, anche solo nel centro della propria città per imbastire una "lezione a cielo aperto" che renda meno monotono e più motivante l'apprendimento e rinforzi negli studenti il senso di appartenenza al gruppo classe.

E PER CHI VUOLE SAPERNE DI PIU'...

Suggerimenti di lettura tratti dalla PSICOBIBLIOTECA (disponibili tramite prestito interbibliotecario presso tutte le Biblioteche del Sistema Bibliotecario Lomellino)
- D. Goleman. Intelligenza emotiva
- C. Benvenuti, F. Grimaldi. La matematica con il corpo
- . M. Ragnoli. Divertirsi con l'ortografia
- M. A. Neri. Grammatica per giocare

venerdì 21 maggio 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] - le differenze nel modo di apprendere

“Se non imparo nel modo in cui tu m’insegni, 
insegnami come io imparo” (B. Tognolini)

Lavorando con i bambini, ma anche tu genitore che hai più di un figlio te ne sarai di certo accorto, si nota subito che ciascuno è completamente diverso dall’altro... 
C’è il bambino che fin da subito ti riempie di domande e c’è quello più taciturno che osserva; il bambino che preferisce armeggiare per capire come funziona un gioco o semplicemente accendere e spegnere una luce e quello che preferisce sia l’adulto a dare istruzioni su come fare. 
Per dirla con le parole di chi ne sa di psicologia, ogni bambino ha il proprio STILE COGNITIVO. Lo stile cognitivo, per dare una definizione generale che riassuma più autori, può essere definito come la tendenza stabile nel tempo ad utilizzare una medesima classe di strategie cognitive per affrontare determinate situazioni di apprendimento. Ad ogni stile cognitivo, poi, corrisponde uno stile di apprendimento, che riassume queste particolari strategie individuali.
Restando nell’ambito degli stili cognitivi, riconosciamo lo stile VISUALE, tipico di quelle persone che preferiscono associare i concetti alle immagini e danno la precedenza a queste ultime quando affrontano materiale da studiare; lo stile VERBALE, al contrario, è tipico di quelle persone che fanno affidamento sui testi e sul significato delle parole. Poi ci sono soggetti che apprendono al meglio tramite l’ASCOLTO (utilissima strategia, ad esempio, per bambini con disturbi specifici dell’apprendimento) al contrario di chi apprende attraverso la LETTURA DIRETTA del materiale.
Ci sono poi persone che preferiscono avere prima un’analisi d’insieme della situazione (stile GLOBALE) oppure basano il proprio ragionamento sui dettagli (stile ANALITICO). Ancora, alcune persone preferiscono basarsi su tipi di ragionamento convenzionali oppure alternative e fantasiose (stile CONVERGENTE il primo e DIVERGENTE il secondo). Infine alcune persone basano le proprie decisioni sul vaglio preciso di differenti possibili soluzioni, al contrario di altri che si “buttano” usando l’istinto (stile SISTEMATICO e INTUITIVO).
Come si può vedere, alla stregua di quanto afferma un vecchio detto, “il mondo è bello perché è vario”: in una classe ogni bambino ha il proprio personale modo di apprendere, sta all’insegnante (e al genitore a casa) fornire gli strumenti adatti a potenziare il proprio stile di apprendimento. 
In linea generale il successo scolastico dipende dalla capacità del bambino di adattarsi allo stile di apprendimento suggerito dall’insegnante, ma soprattutto alla capacità dell’insegnante di comprendere lo stile di apprendimento più congeniale a quel singolo alunno e di conseguenza aiutarlo a trovare strategie funzionali e in linea con quello stile.


APPROFONDIMENTO A CURA DI
Dott.ssa Eleonora Giannetti - ex tirocinante post lauream (Psicologia Anno 2015)

Suggerimenti di lettura reperibili in PSICOBIBLIOTECA 
-E. De Bono. Essere creativi 
- A. Stern. Per un'educazione creativa 
- De Candia et all. Risolvere problemi in 6 mosse.