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sabato 28 maggio 2022

GIOCARE È PER TUTTI



28 MAGGIO – Giornata mondiale del gioco

In tutto il mondo si festeggia la Giornata Mondiale del Gioco, un’iniziativa lanciata con successo nel 2003 da Freda Kim in qualità di presidente dell’ITLA (Associazione internazionale delle ludoteche).
Questa proposta nasce con l’obiettivo di evidenziare il bisogno ed il valore del gioco, in primo luogo per i bambini (come sostenuto dalla Carta dei Diritti delle Bambine e dei Bambini) ma anche per gli adulti, per gli anziani e per tutti coloro che, attraverso il gioco, hanno voglia recuperare e riscoprire tempi e spazi di qualità che nella vita di tutti i giorni vengono spesso dimenticati. 
Il gioco, non solo inteso come attività fisica con regole precise, ma come disposizione mentale, stato d’animo, energia psichica non finalizzata, senza uno scopo definito, semplicemente divertente e piacevole, può fare veramente molto… anche negli adulti: può infatti smuove le energie, favorire il cambio prospettico ed incrementare la sensazione di libertà.
"Non siamo più pienamente vivi, più completamente noi stessi e più profondamente assorti in qualcosa, che quando giochiamo" diceva Charles Schaefer, eppure sembra che per farlo, superata la “soglia della normalità”, che coincide approssimativamente con il termine delle scuole elementari, ci si debba quasi giustificare, poiché, il gioco si trasforma in qualcosa di improduttivo ed inutile che consuma le nostre energie. Ciò, in realtà, non è affatto vero e ci sono tante buone ragioni per cui è importante continuare a giocare.
Alcuni studi longitudinali hanno evidenziato la correlazione tra gioco e longevità: le persone che giocano di più sono anche quelle che vivono più a lungo. Al contrario, la vita senza gioco risulta desolante per l’individuo, che, in età adulta, può sviluppare gravi problematiche sociali e relazionali e sintomi depressivi: si parla di “deprivazione da gioco”.
Giocare, quindi, fa bene alle nostre relazioni, mantenendo i rapporti freschi ed eccitanti,  aprendo alla fiducia ed all’intimità ed  insegnando a cooperare.
Anche la produttività migliora: alcune imprese oltreoceano hanno capito che gioco e divertimento si traducono in termini di produttività, poiché incrementano la soddisfazione lavorativa, innalzano il morale e diminuiscono stress e assenteismo.
Infine, giocare aiuta anche il nostro cervello, poiché stimola la flessibilità e contribuisce al rinnovo ed al mantenimento delle connessioni neurali, stimola le aree cerebrali dedicate ad emozioni e funzioni esecutive e favorisce l’adattamento. 
Giocare, dunque, è un'attività fondamentale ad ogni età ed una sana abitudine che non andrebbe persa crescendo, poiché ha proprietà terapeutiche potentissime ed aiuta ad alleggerirsi dallo stress quotidiano, a ricaricarsi, a stimolare la creatività e recuperare spontaneità e leggerezza.

lunedì 17 maggio 2021

17maggio_RIFLESSIONI DI UN ADOLESCENTE...

Il macro obiettivo dell'associazione è di #fareprevenzione #prevenzione 

COME?
Proponendo ai giovani anche discussioni su tematiche di vario tipo, incrementando la possibilità di scambio di opinioni, di raccontarsi e di conoscere la complessità dell'essere umano

QUANDO?
In qualsiasi occasione, dalla formazione dei volontari all'organizzazione di eventi, nello scambio con le istituzioni, mettendoci in piazza (reale o virtuale che sia!)

IN OCCASIONE DELLA #giornatamondiale #omofobia
ringraziamo
Coming-Aut LGBTI+ Community Center - GRUPPO SCUOLA
che in questo anno sociale 2020 /2021 ci ha accompagnati in particolare in 
- 1 giornata di formazione interna
- 2 serate sul tema identità e scuola che sono rivedibili ai seguenti link



E vi invitiamo  a NON PERDERE l'incontro che si terrà il 
#26maggio ore 2045
Rivedibili al Canale youTube di Retecultura Vigevano o al nostro canale YOUTUBE

Le serate di approfondimento, con professionisti e volontari, sono state seguite anche dai giovani volontari e studenti del biennio che, proprio grazie al progetto “Una regia extrascuola: un ponte sul mondo” e all’azione di valorizzazione del volontariato, si stanno avvicinando al mondo dell’associazionismo. La modalità online e l’opportunità di visualizzare gli incontri su YouTube (canale di Retecultura), piattaforma quotidianamente usata dai giovanissimi, sta facilitando l’accesso e dando loro la possibilità di informarsi e riflettere sulle tematiche trattate durante le varie serate.

Abbiamo così deciso di dare spazio a uno di loro che ci ha inviato le sue considerazioni, che pubblichiamo in modo integrale.

Attualmente si discute tanto di persone gay e per quasi gran parte della popolazione questa specie di “movimento” viene visto come una cosa orribile, ecco, per me non è assolutamente così! Trovo scandaloso il fatto che due persone di uno stesso sesso non possano amarsi per via delle critiche sociali, delle questioni legate alla religione e soprattutto perchè talvolta vengono emarginati anche dalla propria famiglia.
Una persona, sia essa gay o etero, è sempre una persona e va trattata con rispetto e umiltà e poi l’amore è una cosa bellissima e una persona ha il diritto di condividerlo con chi vuole.
E’ inutile ripetere sempre le stesse cose, la mentalità degli esseri umani è molto stereotipata e quindi critica basandosi solo su quello. La nostra sessualità dipende solo da noi e non dalle leggi che fonda la Bibbia o dalle critiche che possiamo ricevere, la libertà esiste per chiunque e non dovrebbe cambiare a seconda dalla sessualità che possiamo avere.
Io esigo che le persone continuino a combattere per difendere i propri diritti perchè non siamo più nell'800 e quindi l’evoluzione dell’essere umano deve partire soprattutto da queste piccole cose, questi temi devono essere trattati con cura e devono far capire che il fatto di essere gay non è una cosa sbagliata anzi, il contrario.
Nessuna persona deve permettersi di cambiare solo perchè lo vuole un’altra, non è possibile arrivare ancora a discutere sul fatto che una persona non può essere quello che vuole e sente di essere, in questo modo non si fa altro che distruggere la sua identità morale e questo è, per me, sbagliatissimo.
L’unica cosa che dovrebbe far ribrezzo alla gente è vedere queste persone che vengono minacciate e picchiate! Non basta dire: “Poverino, mi dispiace”! Dobbiamo fare qualcosa, perchè quella povera gente, delle parole di conforto non se ne fa assolutamente niente.
Per finire voglio aggiungere che queste persone, se lo desiderano, hanno tutto il diritto di potersi sposare, alla Chiesa non dovrebbe interessare se i due soggetti siano gay o etero, dovrebbe solo interessarsi se l’amore che c’è tra i due è vero e agire di conseguenza per celebrare l’amore.
Studente II anno
Scienze Umane Liceo B. CAIROLI di Vigevano
A. S. 2020 /2021 

sabato 19 agosto 2017

WORLD PHOTOGRAPHY DAY


19 AGOSTO - Giornata mondiale della fotografia
Oggi si celebra per l’ottava volta il World Photo Day, la giornata mondiale dedicata alla fotografia lanciata nel 2009 da un fotografo australiano di nome Korske Ara, al fine di ricordare l’invenzione del dagherrotipo: un processo fotografico sviluppato da Joseph Nicèphore Nièpce e Louis Daguerre nel 1837, il cui brevetto fu acquistato due anni più tardi dal governo francese, il 19 agosto 1839.
"La fotografia, – spiega Korske Ara – che letteralmente significa “scrittura di luce”, è ovunque ed in ogni momento, eppure spesso non riusciamo a capire la portata e la potenza delle immagini che scattiamo ogni giorno. La fotografia è un'invenzione che ha cambiato radicalmente il modo in cui vediamo quello che ci circonda: possiamo visitare posti lontani senza muoverci, condividere e (ri)vivere emozioni e momenti importanti anche a distanza di tempo. Prima, tutto questo non era possibile".
Come per tanti, la fotografia è la mia grande passione, ereditata con ogni probabilità da mia madre, ovvero da colei che, fino a qualche anno fa, costringeva me e mio fratello ad assumere pose assurde davanti all’obiettivo, nel tentativo di conservare i preziosi istanti della nostra infanzia.
Stare dall’altra parte dell’obiettivo, però, mi è sempre piaciuto di più e, da qualche tempo a questa parte, la mia macchina fotografia è praticamente diventata una parte integrante dell’abbigliamento quotidiano. Sono un’amante soprattutto dei dettagli e della natura e girovagare in cerca dei particolari da fotografare mi rilassa e mi riempie di soddisfazione.
Quest’anno, per la prima volta, anche io parteciperò attivamente alla Giornata mondiale della fotografia; sul sito, infatti, si legge questo: "Non importa chi sei, dove sei o quali attrezzature o competenze hai, la Giornata mondiale della fotografia può aiutare ad aprire gli occhi sulle possibilità della fotografia e ti permetterà di mostrarci il mondo come lo vedi”.
Anche se ci sono tanti modi diversi per mostrare agli altri il proprio punto di vista delle cose, ad esempio attraverso il disegno, la stessa fotografia mette a disposizione un’infinità di tecniche e strumenti tra cui poter scegliere per immortalare al meglio i propri istanti: esistono, ad esempio, la fotografia istantanea (le Polaroid) per gli amanti del vintage, le Action Cam per gli avventurieri, le fotocamere Bridge, per chi ricerca la praticità di una compatta unitamente ad qualità superiore degli scatti e, infine, le macchine fotografiche Reflex, il punto di incontro tra l’arte e la fisica.
Insomma, esistono strumenti adatti a soddisfare le richieste più disparate… anche quando si tratta di bambini. Chi lo ha detto, infatti, che solo i grandi possono scattare fotografie?
Anche a me era stata regalata una macchinetta per bimbi e la ricordo bene come fosse ieri: era gigantesca, di colore rosso, aveva due mirini ottici ed un grande oblò giallo attorno all’obiettivo; la si poteva portare al collo come ogni macchina fotografica e c’era anche una piccolissima chiavetta cicciotta per aprire lo sportello del rullino.
Negli scatoloni ho ancora alcune delle “opere d’arte” da me scattate; mamma e papà le hanno conservate insieme agli altri raccoglitori di fotografie… cose ormai sempre più rare. Quando si parla di album, infatti, non si penda a quelli materiali ma, con ogni probabilità, è immediato il rimando a quelli virtuali di Facebook. Ma fino a che punto condividere i nostri ricordi è sicuro? Prima di condividere i tuoi scatti, assicurati di tutelare la tua privacy e quella dei soggetti presenti nelle foto.
LETTURA CONSIGLIATA: R. Barthes (1980), La camera chiara. Hill & Wang

domenica 30 luglio 2017

PUOI CONTARE SU DI ME


30 LUGLIO - Giornata internazionale dell’amicizia

Dal 2011, il 30 luglio è il giorno scelto dall’ONU per celebrare uno dei legami più importanti nella vita delle persone: l'Amicizia, cioè quel legame affettivo che si instaura tra due individui e che viene considerato una delle esperienze fondamentali nella crescita di una persona.
Questo sentimento, infatti, è molto importante sin dall'infanzia: nei primi anni di vita, quando è molto semplice intessere nuovi legami, i bambini considerano gli amici come semplici compagni di gioco; durante l'adolescenza, questi divengono addirittura più importanti dei genitori, poiché quando si ha bisogno qualcuno con cui confidarsi e, all’occorrenza, potersi sfogare parlando liberamente dei propri problemi, il primo pensiero è rivolto all'amico del cuore. Con l’età adulta, poi, l'amicizia diventa importante anche sul posto di lavoro e da anziani, infine, così come da bambini, torna il concetto di amico come compagno di giochi.
Insomma, l’amicizia è un sentimento inarrestabile che ci accompagna per l’intero corso della nostra vita, così profondo ed intenso, da esser stato motivo d’ispirazione per poeti ed artisti che hanno saputo cogliere la sua essenza, capirla e reinterpretarla nelle sue forme più varie.
Famose, ad esempio, sono le parole di Plauto, il quale asserì che "Dove sono gli amici, là sono le ricchezze". Per poter essere considerata una ricchezza, però, l’amicizia deve essere vissuta e costruita di giorno in giorno, non contemplata come una sorta di meraviglia naturale. Sarà anche per questo (forse) che oggi, più che attraverso poesie ed elogi scritti, l’amicizia viene raccontata attraverso la condivisione sui social network di improvvisati scatti fotografici, spesso accompagnati da hashtag a tema che evidenziano il legame tra le persone ritratte e che aiutano a delineare le circostanze.
In base ad alcuni studi si è visto che la felicità aumenta se si hanno amici: non a caso, infatti, è famoso il detto “chi trova un amico trova un tesoro”. La festa dell’amicizia, dunque, non è “la scusa buona” per prendere quel caffè con gli amici che si rimanda da tempo, ma un’occasione importante per fermarsi a riflettere sull’importanza ed i benefici che questo legame porta e ha portato nella vita di ognuno di noi.
Il mondo dell'associazionismo è una fucina di amicizie: molti legami si creano grazie agli incontri durante le attività di volontariato e molte associazioni nascono per formalizzare gruppi di amici con la stessa passione (ad esempio Dadi Ducali o i Buccella Runners ASD di Vigevano), per tenere strette amicizie volate in cielo (ad esempio Ass. Federica Griffa di Vigevano).
Per noi del Centro Studio Creativamente, l'amicizia è fondamentale, perchè, aiutando a creare una realtà serena ed un clima armonioso, favorisce il proliferare di idee produttive, annulla le distanze e la competizione negativa tra i membri dell'Associazione ed incrementa la collaborazione durante la costruzione dei progetti.
Se vorrai venire a trovarci, come volontario o ad uno dei prossimi eventi, potrai verificarlo di persona e diventare anche tu uno dei tanti amici di Creativamente!

mercoledì 17 maggio 2017

RISCOPRIRE IL PIACERE DI SCOPRIRE




18 - 21 MAGGIO – Festa dei musei e Giornata internazionale dei musei

È mattina e come ogni giorno impugno l’agenda per consultarla. La pagina di oggi è fitta di impegni, ma prima di ogni cosa il mio sguardo si posa su una piccola nota nel margine che dice: “Giornata internazionale dei musei”.
Mi perdo per un istante nelle migliaia di ricordi che mi balzano in mente e che hanno come protagonisti me, i miei genitori ed i nostri week end all’insegna della scoperta.
Ho sempre amato la storia ed i documentari... penso che, come tante altre cose, questa passione me l’abbia trasmessa papà. Ricordo le interminabili settimane di scuola e quel week end tanto atteso in cui tutti insieme, zaino in spalla e macchina fotografica al collo, si andava girovagando per i musei a vedere quadri, cimeli storici, locomotive, giocattoli, scarpe, mummie o, addirittura, antichissimi strumenti di tortura (un po’ macabro, lo so, ma sicuramente interessante).
Ritorno al presente e la prima cosa che domando a me stessa è perché, crescendo, questa “abitudine” sia andata persa e non, piuttosto, estesa anche agli amici. Decido così di informarmi e capire un po’ di più su questa particolare giornata.
Apprendo innanzitutto che, in realtà, la Festa dei Musei interessa ben quattro giornate, da giovedì a domenica, durante le quali verranno proposte iniziative per tutti i gusti.
Il tema prescelto per il 2017 è: Musei e storie controverse: raccontare l’indicibile nei musei. “I musei sono invitati a presentare collezioni, testimonianze e memorie di episodi tragici o semplicemente controversi e inespressi del passato e del presente, proponendone – attraverso attività di esposizione, interpretazione, discussione, mediazione – la rilettura da più punti di vista e invitando il pubblico a una riflessione critica, scevra da passioni, pregiudizi di parte o preconcetti culturali e ideologici. In tal modo i musei potranno confermare il proprio ruolo di soggetti attivi nella società contemporanea, promotori di conoscenza reciproca e di dialogo tra le culture e le comunità, luoghi di incontro e di pacificazione.
L’obiettivo di questa iniziativa, che interessa i musei di Monza, Milano, Roma e delle maggiori città italiane, è quello di valorizzare il patrimonio culturale ed il sistema museale attraverso eventi e manifestazioni. Un ulteriore incentivo, poi, è rappresentato dal prezzo: il biglietto d’ingresso, infatti, dopo il tramonto avrà un costo simbolico di 1 o 3 euro, tale da permettere a tutti di poter passare una bella serata all’insegna della cultura… e quando dico “tutti”, intendo proprio tutti: grazie all’Associazione Onlus L’abilità, infatti, è ufficialmente partito il progetto Museo per tutti – Accessibilità museale per persone con disabilità intellettive. Grazie a questa iniziativa, finanziata e sostenuta dalla Fondazione De Agostini, verranno costruiti percorsi e strumenti specifici pensati appositamente per persone con disabilità intellettive: “L’accessibilità di un museo e di qualsiasi luogo di cultura non si misura solo dall’assenza delle barriere architettoniche o sensoriali.” – sostiene Carlo Riva, direttore di L’abilità e referente del progetto – “Rimangono spesso poco esplorate le necessità della persona disabile. Come favorire la comprensione e l’esperienza e quindi l’accesso al patrimonio culturale per le persone con deficit intellettivi? ‘Museo per Tutti’ è un vero progetto di inclusione sociale, che rispetta il principio della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità secondo cui è riconosciuto alle persone con disabilità il diritto a prendere parte con gli altri alla vita culturale”.
Beh, detto questo non mi (ci) resta che scegliere la destinazione culturale del prossimo week end!

martedì 2 maggio 2017

(IN)SODDISFAZIONE LAVORATIVA

Mi siedo al PC per scrivere l'articolo della settimana. E' appena passato il 1° maggio, giorno della Festa dei lavoratori. Questa ricorrenza, importante da ricordare nel nostro quotidiano, ha una lunga tradizione ed affonda le sue radici nelle battaglie operaie del lontano 1889, volte soprattutto alla conquista di un diritto ben preciso: l'orario di lavoro quotidiano fissato in otto ore. Oggi, nella maggior parte dei paesi industrializzati questo obiettivo è stato raggiunto e sono state introdotte svariate leggi a tutela dei lavoratori.
Nuove norme e regolarizzazione dell’orario lavorativo, però, non sempre sono sufficienti a garantire il completo benessere sul luogo di lavoro; è impressionante, ad esempio, la quantità di risultati che appare digitando incidenti sul lavoro su un qualunque motore di ricerca: un bollettino di guerra che spesso passa inosservato; notizie che raccontano degli ordinari drammi che interessano il nostro Paese, da Nord a Sud, i diversi settori lavorativi e le svariate fasce d'età. 
Esiste, però, anche una ferita più nascosta, meno visibile di un arto ingessato ma di una gravità tale da rischiare di compromettere l’integrità della persona: il disagio psicologico-lavorativo.
La soddisfazione sul lavoro è strettamente connessa al benessere psicofisico di un individuo; pertanto, la sindrome da disagio psicologico-lavorativo si manifesta in condizioni di un malessere suscitato dalle caratteristiche della attività stessa o delle relazioni interpersonali.
In genere, i sintomi sono di tipo psicosomatici (insonnia, colite, debolezza, ecc.) o ansioso-depressivi (burn out, o esaurimento emotivo;  stress lavorativo, caratterizzato da sovraccarico, monotonia, mancanza di gratificazione, controllo ed eccessive responsabilità, e, ancora, mobbing o abusi psicologici); nei casi più gravi, si può addirittura arrivare a parlare di disturbo da stress post-traumatico.
Dal momento che le conseguenze sulla salute dell’individuo si ripercuotono anche sulle relazioni interpersonali e sulla vita sociale, l’inserimento della figura di uno psicologo sul luogo lavorativo sarebbe necessario.
Lo spazio d’ascolto, che non ha fini terapeutici, comporta infatti vantaggi consistenti sia per il lavoratore, che per l’azienda stessa: il lavoratore, infatti, non resta da solo nel suo disagio e, grazie al sostegno dello psicologo, acquisisce consapevolezza circa l’origine del proprio stress ed apprende alcuni strumenti per imparare a fronteggiarlo.
Questo servizio, inoltre, supporterebbe le aziende in questo periodo di crisi, poiché comporterebbe una consistente riduzione dei costi legati all’assenteismo, al turnover, alla bassa produttività ed agli infortuni: un lavoratore più sereno, infatti, è più attento e meno esposto agli incidenti.
Lo spazio d’ascolto nelle aziende, dunque, è tanto utile quanto sottovalutato ed è un diritto per il quale combattere oggi.

Anche il Centro Studi Creativamente, a modo suo, attiva saltuariamente dei progetti legati al benessere rispetto alle condizioni di lavoro. In particolare, si adopera per sostenere i disoccupati per la redazione del curriculum vitae in una formula accattivante.