lunedì 22 aprile 2024

SOSTIENI il Centro Studi Creativamente: il tuo 5x1000 per la motivazione allo studio!

IL TUO CONTRIBUTO è IMPORTANTE  
per dare un valore non solo morale, ma anche ECONOMICO 
a progetti di GIOVANI per i GIOVANI
Un valore che si traduce con ATTIVITA' di sensibilizzazione e prevenzione 
rivolte alla nostra comunità di Vigevano e dintorni

CF 02148070184

Esempi di progetto realizzati con i contributi del 5x1000:

Nel 2023 è stato possibile organizzare, in collaborazione con l'Istituto Professionale Statale "Ciro Pollini" di Mortara:
- una FORMAZIONE sugli strumenti utili per la PROGETTAZIONE e PROGRAMMAZIONE di momenti ludico-educativi. 
- erogare una BORSA DI STUDIO per 2 studenti di V dell'indirizzo socio - sanitario,
- effettuare un LABORATORIO #impararedivertendosi ludico-didattico per una classe di 25 alunni della Scuola dell'Infanzia Regina Pacis di Mortara

- negli anni 2000 LABORATORI ESPRESSIVI nelle piazze, nelle biblioteche e nelle scuole
- 2014/2015/2017 Corso di formazione sull'inserimento del minore adottato, formazione in materia di adozione. 
Una scuola grande come il mondo partito inizialmente grazie al Bando dell'Associazionismo 2012, dal 2014 è proseguito fino al 2019
- integrazione del patrimonio librario della PSICOBIBLIOTECA, consigli di lettura, bibliografia a tema (motivazione allo studio, benessere, lutto, disturbi specifici dell'apprendimento, ecc)
FORMAZIONE INTERNA DEI GIOVANI con professionisti
Una regia extrascuola: un ponte sul mondo, partito con il Bando Associazionismo 2020... leggi di più

E prima? 
 ... un lavoro di programmazione e progettazione, momenti di formazione, reclutamento di giovani e formazione volontari!!! Settimane spese a scandagliare palmo a palmo siti web alla ricerca di bandi e finanziamenti per progetti di volontariato. Ore di programmazione a tavolino, per pensare ad attività accattivanti e stendere un progetto di valore sia per l'utenza... sia per l'Ente a cui si decide di chiedere il finanziamento! A volte si riesce attraverso contributi pubblici, ma spesso la prima fonte di finanziamento deriva dalle donazioni dei privati: soci e sostenitori che mostrano la propria fiducia anche tramite contributi economici.

ALLORA TU PUOI AIUTARCI!
- erogazione liberale: contributo economico effettuato in contanti o tramite versamento, deducibili da contributi fiscali
- 5x1000: il 5xmille può essere devoluto da tutti i cittadini che presentano la propria dichiarazione dei redditi attraverso il CUD, il modello 730 e il modello Unico per le Persone Fisiche. Allìinterno dei singoli modello si trova una sezione dedicata al 5xmille: nello spazio relativo al sostegno del volontariato, associazioni di promozione sociale (prima casella in alto a destra), il contribuente deve apporre la propria firma ed inserire il codice fiscale dell'A.P.S Centro Studi Psico-Socio-Educativi Creativamente - CF 02148070184


FINO A QUESTO MOMENTO, I CONTRIBUTI RICEVUTI CI HANNO PERMESSO DI 
PORTARE AVANTI LE NUMEROSE ATTIVITA' che ti abbiamo accennato sopra! 
CONTINUA A SOSTENERCI, PERCHè 
Il CENTRO STUDI CREATIVAMENTE...sei anche TU!

inserire il codice fiscale dell'A.P.S Centro Studi Psico-Socio-Educativi Creativamente 

CF 02148070184


mercoledì 27 marzo 2024

CAMBIAMENTO CLIMATICO: QUALI EFFETTI SULLA PSICHE UMANA?

Eccoci giunti al termine di questi post ricchi di spunti di riflessione tratti dal podcast "17 BUONE RAGIONI - Idee per vivere l’Agenda 2030", che potete ascoltare qui.
A guidarci nella riflessione di oggi saranno Vivambiente, associazione del lodigiano e Il Cammino del Po, realtà cremonese. Con le loro attività mettono in evidenza quanto sia importante preservare il nostro ambiente e portare, anche nei nostri territori, i temi globali indicati dagli obiettivi dell’agenda 2030 che riguardano il cambiamento climatico.

Il cambiamento climatico è sotto gli occhi di tutti noi, le notizie sono sempre più allarmanti, è ormai una tematica globale, tale da trasmetterci la sensazione di essere disarmati e impotenti difronte ad una questione tanto complessa e urgente.
Un aspetto spesso trascurato è proprio l'impatto psicologico che il cambiamento climatico può avere sugli individui e sulle comunità.


Gli effetti psicologici del cambiamento climatico possono essere diretti o indiretti. Quelli diretti possono manifestarsi in diversi modi, tra cui ansia, depressione oppure stress post-traumatico in individui che hanno vissuto in prima persona catastrofi quali alluvioni e incendi.
L'ansia climatica è un fenomeno in crescita, specialmente tra le giovani generazioni che si trovano a confrontarsi con un futuro incerto. La costante esposizione a notizie allarmanti sul clima può generare un senso di impotenza e paura, alimentando quadri ansiosi che possono interferire con la vita quotidiana.
Al contrario, un altro effetto psicologico diretto è la tendenza a disconnettersi emotivamente dalla realtà del cambiamento climatico. Questo meccanismo di difesa può portare alla negazione del problema, che a sua volta ostacola gli sforzi per affrontare la crisi in modo efficace.
Oltre agli effetti psicologici diretti, il cambiamento climatico ha anche un impatto indiretto sulla nostra salute mentale. Questi effetti possono manifestarsi attraverso cambiamenti nel nostro ambiente sociale e culturale, così come nelle nostre routine quotidiane. I cambiamenti climatici possono influenzare le nostre attività quotidiane in modi che non avevamo previsto. Ad esempio, ondate di calore prolungate o inverni particolarmente rigidi possono limitare le opportunità di esercizio fisico all'aperto, un fattore noto per migliorare la salute mentale.

Quali strategie di adattamento psicologico possiamo mettere in atto per aiutare le persone a fronteggiare questi cambiamenti?
Sicuramente si può partire, già con i bambini, ad un’educazione mirata e finalizzata ad aumentare la consapevolezza dei cambiamenti in atto. Essere informati sui rischi e sulle soluzioni può ridurre l'ansia e fornire un senso di controllo.
Incoraggiare a parlare apertamente dei propri sentimenti e preoccupazioni può aiutare a ridurre lo stress e l'ansia. Riuscire a creare una rete di supporto sociale forte è fondamentale per attenuare gli effetti psicologici negativi.
Inoltre, pratiche come la meditazione e la mindfulness possono aiutare a gestire i sintomi di stress e ansia associati al cambiamento climatico. Nei casi più difficili è bene chiedere aiuto ad un professionista psicologo.

Attraverso una maggiore consapevolezza di questi aspetti, possiamo sperare di sviluppare un approccio meno tecnico, ma più umano alla crisi climatica. 

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 20 marzo 2024

SI PUO’ IMPARARE DALLA NATURA?

Siamo quasi giunti alla fine del nostro viaggio tra le tematiche del podcast "17 BUONE RAGIONI - Idee per vivere l’Agenda 2030". Negli ultimi due articoli trarrò spunti di riflessione da tematiche e progetti legati all'ambiente. Sfide che spesso sembrano lontane dalle azioni quotidiane ma che richiedono il contributo di ognuno di noi.

In particolare mi ha incuriosita “Cremona Urban Bees”, un progetto che vede l'apicoltura come un punto di incontro per la comunità. Nel 2017 è infatti stato allestito un apiario collettivo urbano, la cui gestione è affidata a neo-cittadini-apicoltori, che hanno ricevuto una formazione specifica da parte di apicoltori esperti. Tutti i cittadini sono coinvolti in modo attivo nell’iniziativa di apicoltura urbana, attraverso piccoli ma importantissimi gesti, come ad esempio: esporre sui balconi fiori melliferi, adottare un’arnia per sostenere il progetto, evitare in maniera assoluta l’utilizzo di spray velenosi. Grande obiettivo che si raggiunge tramite questa attività è anche la socialità che si vive e il sentirsi coinvolti nella vita della comunità.

Vi starete chiedendo cosa c’entrino le tematiche ambientali con il lavoro dello psicologo e perché ve ne sto parlando.
Sicuramente parte del nostro ruolo è educare, sia al rispetto reciproco che dell’ambiente in cui viviamo, alla collaborazione e socializzazione. Ad esempio questo progetto insegna anche che se riusciamo a rispettare le giuste distanze dalle api, apprezzeremo i loro spazi, imparando a capire che sono innocue.

Non è un po’ quello che succede nelle relazioni umane? 
Il filosofo tedesco Arthur Schopenhauer usa “Il dilemma del porcospino” per riflettere sulla difficoltà del vivere insieme agli altri, gestendo il rischio di cadere nel difetto o nell’eccesso nei rapporti con le persone.
Metaforicamente Schopenhauer paragona il tutto ad una giornata fredda d’inverno, durante la quale i porcospini si strinsero vicini per evitare di rimanere assiderati, ma la troppa vicinanza faceva loro sentire il dolore delle spine, finchè non furono in grado di trovare una moderata distanza che consentisse loro di non sentire né il freddo né il dolore. Questo a dimostrazione che la base fondamentale di ogni tipo di rapporto è il rispetto reciproco, e l’equilibrio, troppa vicinanza o troppa distanza fisica, ma soprattutto emotiva potrebbe farci cadere in un paradosso ovvero soffrire vicino, ma ugualmente soffrire anche se si è lontani. La distanza media, grazie alla quale è possibile una coesistenza, si trova nella cortesia, nelle buone maniere, nell'empatia.

Il mondo degli animali, offre altri notevoli spunti per riflettere sulla natura degli esseri umani .
Voi vi chiederete cosa c’entra un animale con un essere umano? Una risposta potrebbe fornirla De Waal che, nel suo libro “L’ultimo abbraccio”, si focalizza sulle somiglianze gli esseri umani e gli animali definendo gli umani solo un po’ più egocentrici.
Gli animali sono in grado di comunicare tra loro, si pensi ad esempio ai delfini i quali attirano l’attenzione emettendo suoni, a quanto sanno essere grati i nostri cani o gatti (forse anche più di noi), alla capacità degli scimpanzè di riconciliarsi con baci e lunghi abbracci dopo un litigio, ai comportamenti messi in atto da alcuni animali quando muore un componente del branco o un loro cucciolo.

Gli animali, proprio grazie alle loro caratteristiche, vengono spesso impiegati anche a scopo terapeutico. Ne è un esempio la cosiddetta Pet Therapy, una forma di terapia in cui il canale comunicativo più usato e sollecitato è quello dell’immediata espressione delle emozioni. Il contatto con gli animali ci ricorda che dovremmo dare spazio all’istinto, alle sensazioni per dar luogo all’esercizio dell’anticipazione (il sentire prima) portandoci sempre di più al benessere fisico e mentale, nostro e di chi ci circonda. 

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 13 marzo 2024

DONNE, DIRITTI, PARITA’ DI GENERE…

Celebrata la Festa della Donna, vogliamo continuare a parlare di diritti e di parità di genere. Ne sentiamo parlare continuamente, tematica calda in tv, giornali, internet. Come raggiungerla? Obiettivo primario sarebbe quello di imparare a differenziare e a comprendere i diritti, rispettando la diversità.

In una delle puntate del podcast "17 BUONE RAGIONI - Idee per vivere l’Agenda 2030, vengono presentati i progetti dell’associazione di promozione sociale Rumorossǝ che promuovono la parità di genere, fornendo uno spazio dove le donne possono essere se stesse senza dover aderire a stereotipi predefiniti.
L’associazione collabora con i centri antiviolenza dove vengono abbinati percorsi di tutela legale/psicologico e percorsi di riconoscimento all’affettività. Un punto di ri-partenza per donne vittime di violenza sessuale o domestica, che attraverso attività e laboratori, che vedono coinvolte donne di 9 etnie differenti, riprendono ad essere se stesse e si aiutano a vicenda.

Le testimonianze delle volontarie mi hanno fatto nascere la domanda: COME POSSIAMO SVOLGERE AL MEGLIO IL NOSTRO RUOLO DI PSICOLOGI? 
Mi sono così imbattuta in un articolo di Alessandra Serio dal titolo: “Debellare lo stigma dell’etichettamento: da vittima a sopravvissuta”.
Bisogna innanzitutto comprendere la cultura sottostante i comportamenti alla base della violenza di genere, come nel tempo è cambiato il ruolo della donna e dell’uomo e come si sono modificati di conseguenza i rapporti di coppia.
Per sconfiggere la violenza di genere bisognerebbe educare al rispetto reciproco informando e formando ambo i sessi, attivando una comunicazione di confronto efficace sia sui punti di forza che di debolezza e riconoscendosi pari dignità. Gli stereotipi (donne-sesso debole/uomini-virilità) generano etichette sociali.
La stessa parola “vittima”, in riferimento ad una donna che subisce violenze e/o maltrattamenti, rimanda ad un’idea di passività ed impotenza. Nei centri antiviolenza è importante stabilire una comunicazione che miri a non “ritraumatizzare” la donna e quindi formulare cautamente le domande e evitare termini come ad es.”vittima” sostituendola con la parola “sopravvissuta”.
In questo modo infatti, oltre ad evitare l’effetto stigmatizzante e statico del termine “vittima”, si passerebbe ad una concezione dinamica, che possa agevolare una “rinascita”, aiutando la donna a riscoprire a sé stessa e quali risorse interne ed esterne utilizzare per reagire al meglio. Questo termine inoltre mette in evidenza la volontà delle donne di reagire e riprendere in mano la propria vita.

Riscoprire la resilienza, cioè un adattamento positivo che consenta di superare eventi traumatici e/o stressanti inducendo il soggetto al pensiero positivo, per rendere possibile il cambiamento organizzando la propria vita in modo più autentico. Per aumentare la resilienza una pratica efficace, secondo il mio parere, è la pratica della meditazione. Metodo valido per favorire relax, connessione di corpo e mente e agevolare lo sviluppo di qualità positive e la volontà di migliorare la propria persona. 

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 6 marzo 2024

INTERCONNESSI MA SOLI

Ascoltando il podcast "17 BUONE RAGIONI - Idee per vivere l’Agenda 2030," ho potuto conoscere il Progetto Viviamo Mantova che lavora per creare una città sostenibile e accessibile e abbattere le barriere relazionali e sociali. 
Sono stata colpita dal loro motto: “UNA PLURALITA’ DI SOLITUDINI NON FA DI UNA SOCIETA’ AL CONTRARIO RESPONSABILITA’ E SOLIDARIETA’ FANNO UNA SOCIETA’ VALIDA” e ho deciso di approfondire la tematica della solitudine.
Per combattere la solitudine non basta moltiplicare le iniziative per uscire dall’isolamento. Bisogna anche cambiare la nostra mentalità e adottare nuovi comportamenti per non sentirsi soli e tristi.
Potremmo definire la solitudine come quella sensazione di disagio che si manifesta quando abbiamo bisogno di affetto o compagnia, oltre che di appartenere a un nucleo sociale.
Nel nostro mondo iperconnesso, la solitudine sembrerebbe non esistere, invece l’utilizzo smodato dei social illude la mente, ma non sono affatto simbolo di socialità reale.
Come rivelano sondaggi e studi, gli individui che utilizzano maggiormente i social sono anche quelli con un senso più profondo di solitudine. L’isolamento sociale percepito è la sensazione di non avere contatti sociali desiderati.
Secondo una ricerca condotta presso l’Università di Chicago, la sensazione di solitudine innesca un meccanismo definito in psicologia ipervigilanza per minaccia sociale. Si attiva così un’inconscia attenzione all’autoconservazione, ovvero la tendenza alla maggiore sorveglianza del mondo sociale. Il risultato è un circolo vizioso di ritiro, in cui la persona sola diventa sempre più sospettosa, intensificando il proprio senso di isolamento.


In molti casi la solitudine si associa a sintomi depressivi, disturbi d’ansia e altre forme di malattia mentale. L’ ansia da solitudine è un fattore di rischio per malattie cardiache, diabete di tipo 2 e artrite. Soffrire di solitudine cronica può innescare risposte fisiologiche avverse come l’aumento della produzione di ormoni dello stress , ostacolare il sonno e provocare un indebolimento del sistema immunitario.
Molti di noi associano la solitudine alla vecchiaia, ma un nuovo studio ha scoperto che molte delle nostre supposizioni sono sbagliate.
La solitudine è infatti definita dalla discrepanza tra i nostri legami sociali desiderati e quelli reali, per questo motivo tende a raggiungere raggiunto il picco durante la giovane età adulta, tra i 20 e i 30 anni. Secondo lo studio la solitudine diminuisce durante la mezza età e si avvicina ai livelli dei trentenni nella fascia di popolazione di età superiore agli 80 anni (legata a fattori come l’assenza di un coniuge e le limitazioni funzionali dell’individuo)
L’isolamento involontario purtroppo produce anche un deterioramento dell’autostima.
Non dobbiamo però vedere la solitudine esclusivamente come un fattore negativo.
Nelle giuste circostanze, scegliere di trascorrere del tempo da solo può essere un enorme vantaggio psicologico.
La solitudine può essere uno stato di isolamento senza essere davvero soli. È uno stato di impegno positivo e costruttivo con se stessi. La solitudine è utile perché è un tempo che può essere utilizzato per la riflessione, la ricerca interiore e la crescita personale. 

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 28 febbraio 2024

SALUTE, BENESSERE ED EDUCAZIONE

In questo nuovo post, che riprende la puntata del podcast di "17 BUONE RAGIONI - Idee per vivere l’Agenda 2030," che potrete ascoltare qui, prenderò spunto dal lavoro di un’associazione di Cremona e di una di Pavia per parlarvi dell’importanza di tutelare la salute, l’educazione e quindi in maniera più generale il benessere.

A Cremona il Gruppo Articolo 32 fornisce servizi sociosanitari gratuiti a coloro che sono esclusi dal Servizio Sanitario Nazionale.

PERCHE’ E’ IMPORTANTE GARANTIRE LA SALUTE A SOGGETTI RICHIEDENTI RIFUGIO IN ITALIA?
È un principio previsto dall’articolo 32 della Costituzione italiana, in quanto le persone presenti sul territorio italiano, hanno diritto ad avere delle cure che garantiscano la loro salute. Per cercare di superare le difficoltà derivanti da una differente cultura, grande aiuto viene dato dai centri di accoglienza ed è prevista anche la collaborazione con i servizi sociali. A tal proposito, abbiamo in Italia una figura riconosciuta, quella del mediatore culturale, un professionista di fondamentale importanza in quanto dotato di competenze linguistiche e conoscenze culturali utili ad accogliere gli immigrati, inizialmente sprovvisti di ogni mezzo di comunicazione efficace. Il mediatore aiuta e accompagna gli stranieri presso tutti gli enti preposti, come ASL, Servizi Sociali, tribunali, questure, carceri, organizzazioni no profit e associazioni di volontariato.
In ogni struttura è fondamentale mediare, garantendo la comprensione da entrambe le parti, ancor di più in ambito sanitario, dove, in caso di emergenza, è necessario un intervento rapido e organizzato. Tra i diritti umani, la salute è un diritto di tutti.

A Pavia invece, l'associazione Babele ODV, si dedica all'inserimento scolastico dei minori e al supporto delle famiglie, sia italiane che straniere. Garantendo in questo modo, oltre ad un regolare percorso scolastico, il coinvolgimento anche in progetti (come l’Erasmus) e attività utili per il futuro che le famiglie non si potrebbero permettere per motivi economici.

In questo ambito COSA PREVEDE IL RUOLO DELL’EDUCATORE e DELLO PSICOLOGO?
Gli educatori per svolgere i loro compiti in modo adeguato devono essere formati nell’ideazione, progettazione e svolgimento di progetti a medio e lungo termine, cuciti sui bisogni e le caratteristiche della persona, attraverso strategie mirate a garantire i primi risultati in breve tempo. Lo psicologo invece entra in gioco per garantire la tutela psicofisica, mirando alla gestione dello stress psicosomatico indotto dal cambio di luogo di vita e al rispetto della cultura di provenienza, utilizzando strategie specifiche volte a integrare l’immigrato e a indirizzarlo verso una formazione e un lavoro adeguato. 

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 21 febbraio 2024

SOLIDARIETA’ INDIVIDUALE per la lotta alla povertà e alla fame

Ciascuno di noi può contribuire alla solidarietà in azione, sia attraverso organizzazioni strutturate, sia attraverso azioni individuali. Ogni piccolo gesto conta nel raggiungimento obiettivi globali dell’Agenda 2030.
La puntata del podcast che potrete ascoltare qui racconterà di due progetti, esempi di solidarietà spontanea. 

A Pavia "Nessuno si salva da solo," progetto partito ad Aprile 2020 per supportare le famiglie in difficoltà, durante la pandemia attraverso donazioni di persone con un reddito garantito che,  per alcuni mesi, hanno devoluto una piccola quota del proprio stipendio in un fondo di solidarietà gestito dalla Caritas per coprire le spese di chi, come musicisti, piccole imprese, palestre si è trovato a reddito zero.

L’esperienza di Caritas Mantova, invece, ci racconta come la comunità possa fornire risposte concrete e rapide a emergenze sociali, contribuendo così alla nascita di nuovi Empori Solidali, piccoli supermercati dove poter fare la spesa gratuitamente in ambienti più dignitosi.

In questi progetti lo psicologo interviene in supporto a persone che per motivi oggettivi hanno problematiche legate ad esempio a motivi economici e che spesso provocano problematiche psico-fisiche.

Questo argomento ha fatto nascere in me la curiosità di ricercare se e come fossero collegate economia e psicologia. Sicuramente lo sono, innanzitutto sulla componente emotiva, in quanto perdere improvvisamente un posto di lavoro può causare seri rischi per la salute psicofisica del soggetto così come, al contrario, un guadagno troppo elevato potrebbe portare emozioni opposte ma non meno deleterie in quanto difficili da gestire e controllare. Mi sono anche chiesta, nel nostro ruolo di psicologi, come poter supportare e garantire l’equilibrio in una società largamente frenetica che non ci consente di darci il tempo di pensare a quale sia effettivamente la scelta più giusta.

L’Economia Comportamentale rappresenta oggi un ambito di notevole interesse e sviluppo, punto di contatto tra Economia, Etica e Psicologia. Diverse ricerche hanno evidenziato che non sempre il consumo è legato ad una necessità bensì subentra la componente emotiva, spesso il desiderio di essere soddisfatti da un bene materiale nasconde una carenza emotiva che si tenta così di colmare.
L’economia comportamentale, da una parte si focalizza sui processi cognitivi che guidano i processi di scelta, prendendo il nome di Economia Cognitiva, dall’altra parte studia come avviene il condizionamento sul compratore e sull’ambiente sociale.

E voi? Tendete ad essere razionali durante i vostri acquisti o vi lasciate guidare dall’istinto?
Sarebbe interessante imparare ad usare strategie per contrastare un consumo smodato o viceversa contrastare l’incertezza di un eventuale acquisto.

                                                                                         Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia 


mercoledì 14 febbraio 2024

AGENDA 2030 - 17 BUONE RAGIONI - PER FARE ANCHE PSICOLOGIA

“17 buone ragioni - Idee per vivere l’Agenda 2030" è un podcast informativo ed esperienziale che esplora gli obiettivi dell'Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. Progetto partito da CSV (Centro Servizi Volontariato) Lombardia Sud ed ETS in cui vengono trattate le storie di diverse realtà di volontariato presso Cremona, Lodi, Mantova e Pavia, territori nei quali opera CSV Lombardia Sud. Si parla di iniziative di trasformazione territoriale per un futuro sostenibile e del ruolo dello psicologo, con la sua capacità di adattarsi ed intervenire in ogni contesto.

QUALI SONO GLI ARGOMENTI TRATTATI? Gli argomenti considerati riguardano solidarietà individuale, salute, benessere, educazione, parità di genere ed inclusione, educazione alla pace e diritti umani, cambiamento climatico e sostenibilità. Progetti che sono una testimonianza che il VOLONTARIATO E’ UNA COSA SERIA!

Qui il link di riferimento per ascoltare su Spotify il podcast agenda 2030


Parlandovi di questo ventaglio di argomenti spero di riuscire a farvi capire l’importanza del ruolo dello psicologo e come esso possa inserirsi in un’ampia gamma di tematiche e progetti che sembrerebbero molto distanti dalla nostra categoria ma che dimostrano invece l’importanza di gestire l’uomo e l’ambiente.
COSA SIGNIFICA PROMUOVERE L’UOMO E L’AMBIENTE? Quale collegamento c'è tra questi argomenti, la figura professionale dello psicologo e l'antropologia culturale?

ANTROPOLOGIA CULTURALE significa in modo molto semplice “Filosofia con esseri umani dentro". Argomento che spesso viene ignorato, ma che in realtà è il grande punto di partenza per ricevere risposte ai nostri quesiti esistenziali. Nulla se non si è definito nella nostra mente si può insegnare. Disciplina nata per garantire punti di osservazione diversi in diverse parti del mondo, dove l’esperienza maturata, abbinata alla competenza sulle materie studiate, da la possibilità di creare rete nel promuovere modi di pensare differenti, ponendosi interrogativi sugli esseri umani: Come vivono? Cosa pensano? Tutto questo ci addestra al rispetto verso la diversità e alla prevenzione di problematiche sociali.

Non siete curiosi di scoprire se è veramente importante lo psicologo nei vari contesti? Secondo voi l’osservazione in ambienti diversi non darebbe la possibilità di capire meglio come fidarsi della nostra professione? Sarebbe utile dare la possibilità di creare reti nelle quali è presente una figura di riferimento, esperta nel garantire ascolto?
Bene, nei post a seguire cercherò di spiegarvi la figura dello psicologo nei vari ambiti.
Sarei curiosa di scoprire cosa ne pensate, se vi fa piacere lasciate un commento, magari potrebbero uscire anche nuove idee per rendere maggiormente interattiva l’associazione Creativamente!

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 7 febbraio 2024

COSA SONO GLI ENTI DEL TERZO SETTORE?

Sapete che il Centro Studi Creativamente è un Ente del Terzo Settore?

Oggi ho deciso di parlarvi proprio degli Enti del Terzo Settore (ETS).  QUALI SONO? COSA FANNO? PERCHE' E' IMPORTANTE CONOSCERE LA NORMATIVA?

Si definisce “Terzo Settore” dal momento che costituisce un altro ordine o classe rispetto alla sfera dello Stato e della Pubblica Amministrazione e a quella del mercato e delle imprese.

Il decreto legislativo 117/2017 ha disciplinato in maniera dettagliata il mondo del terzo settore delineando un nuovo scenario organizzativo, gestionale, normativo e fiscale che farà da cornice agli Enti del Terzo Settore dopo l’entrata in vigore completa della riforma (alcune norme di carattere sostanziale sono già in vigore da più di due anni altre invece stentano a passare dalla teoria alla pratica). La legge si prefigge di provare a mettere ordine in un panorama vastissimo e diversificato di circa 300.000 associazioni.

Due sono le grandi novità portate dal D.Lgs. n.117 del 2017: il cambiamento della classificazione delle associazioni e l’introduzione del RUNTS, ovvero il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.

Di seguito vi lascio il link al decreto legge completo D.Lgs. 117/2017

CHE COSA SI DEFINISCE  “TERZO SETTORE”?

Per terzo settore si intende il complesso degli enti privati costituiti per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche solidaristiche e di utilità sociale e che, in attuazione del principio di sussidiarietà e in coerenza con i rispettivi statuti o atti costitutivi, promuovono e realizzano attività di interesse generale, mediante forme di azione volontaria e gratuita o di mutualità o di produzione e scambio di beni e servizi.

Nei principi sanciti dalla Costituzione, il mondo del no profit coincide con il principio di sussidiarietà dove viene stabilito che Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale.


QUALI SONO GLI ENTI DEL TERZO SETTORE?

-ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO 

-ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE (proprio come noi!)

-ENTI FILANTROPICI 

-IMPRESE SOCIALI: cooperative sociali, reti associative, società di mutuo soccorso, fondazioni ed enti di carattere privato diversi dalle società, costituite per il perseguimento senza scopo di lucro di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.


QUALI SOGGETTI SONO ESCLUSI DALLA RIFORMA DEL TERZO SETTORE?

-le amministrazioni pubbliche ex art.1,c.2,d.lgs.165/2001

-le formazioni e le associazioni politiche 

-i sindacati

-le associazioni professionali e di rappresentanza di categoria economiche 

-le associazioni di datori di lavoro


E LE ONLUS?

Sono state chiamate ad adeguare il proprio statuto alle novità di legge scegliendo una delle tre opzioni previste dalla riforma:

ODV= organizzazione di volontariato 

APS= associazione di promozione sociale 

altro ente tra quelli previsti dall’art.4 del d.lgs.117/2017 


QUALI SONO I VANTAGGI DELL’ISCRIZIONE AL RUNTS

L’iscrizione al RUNTS permette all’associazione di accedere ai benefici fiscali sociali ed economici previsti, di accedere al 5 per mille e, per specifiche tipologie di ETS, di accedere a contributi pubblici o di stipulare convenzioni con le pubbliche amministrazioni.

Proprio questo ambito apre la possibilità alla figura dello psicologo di poter offrire le proprie competenze per la realizzazione di progetti volti a migliorare il benessere della comunità.


Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia

mercoledì 31 gennaio 2024

UNA NUOVA STORIA DI NOI...

Dopo avervi presentato Rosita e il suo percorso di tirocinio presso il Centro Studi Creativamente, oggi è la volta di un'altra nuova volontaria.
Ecco a voi...


Ciao a tutti,  mi chiamo Gaia e da qualche mese sono una volontaria del Centro Studi Creativamente. 
Sono una neolaureata in Storia e Critica delle Arti e dello Spettacolo. Terminato il mio percorso di studi e avendo molto tempo libero a disposizione, ho deciso di dedicare parte di questo tempo al volontariato, così, grazie al sito di CSV Lombardia Sud ho conosciuto Creativamente. 
Il mio obiettivo, oltre a trovare un’associazione in cui fare volontariato, era anche quello di conoscere nuove persone e stringere nuove amicizie. Ho trovato tutto questo nel Centro Studi Creativamente, dove ci si sente subito a proprio agio e parte del team. 
Durante questa esperienza si imparano molte cose come l'organizzazione di eventi diversi che possano coinvolgere la comunità e l'ideazione di iniziative che attraggano nuovi potenziali sostenitori. Si cercano sempre nuove idee e ogni proposta è sempre bene accolta. 
Si viene sempre ascoltati e si entra in una rete in cui ognuno è pronto ad aiutare e dare il proprio contributo, ognuno dedica il tempo e le competenze che può e ci si sente parte di un gruppo coeso e inclusivo.


mercoledì 24 gennaio 2024

IL TIROCINIO POST LAUREAM IN PSICOLOGIA in CREATIVAMENTE

Ciao a tutti, dopo essermi presentata, vi racconto cosa farò durante il mio tirocinio post lauream magistrale, presso il Centro Studi CREATIVAMENTE - APS, seguita dalla Tutor Dott.ssa Verena Boscolo. 

Il programma di tirocinio prevede di sperimentarmi in attività riguardanti l’ambito psico-sociale, la progettazione e attuazione di interventi, passando per la gestione della comunicazione attraverso i canali più appropriati. Oltre a questo non può mancare la partecipazione a corsi di formazione, convegni, seminari e il miglioramento delle mie competenze tramite l’osservazione di interviste e colloqui psicologici. Altro tema è l’approfondimento del mondo degli enti del terzo settore e la partecipazione a diversi progetti dell’associazione, come “Una scuola grande come il mondo” che mi permetterà di approfondire le tematiche legate all’area della didattica, del metodo di studio, dei disturbi specifici dell’apprendimento, dei diritti dell’infanzia

Grazie alla partecipazione alle attività dell’azione comunicazione, avrò modo di imparare come avviene la diffusione della comunicazione scientifica, la comunicazione con le testate giornalistiche locali, di stabilire contatti con i corsisti, di sperimentarmi nelle attività d’aula oltre che nella conduzione supervisionata.

Durante questi primi mesi ho già avuto la possibilità di apprendere come stilare varie tipologie di CV, approfondire le più svariate tematiche come le dipendenze, la psicologia giuridica, l’agenda 2030, le leggi sulla sicurezza, capendo l’importanza di ricevere una adeguata formazione in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che conduca sempre più alla prevenzione e riduzione dei rischi e abbassi la percentuale ancora alta di morti sui luoghi di lavoro.

Ho conosciuto come lavora il CSV (centro Servizi Volontariato) Sud Lombardia e AltraPsicologia (Associazione nazionale di categoria degli psicologi).

Sono stata felice di svolgere interessanti approfondimenti sulla branca di specializzazione in psicologia interazionista, tenuti dal dott. Antonio Iudici, direttore della Scuola Interazionista di Milano che ho scelto di frequentare.  In particolare si è parlato di tematiche legate a situazioni complesse da gestire che non mostrano cenni di cambiamento, discorsi incentrati sul disturbo ADHD, i disturbi specifici dell’apprendimento e le “etichette” negative che spesso vengono associate a queste problematiche, riconducendo tutto alla “psiche malata”. Attualmente, penso che, solo il modello Interazionista possa fermare destini già segnati, un’occasione per offrire risposte sociali differenti, in quanto l’Interazionismo è un metodo di rigenerazione esistenziale (tranquilli, avrò modo di spiegarvi meglio nelle prossime puntate!).

E questo è solo l’inizio...non vedo l’ora di continuare ad imparare!

Dott.ssa Rosita Romano, laureata in psicologia


mercoledì 17 gennaio 2024

BUON 2024...CON ALCUNE NOVITA'

Entrati a pieno titolo nel nuovo anno e ormai operativi, con tante idee in testa, pronte per essere trasformate in nuovi progetti e obiettivi da raggiungere!

Due nuove volontarie si sono aggiunte alla squadra di Creativamente, ve le presentiamo, a partire dalla storia di...

Ciao a tutti, è un piacere far parte di questo gruppo. Mi chiamo Rosita e sono laureata magistrale in psicologia del lavoro e delle organizzazioni.
Questa è la parte finale di tutta la storia, ma non vi nascondo che è stata dura arrivare a questo traguardo!
Nasco in una famiglia del sud, con sani principi e i valori radicati del sud. Valori che io amo e che hanno contribuito a farmi diventare quella che sono, ma devo ammettere che avere un padre che mi ha trasmesso da subito un’educazione molto rigida, dettata da una libertà che io chiamo “relativa”, supervisione costante e permessi spesso negati, non è stato semplice.
Oggi sorrido al ricordo ma vi assicuro che è stata dura subirla!
Frequento il liceo delle scienze sociali (ovviamente vicino casa e scelto da mio padre!) e dopo il diploma, ormai maggiorenne decido di scappare da quella piccola realtà partendo per la vita militare. Scopro immediatamente che non c’è molta differenza dalla vita vissuta in precedenza e così, dopo un po’ di tempo mi convinco che “non si può scappare dalle regole”!
Rientro in Puglia, vado a vivere dai miei nonni materni e conosco quello che diventerà per dieci anni mio marito. Nasce mia figlia Ginevra, ma nel percorso di vita inizio a scoprire di avere accanto un uomo violento e capisco quanto il matrimonio sia stata una scelta affrettata. Da mamma inizio ad avere un fortissimo istinto di protezione verso mia figlia e, anche grazie al supporto di mia madre, inizio ad escogitare un piano per garantirmi uno stipendio e riprendere in mano la mia vita.
Mi rimetto a studiare. Prima ottica e la scoperta che proprio la fisica, che tanto odiavo, inizia ad aprirmi la mente, poi la facoltà di economia con una nuova scoperta per me sorprendente: riesco ad imparare per gli esami di statistica tutte le formule a memoria! Stupita inizio finalmente a credere in me stessa, ma purtroppo le soddisfazioni si accompagnano alle delusioni. La mia relazione va sempre peggio, inizio a stare molto male, decido sia arrivato il momento di chiedere aiuto e…incontro il mio primo angelo custode che mi aiuta ad aprire del tutto la mia mente e d’improvviso capisco quale specializzazione prendere: psicologia!
Supero tutti gli esami e realizzo che, a solo un anno di distanza, mi laureo magistrale in psicologia. Non vi nascondo che ancora oggi ogni tanto vado a controllare, perché non mi sembra vero!
Con il passare del tempo conosco un altro angelo custode…e poi un altro ancora… Divento immediatamente positiva, perché mi rendo conto che finalmente ho dei veri punti di riferimento su cui contare e che non devo più sgomitare ma camminare con loro.
Sento parlare della possibilità di collaborare con il Centro Studi Creativamente. Conosco la Dott.ssa Verena grazie ad un colloquio online e finalmente mi sento dire che accettano il mio tirocinio, dopo aver chiamato ormai tutta la Puglia, dopo tutte le porte in faccia subite, per me è una sorpresa grandissima!
In certi momenti mi rendo conto che, anche se lavoro via computer, vorrei avervi tutti vicino riuniti…perché le associazioni di volontariato sono un grosso punto di partenza per imparare, conoscersi e soprattutto hanno il valore della collaborazione. Svolgerò un periodo di tirocinio post lauream e, anche se per ora ho conosciuto solo la mia referente Verena e la referente comunicazione Silvia, non vi nascondo che spero di collaborare con ognuno di voi, perché c’è sempre da imparare e da unire, bisogna essere curiosi, avere sete di sapere e soprattutto non sentirsi mai arrivati bensì collezionare punti di partenza mirati a stabilire un equilibrio tra noi e gli altri.