domenica 30 luglio 2017

PUOI CONTARE SU DI ME


30 LUGLIO - Giornata internazionale dell’amicizia

Dal 2011, il 30 luglio è il giorno scelto dall’ONU per celebrare uno dei legami più importanti nella vita delle persone: l'Amicizia, cioè quel legame affettivo che si instaura tra due individui e che viene considerato una delle esperienze fondamentali nella crescita di una persona.
Questo sentimento, infatti, è molto importante sin dall'infanzia: nei primi anni di vita, quando è molto semplice intessere nuovi legami, i bambini considerano gli amici come semplici compagni di gioco; durante l'adolescenza, questi divengono addirittura più importanti dei genitori, poiché quando si ha bisogno qualcuno con cui confidarsi e, all’occorrenza, potersi sfogare parlando liberamente dei propri problemi, il primo pensiero è rivolto all'amico del cuore. Con l’età adulta, poi, l'amicizia diventa importante anche sul posto di lavoro e da anziani, infine, così come da bambini, torna il concetto di amico come compagno di giochi.
Insomma, l’amicizia è un sentimento inarrestabile che ci accompagna per l’intero corso della nostra vita, così profondo ed intenso, da esser stato motivo d’ispirazione per poeti ed artisti che hanno saputo cogliere la sua essenza, capirla e reinterpretarla nelle sue forme più varie.
Famose, ad esempio, sono le parole di Plauto, il quale asserì che "Dove sono gli amici, là sono le ricchezze". Per poter essere considerata una ricchezza, però, l’amicizia deve essere vissuta e costruita di giorno in giorno, non contemplata come una sorta di meraviglia naturale. Sarà anche per questo (forse) che oggi, più che attraverso poesie ed elogi scritti, l’amicizia viene raccontata attraverso la condivisione sui social network di improvvisati scatti fotografici, spesso accompagnati da hashtag a tema che evidenziano il legame tra le persone ritratte e che aiutano a delineare le circostanze.
In base ad alcuni studi si è visto che la felicità aumenta se si hanno amici: non a caso, infatti, è famoso il detto “chi trova un amico trova un tesoro”. La festa dell’amicizia, dunque, non è “la scusa buona” per prendere quel caffè con gli amici che si rimanda da tempo, ma un’occasione importante per fermarsi a riflettere sull’importanza ed i benefici che questo legame porta e ha portato nella vita di ognuno di noi.
Il mondo dell'associazionismo è una fucina di amicizie: molti legami si creano grazie agli incontri durante le attività di volontariato e molte associazioni nascono per formalizzare gruppi di amici con la stessa passione (ad esempio Dadi Ducali o i Buccella Runners ASD di Vigevano), per tenere strette amicizie volate in cielo (ad esempio Ass. Federica Griffa di Vigevano).
Per noi del Centro Studio Creativamente, l'amicizia è fondamentale, perchè, aiutando a creare una realtà serena ed un clima armonioso, favorisce il proliferare di idee produttive, annulla le distanze e la competizione negativa tra i membri dell'Associazione ed incrementa la collaborazione durante la costruzione dei progetti.
Se vorrai venire a trovarci, come volontario o ad uno dei prossimi eventi, potrai verificarlo di persona e diventare anche tu uno dei tanti amici di Creativamente!

venerdì 21 luglio 2017

TI PORTO VIA CON ME


“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia,
quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.”

(Umberto Eco)

Dopo un intenso anno di studio e/o di lavoro, per molti è finalmente arrivato il momento delle tanto attese vacanze. Negli anni ‘80 Giuni Russo, con la sua “Un’estate al mare”, fotografava perfettamente le tendenze degli italiani e oggi, più di trent'anni dopo, le mete più ambite continuano a rimanere quelle balneari.
Nonostante questo, esistono diversi tipi di vacanzieri: c’è chi alla valigia preferisce lo zaino, chi alle comodità non potrebbe mai rinunciare, ci sono gli amanti dell’hotel e quelli del campeggio, quelli che cambiano meta ogni anno e quelli che, invece, tornano sempre nello stesso posto.
All’apparenza, dunque, siamo tutti diversi ma zaino o valigia che sia, scommetto che c’è un elemento ricorrente nei nostri bagagli. No, non sto parlando della crema solare, bensì dell’immancabile lettura estiva.
Dopo anni passati a leggere sotto l’ombrellone manuali universitari, quest’anno anche io potrò finalmente riscoprire il piacere di un buon libro tra un tuffo e l’altro.
Il libro che accompagnerà la mia estate è “Oceano mare” di Alessandro Baricco; voi avete già scelto il vostro? Se la risposta è no, allora vi aspettiamo presso il Centro Studi Creativamente; qui, come sempre, potrete curiosare nella Psicobiblioteca dell’Associazione, che, oltre ai tanti testi psico-socio-pedagogici, ospita anche alcuni romanzi e, soprattutto, tanti libri per bambini, perché la lettura non è uno svago solo per grandi.

A chi ancora deve partire e a chi invece è già al mare/in montagna auguriamo BUONE VACANZE!
Ci rivediamo a settembre.

giovedì 13 luglio 2017

IL MONDO DIETRO GLI SCARABOCCHI




L’arte non riproduce ciò che è visibile, ma rende visibile ciò che non sempre lo è”. (Paul Klee)

Qualche giorno fa, curiosando nella Psicobiblioteca, mi sono imbattuta in un libro sul disegno infantile, un tema che mi affascina da sempre, al punto che ho deciso di inserirlo anche nella mia Tesi di Laurea. Mi sono presa qualche minuto per sfogliarlo e curiosare al suo interno, con la promessa che, non appena avrò tempo, lo prenderò in prestito per una lettura più approfondita.
Mi sono avvicinata a questo tema già al Liceo, anche se, ovviamente, ho avuto modo di osservarlo in maniera più approfondita durante i miei studi universitari, grazie ai quali ho appreso che un bambino che disegna è, prima di tutto, un bambino che gioca e svolge un’attività creativa, esperienza naturale per il genere umano e tendenza primordiale della vita. Non importa se altri prima di lui hanno già sperimentato, perché l'atto creativo riguarda il singolo bambino, il quale, ad un certo punto del suo percorso evolutivo, senza emulare o apprendere da altri, inventa un modo tutto suo di lasciare una traccia.
L’arte, poi, è così importante perché rivela il contenuto intimo e profondo di ogni persona; pertanto, il disegno infantile è l’espressione della personalità del bambino, un mezzo di comunicazione alternativo al linguaggio che si sviluppa adeguatamente solo in ambienti stimolanti e grazie al quale possono essere espressi problemi, sentimenti, emozioni e conflitti, magari troppo ingombranti per poter essere pronunciati.
Il Centro Studi Psico-socio Educativi Creativamente, durante le attività laboratoriali e gli eventi proposti, tra cui, ad esempio, la recentissima “Notte che non c’era”, dà molto rilievo all’espressione artistica dei bambini, abbracciando l’idea montessoriana che vede nel disegno l’esercizio per eccellenza, utile per la mente e per la mano (l’organo della mente) poiché sviluppa la manualità fine e prepara alla scrittura.
Attraverso il disegno, inoltre, il bambino stimola e sviluppa le funzionalità motorie e, nello specifico, la coordinazione oculo-manuale.
Mani e occhi, però, sono solo parte di ciò che l’arte allena: dal punto di vista cognitivo, infatti, il disegno insegna ai bambini a comprendere che i problemi possono avere più di una soluzione, ad elaborare una prospettiva multipla di interpretazione della realtà e, infine, a pensare “con” e “attraverso” gli strumenti, rendendoli consapevoli del fatto che attraverso mezzi materiali è possibile trasformare le idee in realtà. Considerando poi lo sviluppo emotivo, l’arte incoraggia la creatività e l’autoespressione, insegna ai bambini a dire ciò che “non può essere detto”, spingendoli a ricercare nella propria poetica interiore le parole adatte ad esprimere i propri sentimenti ed affinando, così, le capacità comunicative.
Nell’immaginario collettivo, pastelli e pennarelli sono considerati strumenti utilizzabili esclusivamente dai bambini che, crescendo, accantonano questo passatempo per dare spazio ad altre occupazioni, considerate (forse) più utili e “adatte” agli adulti. Ma siamo davvero sicuri che il disegno sia un’attività da relegare solo all’infanzia?
Molteplici ricerche sull’argomento hanno sottolineato i potentissimi benefici che si possono trarre dall’espressione artistica: colorare e disegnare, infatti, sono due straordinari antistress e costituiscono un vero e proprio allenamento per il cervello poiché, stimolando entrambi gli emisferi cerebrali, questi vengono indotti a lavorare insieme in perfetta armonia. L’emisfero sinistro, quello della logica e del movimento, si attiva per seguire i contorni del disegno con precisione; l’emisfero destro, quello della creatività, è stimolato dalla scelta dei colori da impiegare e consente alle emozioni di fluire liberamente, rilasciando endorfine e riducendo la tendenza all’eccessivo autocontrollo, che è fonte di stress. 
Infine, a proposito di stress, esistono disegni creati appositamente con l’obiettivo di far rilassare chi si appresta a colorarli: questi disegni sono i Mandala e discendono da una tradizione molto antica secondo il quale “colorare equivale ad annullare istantaneamente tutto ciò che è al di fuori”. In effetti, quando un bambino colora la sua attenzione è completamente assorbita e questo vale anche per gli adulti: focalizzarsi su un’attività manuale permette di chiudere ansie e frenesia della vita quotidiana al di fuori della mente, calmando i nervi ed favorendo il cambio prospettico.  
Ancora sicuri che i pastelli non vi servano più?!

venerdì 7 luglio 2017

E TU TI SENTI AL SICURO?






Nelle ultime settimane, anche a causa del tragico incidente che ha interessato la Grenfell Tower a Londra, la sicurezza è al centro a del mirino mediatico. Troppo spesso, purtroppo, si inizia a prestare attenzione a determinati fattori solo quando accade qualcosa di spiacevole e poca importanza viene data invece alla prevenzione. Tuttavia, un tema così importante non può e non deve essere posto in secondo piano, soprattutto perché, in caso di emergenza, anche la semplice segnaletica di sicurezza può fare la differenza tra la vita e la morte.
Proprio per questa ragione, per le associazioni così come per le aziende, è obbligatorio restare aggiornati in tema di sicurezza; pertanto, il Centro Studi Creativamente ha redatto il Documento Valutazione dei Rischi (DVR), contenente le norme comportamentali più rilevanti e gli atteggiamenti preventivi da adottare, evidenziando inoltre i principali rischi in cui si potrebbe incorrere (rischio elettrico, di incendio, pericolo di cadute, urti, scivolamenti, ecc.), secondo le indicazioni del Decreto Legislativo 81/2008Come da prassi per tutti i nuovi volontari e tirocinanti, al momento del mio ingresso in Associazione, la Dott.ssa Boscolo Verena mi ha consegnato l’Informativa sulla sicurezza di Creativamente e, nei giorni successivi, mi sono accorta di prestare più attenzione soprattutto a quelle indicazioni ed accorgimenti che, ad una lettura superficiale, potrebbero risultare quasi banali.
Un esempio può essere dato dalla cosiddetta “divisa di servizio”, la quale non ha unicamente fini pubblicitari, ma permettere soprattutto la rapida identificazione degli operatori e dei volontari. Scontato? TUTT’ALTRO! Provate per un secondo a pensate a cosa potrebbe succedere se le forze dell’ordine sorvegliassero le nostre strade indossando abiti civili, se medici ed infermieri non utilizzassero il camice e se, banalmente, i commessi potessero vestirsi con indumenti a loro piacimento, privi di elementi distintivi. Come faremmo a sapere a chi rivolgerci in caso di necessità? È esattamente per questo motivo che, durante gli eventi, i volontari di Creativamente indossano la divisa del Centro Studi, fondamentale soprattutto quando si ha a che fare con dei bambini, poiché, dando risalto alle persone di riferimento, costituisce una garanzia per piccoli e grandi. 
Un altro esempio è la tipologia di scarpe che si indossano durante le attività. Anche queste fanno parte della divisa e devono sempre essere adeguate al luogo in cui si va ad operare: svolgendo attività dinamiche con il tacco 12, infatti, rischiereste sicuramente qualche storta!
Uniforme a parte, sono molti altri gli aspetti trascurati in tema di sicurezza: la scorsa settimana, se ricordate, vi ho parlato dell’intervento psico-sociale proposto dal Centro Studi Creativamente e qui, oggi, vorrei sottolineare la complessità delle fasi di progettazione ed ideazione, le quali prevedono la minuziosa analisi dei possibili rischi legati all’attività e l’individuazione di tutte le possibili strategie di prevenzione. Anche lavorare al computer e trascorrere molto tempo seduti, ad esempio, possono comportare dei rischi; ecco perchè l’ergonomia della postazione di lavoro ed il corretto utilizzo dei videoterminali risultano essere importanti per la propria sicurezza e salute fisica...  ma non solo. Esistono infatti anche importanti rischi psicologici che possono interessare chiunque sia chiamato a rispettare scadenze quotidiane per rientrare nelle tempistiche prefissate: quando le richieste dell'ambiente lavorativo eccedono le capacità individuali ed il lavoratore arriva a percepire un forte squilibrio che si riversa in condizione patologica, si parla di (per approfondire ->) Stress lavoro-correlato.
La sicurezza, dunque, è un tema davvero ampio che abbraccia una molteplicità di fattori; leggere attentamente segnaletica ed opuscoli, di conseguenza, è utile ma non sufficiente per sapere come muoversi efficacemente in ipotetiche situazioni di rischio ed è per questo che informarsi sul tema diviene assolutamente fondamentale, poiché conoscere aiuta a prevenire le situazioni di rischio e, quando necessario, ad agire con cognizione di causa, superando così leffetto spettatore*.
BASTA RESTARE A GUARDARE! Informiamoci di più!

** Effetto spettatore: Fenomeno psicologico-sociale che si verifica nei casi in cui, durante una situazione di emergenza, gli individui che assistono alla scena non prestano soccorso alle vittime; questo fatto è inversamente proporzionale al numero di persone presenti, il che significa che maggiore è il numero degli spettatori, minore è la probabilità che qualcuno intervenga concretamente, anche semplicemente per allertare le autorità competenti.