mercoledì 19 gennaio 2022

la LIS: Lingua dei Segni Italiana




Il 19 maggio 2021 l'Italia colma il grave ritardo che l'aveva portata ad essere l'ultimo dei Paesi in Europa a non aver riconosciuto la propria lingua dei segni nazionale. La Camera dei deputati ha approvato il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione in legge del cosiddetto Decreto Sostegni. Questa legge, tra le altre cose, all'Articolo 34-ter. "riconosce, promuove e tutela la lingua dei segni italiana (LIS) e la lingua dei segni italiana tattile (LIST)". L'articolo con le "Misure per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e l'inclusione delle persone con disabilità uditiva" riconosce, inoltre, le figure dell'interprete LIS e dell'interprete LIST quali professionisti specializzati nella traduzione e interpretazione rispettivamente della LIS e della LIST.

Molti di noi hanno incontrato la LIS (lingua dei segni italiana) durante uno dei tanti telegiornali tradotti in TV oppure durante qualche sporadico progetto teatrale o musicale.

Ma cos’è la LIS? Chi la usa? Come si apprende?

La LIS non è una forma abbreviata di italiano, una mimica, un qualche codice, un semplice alfabeto manuale o un supporto all’espressione della lingua parlata, ma una lingua con proprie regole grammaticali, sintattiche, morfologiche e lessicali. Si è evoluta naturalmente, come tutte le lingue, ma con una struttura molto diversa, che utilizza sia componenti manuali che non-manuali, quali l’espressione facciale, la postura, ecc.
La LIS è un importante strumento di trasmissione culturale non solo per le persone sorde ma per tutti i soggetti che hanno una compromissione comunicativa. È una lingua che viaggia sul canale visivo-gestuale (integro nelle persone sorde) e ciò consente loro pari opportunità di accesso alla comunicazione.
La diffusione della LIS comporterebbe una minore difficoltà per i sordi segnanti (ossia persone sorde che utilizzano la LIs come forma comunicativa) di accedere a tutti i servizi senza dover ricorrere ad un interprete.
Sarebbe auspicabile che negli uffici pubblici ad esempio vi fosse almeno un impiegato che conosca questa lingua.

Per questo motivo nascono corsi aperti a chiunque sia curioso rispetto a questa lingua e che voglia imparare ad utilizzarla.
Questi corsi organizzati dal CFP Da Vinci di Abbiategrasso sono convenzionati con la Regione Lombardia e rilasciano alla conclusione un attestato della regione spendibile nel mondo del lavoro. Inoltre il corso è riconosciuto dal MIUR e pagabile con Carta docente.

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