venerdì 22 ottobre 2021

[MOTIVIAMOCI pillole strategiche] ELABORAZIONE ATTIVA DEL MATERIALE DI STUDIO

Innanzitutto cosa vuol dire elaborazione? Significa raccogliere, analizzare e trasformare le informazioni che riceviamo per poterle utilizzare. In particolare in psicologia vengono individuate tre fasi principali dei processi di elaborazione mnestica:
- fase di codifica: si riferisce al modo in cui l’informazione viene inserita in un contesto di informazioni precedenti. Tale nuova informazione viene trasformata in un codice che la memoria riconosce.
- fase di ritenzione: il ricordo viene consolidato e stabilizzato in una condizione stabile e a lungo termine.
- fase di recupero: consiste nel recuperare l’informazione dalla memoria affinchè possa essere utilizzata.
L’intero processo di elaborazione mnestica nelle sue diverse fasi può essere influenzato da diversi fattori attentivi e motivazionali, dalla profondità di elaborazione dello stimolo, dalla rilevanza emotiva dello stimolo stesso, nonché dall’umore e dallo stato emotivo del soggetto.

Come si può facilitare tutti questi processi? Usando delle strategie attive!
Avere un atteggiamento attivo aiuta perchè ci consente di diventare padroni del nostro apprendimento dirigendolo nella direzione a noi più utile e meno faticosa.
L’elaborazione e lo studio attivo iniziano già in classe prestando attenzione alla lezione, interagendo, facendo domande all’insegnante se non si ha capito qualcosa o si hanno delle curiosità.
Si, lo sappiamo che certe lezioni sono davvero noiose, in questi casi provate a cambiare punto di vista e a cercarne comunque i vantaggi: seguire attentamente la lezione in classe significa meno lavoro a casa e più tempo per fare quello che vi piace...non è una motivazione convincente?
Per aumentare la concentrazione in classe ed evitare di distrarti, sintonizzandoti sulla lezione puoi semplicemente iniziare dal prendere appunti.

Scrivere durante la lezione non solo serve a capire quali sono i punti che più interessano al professore, cioè quelli che potrebbero essere chiesti all’interrogazione o inserirà come domanda nel compito in classe, ma consente anche di iniziare a memorizzare i concetti di base. Insomma, stare attento in classe e appuntare ciò che il docente spiega serve a farti risparmiare tantissimo tempo a casa, circa il 50%, e soprattutto a migliorare la qualità del tuo apprendimento. 

Prendere appunti però non significa scrivere tutto ciò che il professore dice: annota solo i concetti chiave (di solito sono quelli che il prof ripete più spesso); rielabora da subito i concetti con parole tue (tranne nel caso di quelle definizioni che devono essere prese in modo preciso); usa abbreviazioni, simboli, elimina parole inutili, non preoccuparti di scrivere in bella grafia.

Anche durante l'interrogazione dei compagni è molto vantaggioso ascoltare ed essere attivi invece di usare di nascosto il cellulare. Scrivi un elenco delle domande che l’insegnante pone (con grandissima probabilità, nel corso dei giorni potrai osservare come queste si ripeteranno) ti sarà poi molto utile come guida per lo studio a casa e ti permetterà di ridurre ancora di più il tempo passato sui libri perchè avrai sentito tante volte le risposte e sarai già quasi pronto per il tuo turno di interrogazione.

E una volta a casa?
La strategia più efficace è di riguardare il pomeriggio stesso gli appunti presi in classe, integrando le informazioni presenti sul libro di testo e trascriverli usando penne e pennarelli colorati per evidenziare i concetti più importanti e stimolare così anche la memoria visiva.
Altro metodo per lo studio attivo è costruire delle mappe che ti aiuteranno nella comprensione e a supportare la memorizzazione e/o il recupero delle informazioni.